Gran Premio di Spagna, Barcellona: Anteprima ed orari del weekend

Gran Premio di Spagna, Barcellona: Anteprima ed orari del weekend

A circa due mesi dall’inizio del mondiale, il circus della Formula 1 approda in Europa per il Gran Premio di Spagna che da anni ormai segna l’inizio della stagione europea della massima serie motoristica.

Si giunge in Spagna dopo quattro gare che in pratica hanno messo in luce l’assoluta supremazia di Sebastian Vettel e della Red Bull. Il pilota tedesco ha vinto tre gare, lasciando solo il Gran Premio di Cina all’alfiere della McLaren Hamilton. Vettel e la Red Bull guidano entrambe le classifiche con distacchi notevoli. Si dovesse continuare in questo modo il mondiale entro agosto sarebbe già finito.

Sebastian Vettel è letteralmente in stato di grazia, nessuno sembra essere in grado di impensierirlo, neanche il compagno di team Webber che comunque ha offerto ottime prestazioni a volte intervallate da piccoli problemi.

Lo scorso Gran Premio di Turchia ha visto la Ferrari tornare sul podio dopo un avvio di stagione molto difficile e irto di ostacoli. Il lavoro da fare è ancora lungo ma gli aggiornamenti portati ad Istanbul sembrano ben funzionare e a questo punto ci si aspetta la riconferma a Barcellona.

La McLaren è apparsa invece in rallentamento rispetto alle prestazioni fatte vedere in Cina: complici anche gli errori strategici Hamilton e Button non sono andati oltre il quarto e il sesto posto.

Il Gran Premio di Spagna si svolge sul circuito di Montmelo alla periferia nord-est di Barcellona, costruito all’inizio degli anni novanta nell’ambito dei lavori per le Olimpiadi del 1992. Il tracciato catalano è tra i meglio conosciuti da team e piloti in quanto scenario dei test invernali. È su questo circuito che le varie squadre sperimentano tutte le componenti delle nuove vetture, ed è su questo circuito che in genere si fanno debuttare i primi upgrade aerodinamici della stagione.

Il circuito può essere utilizzato in tre configurazioni diverse: quella da Formula 1 (la più lunga); la configurazione denominata Nacional di tre km; la configurazione conosciuta come Escuela di 1,7 km. All’interno dell’impianto sorge anche una piccola pista per i kart.

Caratterizzato da un manto stradale abbastanza ondulato, il tracciato è gradito ai piloti che ne apprezzano la tecnicità dovuta anche ai lunghi curvoni veloci come quelli Renault e Repsol. Il layout ha subito delle modifiche nel corso degli anni, le più importanti delle quali nel 2004 e nel 2007. Nel 2004 la curva La Caixa fu modificata in una staccata, mentre nel 2007 venne inserita una chicane tra le curve Europecar e New Holland. Quest’ultima modifica non è mai stata molto apprezzata in quanto è andata a spezzare il ritmo con cui le due curve si percorrevano praticamente in sequenza.

La tecnicità dell’impianto non è comunque proporzionale alla sua spettacolarità: i sorpassi sono molto difficili, anche se quest’anno con la variabile del DRS le cose potrebbero migliorare.

Durante la settimana c’è stata anche una piccola polemica: il presidente della Ferrari Montezemolo è tornato a minacciare di abbandonare la Formula 1 e creare un campionato alternativo alla scadenza dell’attuale Patto della Concordia. Il tutto ruota, come sempre, attorno al denaro: non è certo un mistero che i team gradirebbero ricevere più soldi dalla spartizione dei diritti televisivi. A ciò va aggiunto il crescente interesse della cordata formata dalla Exor di Elkann e la News Corp di Murdoch per la Formula 1.

Altro fronte caldo è quello dei test. Il presidente della FIA Jean Todt aveva lanciato la proposta di un possibile ritorno dei test stagionali, seppure con forti limitazioni. Ma alcuni team si sono dichiarati contrari affermando che i costi potrebbero tornare a salire. Favorevole è senza dubbio la Ferrari che ormai dal 2009 tuona contro il divieto.

Un po’ di storia.

Il Gran Premio di Spagna è nobilitato dall’essere uno dei più antichi del calendario, tanto è vero che la prima edizione, valida per vetture Sport, è addirittura del 1913, ma per dieci anni rimase un fatto isolato. Nel 1923 il primo vero GP di Spagna si disputò sull’ovale di Sitges, ma la sopraelevazione delle curve era stata mal calcolata, e tale pista venne presto abbandonata. Partecipò anche il nostro Nuvolari in quella lontana edizione, all’epoca non ancora famoso, arrivando quarto nella categoria cadetta.

Nel 1926 il GP trova finalmente una sede relativamente stabile sul circuito di Lasarte a San Sebastian, e vede la vittoria di Costantini sulla Bugatti, vettura che quell’anno vincerà il Campionato del Mondo Grand Prix (ricordiamo che già dal ’25 al ’27 fu organizzato un Mondiale che premiava le Marche).

L’anno successivo tocca a Benoist, pilota che domina la stagione ‘27 consegnando il titolo alla Delage. Negli anni successivi la gara perde la titolazione nazionale e per ritrovare il GP di Spagna bisogna arrivare al 1933, quando trionfa il francese Louis Chiron sulla mitica Alfa P3. Ma nei GP si profila il dominio tedesco, infatti l’anno successivo è la volta della Mercedes di Fagioli, mentre nel 1935 la gara viene inserita nel neonato Campionato Europeo Grand Prix e vede un nuovo trionfo della Stella a Tre Punte, stavolta con Rudolf Caracciola, che quell’anno vincerà anche il titolo europeo.

Nel 1936 la Spagna piomba nella sanguinosa guerra civile, e il Gran Premio di Spagna tornerà in calendario solo nel 1951, come gara finale del Campionato del Mondo di Formula 1 sul circuito di Pedralbes, vicino Barcellona, quando Fangio vince il primo dei suoi 5 titoli battendo la Ferrari di Ascari afflitta da gravi guai di pneumatici.

Dopo una ulteriore edizione nel ’54, il GP di Spagna scompare fino al 1967, quando Clark vince un’edizione non valevole per il Mondiale sul circuito madrileno del Jarama, pista sulla quale dal ’68 al ’75 il GP viene disputato in alternanza con il circuito del Montjuich a Barcellona. Drammatica l’edizione del ’69 proprio al Montjuich quando le Lotus di Hill e Rindt perdono gli alettoni, che in quei mesi diventano esageratamente e pericolosamente sempre più alti: l’austriaco ci rimette il setto nasale, e la Federazione decide finalmente di regolamentare le appendici alari. La vittoria di Stewart su March nel ’70, è l’ultima colta da una scuderia (la Tyrrell) che non costruisce da sé il telaio.

Memorabile la guida di Ronnie Peterson al Montjuich nel 1973, quando per 57 giri conduce in testa, prendendo in derapata e in controsterzo i curvoni veloci prima a sinistra e poi a destra lungo la discesa che porta a Plaza De Espana dove, cronometrato da un punto all’altro, Ronnie guadagna dai 3 ai 4 decimi nei confronti di avversari come Stewart, Cevert e Fittipaldi (che vincerà dopo il ritiro dello svedese).

Nel ’74 Lauda coglie su Ferrari la sua prima vittoria, inaugurando un’era e una carriera tra le più significative. Il 1975 segna la fine del Montjuich: è l’anno della tragedia causata dall’uscita di pista di Stommelen, la cui vettura perde l’alettone posteriore provocando quattro morti tra il pubblico, e la dimostrazione che le proteste dei piloti prima del GP riguardo la scarsa sicurezza delle protezioni a bordo pista erano tragicamente fondate. La gara viene interrotta prima della metà, il punteggio dimezzato, e così Lella Lombardi, sesta, col suo mezzo punto è ancora oggi l’unica donna ad aver finito un GP in zona-punti.

L’edizione 1980, vinta da Jones, viene successivamente dichiarata non valida per il mondiale a causa dei violenti contrasti tra i team inglesi (FOCA) e la Federazione appoggiata dai Costruttori (Ferrari, Renault e Alfa). Nel 1981, ultima edizione al Jarama, si assiste al capolavoro di Gilles Villeneuve, che con una Ferrari turbocompressa poco adatta al tortuoso circuito, guida da fuoriclasse non sbagliando niente pur pressato continuamente da una muta scatenata di avversari: al traguardo i primi 5 sono racchiusi in poco più di un secondo.

Il Gran Premio non viene più disputato fino al 1986, quando entra in scena il circuito di Jerez de la Frontera , che viene inaugurato con lo strepitoso arrivo in volata tra Senna (1°) e Mansell, appaiati al traguardo e divisi da quattordici millesimi di secondo.

Nel ’90 la doppietta Ferrari Prost-Mansell segna la fine per il circuito andaluso, infatti dal 1991 a tutt’oggi il GP di Spagna si disputa a Barcellona sul circuito di Catalunya, pista che ben presto è divenuta punto di riferimento dei valori tecnici in campo, dato che è scelta frequentemente dai team come circuito di collaudo (soprattutto quando i test erano liberi).

All’epoca era visto come un moderno circuito “nuova generazione” dove i sorpassi erano difficili; oggi, nell’era dei circuiti progettati da Tilke, è considerato quasi come una pista “vecchia scuola”. In ogni caso, è un test probante per l’aerodinamica delle vetture, elemento ormai quasi unico per determinare la competitività della macchina.

Anche l’edizione inaugurale di Barcellona è segnata dall’ennesima lotta Mansell-Senna, con l’inglese che si prende la rivincita grazie a un interminabile e memorabile sorpasso ruota a ruota col brasiliano. Ben presto sorge l’astro di Michael Schumacher, che in un decennio vincerà ben sei volte (memorabile la vittoria del ’96, la sua prima in Ferrari, guidando alla grande nel diluvio), risultando così il pilota più vittorioso nella storia del GP di Spagna.

Da ricordare anche la tripletta di Hakkinen dal ’98 al 2000, con una McLaren che si adattava molto bene al circuito catalano. Il finnico diede l’addio al poker nel 2001 a causa di un clamoroso ritiro all’ultimo giro, regalando la vittoria al rivale tedesco di sempre. Dopo l’era Schumacher, nelle ultime edizioni c’è stata una certa alternanza di piloti vittoriosi, praticamente quasi tutti i protagonisti di questi anni: Raikkonen, Alonso, Massa, Button e Webber.

Il Gran Premio di Spagna segnerà il debutto delle nuove soluzioni aerodinamiche studiate dalle squadre, anche se lo stato di forma mostrato dalla Red Bull pare intaccabile. Quello che gioca a favore degli austriaci è l’assoluta dedizione e il grande impegno che Vettel sta mettendo in questa stagione.

Perfino il suo compagno di squadra Webber, che pure lo scorso anno ha battagliato fino all’ultimo per il titolo, non è in grado di intaccarne la leadership. Insomma gli avversari sono pressoché inesistenti, e la vittoria di Hamilton in Cina è da attribuire più all’errore strategico della Red Bull di fare due soste piuttosto che al reale potenziale di Woking.

Mercedes e Ferrari sono troppo indietro anche solo per pensare ad una rimonta in ottica iridata. In parole povere a meno di sconvolgimenti Vettel resta il favorito per la vittoria anche in terra spagnola.

Domenico Della Valle – Francesco Ferrandino

INFO
Lunghezza del circuito: 4,655 km
Giri da percorrere: 66
Distanza totale: 307,104 km
Numero di curve: 16 – 9 destra, 7 sinistra
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffici/dure

RECORD
Giro prova: 1:19.954 – R Barrichello – Brawn Mercedes – 2009
Giro gara: 1:21.670 – K Raikkonen – Ferrari – 2008
Distanza: 1h31:36.230 – F Massa – Ferrari – 2007
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – Ferrari
Vittorie motore: 11 – Ferrari
Pole pilota: 7 – M Schumacher
Pole team: 13 – Ferrari
Pole motore: 13 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.938 – M Schumacher
Km in testa team: 3.541 – Ferrari
Km in testa motore: 3.541 – Ferrari
Migliori giri pilota: 7 – M Schumacher
Migliori giri team: 14 – Ferrari
Migliori giri motore: 14 – Ferrari
Podi pilota: 12 – M Schumacher
Podi team: 31 – Ferrari
Podi motore: 33 – Ford Cosworth
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Albo d’oro

01. 1951 J Fangio – Alfa Romeo
02. 1954 M Hawthorn – Ferrari
03. 1968 G Hill – Lotus Ford
04. 1969 J Stewart – Matra Ford
05. 1970 J Stewart – March Ford
06. 1971 J Stewart – Tyrrell Ford
07. 1972 E Fittipaldi – Lotus Ford
08. 1973 E Fittipaldi – Lotus Ford
09. 1974 N Lauda – Ferrari
10. 1975 J Mass – McLaren Ford
11. 1976 J Hunt – McLaren Ford
12. 1977 M Andretti – Lotus Ford
13. 1978 M Andretti – Lotus Ford
14. 1979 P Depailler – Ligier Ford
15. 1981 G Villeneuve – Ferrari
16. 1986 A Senna – Lotus Renault
17. 1987 N Mansell – Williams Honda
18. 1988 A Prost – McLaren Honda
19. 1989 A Senna – McLaren Honda
20. 1990 A Prost – Ferrari
21. 1991 N Mansell – Williams Renault
22. 1992 N Mansell – Williams Renault
23. 1993 A Prost – Williams Renault
24. 1994 D Hill – Williams Renault
25. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
26. 1996 M Schumacher – Ferrari
27. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
28. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
29. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
30. 2000 M Hakkinen – McLaren Mercedes
31. 2001 M Schumacher – Ferrari
32. 2002 M Schumacher – Ferrari
33. 2003 M Schumacher – Ferrari
34. 2004 M Schumacher – Ferrari
35. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
36. 2006 F Alonso – Renault
37. 2007 F Massa – Ferrari
38. 2008 K Raikkonen – Ferrari
39. 2009 J Button – Brawn Mercedes
40. 2010 M Webber – Red Bull Renault
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Gli orari del Gran Premio di Spagna

Venerdì 20 Maggio
10:00-11:30 Prove Libere 1
14:00-15:30 Prove Libere 2

Sabato 21 Maggio
11:00-12:00 Prove Libere 3
14:00-15:00 Qualifiche – Rai Due

Domenica 22 Maggio
14:00 Gara – Rai Uno

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