Le 10 Pillole del GP di Abu Dhabi 2011

Le 10 Pillole del GP di Abu Dhabi 2011

Penultimo appuntamento annuale con le Pillole.

Si passa dall’India, dove la gente fuori dall’autodromo non ha i soldi per sopravvivere, ad Abu Dhabi, dove il più povero un Suv da 100.000€ lo compra come Girello al pargolo appena nato. La Globalizzazione..

Felice come un bimbo torna alla vittoria Lewis Hamilton, che regala il successo alla mamma sotto il podio, e un sincero vaffa alla Nicole. Peccato (anche per noi).

Foto di copertina dedicata a un fotografo della curva 1 del circuito. Capirete perchè Vettel e Alonso venerdì..

1 – Sebastian Vettel
Dopo gare di gufate, ecco il primo ritiro del Bi-Campione-Paraculato. Prima curva e via, fuori di scena. Incastonato nella ruota forata, al rientro ai box troverà un diamante che gli avrà fatto passare l’incazzatura. Non tutti i mali vengono per nuocere, si dice. Ah, se non l’aveste capito in telecronaca, “Vettel si è ritirato per un suo errore”. Siamo curiosi di sapere che casco indosserà per Interlagos. Si aprono le scommesse.

2 – Lewis Hamilton
Dopo 5 contatti 5 con Felipe Massa e duelli da Wrestling con mezza griglia, Lewis si è specializzato in una nuova tattica di eliminazione degli avversari. Vale a dire il KO Wireless. Solo i nostri telecronisti hanno capito cos’è successo veramente a Vettel, infatti. Tutta colpa di Hamilton che, con l’imposizione del pensiero, ha creato una ‘bucatura’ (nuovo termine..) alla posteriore destra del tedesco. Il tutto è perfetto. Non si rischiano sanzioni, non ci si sporca le mani, gli altri non pensano sia colpa tua. Ebbravo Lewis.

3 – Fernando Alonso
Pur di ottenere gli stessi risultati di Vettel, pensa di copiarne ogni mossa, compresa l’uscita alla curva uno nelle libere. Fortunatamente evita di riproporre quella al giro uno della gara.
“E’ davanti, è davanti!”. Dopo l’ultima sosta ai box pure lui si connette in Radio con la cabina di commento, e crede anche lui di aver fatto il miracolo fino a quando non si accorge di avere ancora Luigino davanti. Per motivi di privacy, non possiamo svelarvi il contenuto del successivo team radio di Nando. Potete immaginare da voi..

4 – Le due zone DRS
Illuminante la strategia (già vista) di predisporre due zone DRS una successiva all’altra. In modo tale che, chi viene superato nella prima, torni davanti subito nella seconda. Verrebbe voglia di assegnare il Nobel a chi ha inventato questo strumento di morte dello sport.

5 – Felipe Massa
Insomma, è inutile lamentarsi continuamente di Hamilton quando poi, senza di lui, i risultati sono comunque esattamente gli stessi. Una volta l’ala, un’altra le sospensioni, un’altra le soste ai box, poi la nonna che confezionava la cioccolata. Questo, se va a Lourdes, trova chiuso per ferie. E’ davvero uno strazio vedere una Ferrari ridotta così.

6 – Mark Webber
Ebbene, se il valore della Red Bull senza Vettel è questo (tanti terzi posti ma nessuna ambizione Mondiale), c’è da ridefinire quale sia la forza vera e propria di questa squadra. Macchina migliore? Certo, ma oggi è stata un’altra dimostrazione di come conti anche il pilota. Poi si può stare a parlarne per anni, ma con i Mondiali vinti non si capirebbe la necessità di dare una macchina più lenta al numero due.

7 – Jenson Button
Luigino Hamilton, per garantirsi la vittoria, non ha pensato solo ad eliminare via Wireless Vettel. In abitacolo ha portato uno smartphone. Per tutta la gara ha giocato ad accendere e spegnere il Kers del povero Jenson, che pertanto è rimasto dietro, a distanza di sicurezza. Anche se ormai è tardi. A meno di altri scherzetti, il belloccio arriva secondo nel Mondiale.

8 – Michael Schumacher
Al Kaiser questa Abu Dhabi non piace proprio (e non solo a lui, per carità). Sfoggia una non prestazione degna del fratello gemello inteso dal tradito Montezemolo, resta dietro il biondino per tutta la gara e vede aumentare (di poco) il distacco in classifica. A fine gara è stato visto aggirarsi nei box Mclaren per chiedere lumi a Luigino sulla tecnologia Wireless..

9 – La Renault
Dai podi di inizio stagione, ai bassifondi della classifica. Da possibile ‘outsider’, ad ‘out’ e basta. Incredibile come la squadra francese sia crollata in modo costante dall’inizio dell’anno. Che l’ultima evoluzione degli scarichi in avanti li faccia soffiare nella direzione sbagliata?!

10 – Daniel Ricciardo
Già guidare una HRT è, più che un onore, un onere. Se poi lo fai per tutta la gara facendoti schivare da chi ti doppia da 40 giri e, assoporato il gusto di portare a termine la corsa, la tua carretta ti lascia a piedi beh, immaginiamo gli siano girate le turbine e non poco. Dai, che lo strazio è ormai finito.

Fuori concorso – Bernd Maylander
Continuano le critiche alla presenza del nostro nelle Pillole. Ma lui, anche se non si vede, c’è sempre. Ed è sempre vigile e pronto ad entrare in azione ove ci sia possibilità di raccogliere punti preziosi per il suo Mondiale. Ultimamente ha guadagnato poco: attende con fiducia Interlagos e uno dei soliti temporali da 15 cm di pioggia in mezz’ora per tornare in vetta. Intanto, molteplici offerte dalle scuderie per lui. Dove correrà nel 2012?

Menzioni Speciali

5.500 Chilometri
Durante le qualifiche il nostro Ing.Bruno, solitamente preciso nei suoi commenti, si lascia andare ad un’azzardata modifica del circuito, che porterebbe lo stesso alla lunghezza di un giro e mezzo d’Italia. In questo momento, Hamilton è a metà del primo giro.

“Lewis Button”
Dato che ormai confondere i piloti è pratica comune, ecco la soluzione a qualsiasi problema. Prendere il nome di uno e il cognome dell’altro. Un colpo al cerchio, uno alla botte, e di sicuro non si sbaglia! Ad Interlagos avremo anche Fernando Massa, Sebastian Webber, Nico Schumacher, Bruno Petrov e compagnia bella.

“Vettel si è ritirato per un suo errore”
Dopo aver ripetuto per la trentesima volta la frase in oggetto, qualcuno avrà pensato di avere problemi con l’audio del televisore. Al di là del fatto che i resti della gomma di Vettel sono ancora allo studio dalla Pirelli per capire le motivazioni del problema (indice SICURAMENTE di un errore del tedesco..), questa sensazione di disco incantato ogni tanto è noiosa. Ok la gara un po’ soporifera, però..

“Button è un paracarro!”
Appena visto il biondo giungere dietro Hamilton, il Flavio si è subito rimangiato quanto detto pochi giorni fa, giustificando il suo aver ammesso l’errore di valutazione su Jenson con una botta in testa cadendo dal lettone.

Appuntamento a Interlagos per le ultime Pillole dell’anno..forse.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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