Gran Premio d’Austria 2015, Spielberg: Anteprima e Orari del Weekend

Ottavo appuntamento del mondiale

Gran Premio d’Austria 2015, Spielberg: Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Venerdì 19 Giugno

Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD)

Sabato 20 Giugno

Libere 3: 11:00-12:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 14:00 (Sky Sport F1 HD)

Domenica 21 Giugno

Gara: 14:00  ̶  71 giri  ̶  307,146km (Sky Sport F1 HD)

Diretta:  SKY Sport F1 HD (differita integrale del gran premio su canali Rai: per maggiori informazioni giovedì sera pubblicheremo l’anteprima flash con orari aggiornati)

Gara Precedente

“Arriviamo all’Austria da un weekend veramente soporifero del Canada, per fortuna la 24 ore di Le Mans e la MotoGp hanno fornito un po’ di sostanza nel mentre. Come era facile prevedere Lewis Hamilton è tornato a vincere facile facile su uno dei suoi circuiti preferiti, ristabilendo le gerarchie all’interno del box Mercedes. Un ritrovato Nico Rosberg ha provato a tenergli testa, ma niente, anche questa volta l’inglese era più veloce, e c’è il rischio che la situazione rimanga così per tutta la stagione, e non sarebbe piacevole. Le Ferrari si sono perse nelle acque circostanti all’isola di Notre Dame, tra il sabato e la domenica, scendendo dal podio per la prima volta in questo 2015, lasciando spazio ad uno spaesato Bottas, che senza fare nulla di eclatante si è ritrovato terzo. In alto mare invece le due Redbull, che il prossimo weekend saranno chiamate a difendere la faccia sulla pista di casa, ma visti i lunghi rettilinei del RedBull Ring dubito potranno uscirne a testa alta.” M.B.

Pronostico

“Le Mercedes sono ancora “über alles” ed in Canada lo hanno dimostrato, anche in Austria Hamilton sarà l’uomo da battere. Seconda forza è ancora la Ferrari che durante l’ultimo Gp è stata vittima di sfortune ed errori evitabili, ma con un Sebastian Vettel in versione “remuntada” potrebbe crearsi una situazione interessante lì davanti, già a partire dalle qualifiche. Una rediviva Williams potrebbe insinuarsi in una lotta al podio se la vettura fosse costante – vedremo se l’adattabilità sarà come quella dello scorso anno – ma non può certo non preoccuparsi di una Lotus che sta compiendo ottimi progressi sotto ogni aspetto. Red Bull,Toro Rosso e Force India al momento paiono allo stesso livello e si daranno battaglia per la parte bassa della classifica a punti”. A.V.

Circuito

Nome: RedBull Ring.

Luogo: Spielberg, Stiria, Austria.

Costruzione: La nascita di questo tracciato storico risale agli anni ’50, quando degli appassionati delle auto da corsa crearono il primo percorso con qualche cono e semplici balle di fieno. Nel 1958 si disputò sul tracciato di allora una gara di vetture sportive internazionali, mentre nei successivi due anni fu la Formula Due a fare tappa in Austria. Nei primi anni sessanta il tracciato di Zeltweg ospitò due eventi del campionato di Formula 1 non validi per il mondiale. Sull’onda dei successi dell’idolo locale Jochen Rindt, si decise di costruire un nuovo tracciato, l’Osterrichring. Il 1970 fu l’anno dell’inaugurazione, e la prima gara di Formula 1 si disputò sul circuito lungo 5,911 km e fu vinta inaspettatamente da Jacky Ickx. Nel corso degli anni la pista subì qualche modifica, ma le più importanti avvennero nel 1988, quando la pista era già stata cancellata dal calendario iridato, quando venne modificata la larghezza del rettilineo principale e modificata la curva Bosch. Il tracciato come lo conosciamo ora risale però al 1997, dopo numerose modifiche e un nuovo progetto a carico della società austriaca A1 che fece nascere una nuova pista all’interno della vecchia. Dopo l’ultima edizione del 2003, il tracciato è stato rilevato dalla RedBull che ha finanziato i lavori per un riammodernamento della struttura del paddock avvenuti nel 2010, senza modifiche alla pista. Il tracciato come lo conosciamo ora ha ospitato eventi di altri campionati prima di rientrare lo scorso anno nel calendario della maggiore serie.

Distanza a giro: 4,326km.

Numero di curve: 10, 6 a destra e 4 a sinistra.

Senso di marcia: orario.

3 Migliori Parti: Curva 2: curva Remus: un tornante da affrontare dopo un lungo rettilineo in salita, ottimo per sfruttare la scia e per sferrare un attacco in frenata. Curva 6 e 7:  Wurt Kurve, una lunga piega verso sinistra seguita da una leggera curva verso destra. È un punto in cui le vetture sviluppano un’alta forza G laterale e il cambio di direzione può causare instabilità al retrotreno. Curva 9: ultima curva prima di buttarsi sul rettilineo di partenza. È fondamentale affrontare questa piega verso destra prendendo il punto di corda per avere un’ottima accelerazione in uscita, e per difendersi da eventuali attacchi, e per preparare manovre di sorpasso.

Stress Meccanico: Questo tracciato alterna curve lente a tratti veloci in cui si raggiungono altre velocità. Sebbene l’abrasività dell’asfalto sia molto bassa, la trazione richiesta alla curva 1 e 2 e le sollecitazioni trasversali delle curve 5 e 6 affaticano molto gli pneumatici. Inoltre l’alto carico aerodinamico adottato dai piloti su questa pista richiede un ulteriore sforzo alle gomme specialmente nelle zone con asfalto irregolare e al omento della frenata. Con temperature non troppo alte è possibile il fenomeno del graining, specialmente se la pista non è gommata a sufficienza. Questo circuito è considerato Hard dal punto di vista dei freni. Sul giro l’impianto frenante viene utilizzato per il 14% i sette punti diversi. Le tre frenate più importanti sono quelle delle prime tre curve: in tutte e tre il pilota decelera da circa 300km/h e spinge sul pedale del freno con circa 120kg; la vettura sviluppa una potenza frenante di 1800kW e il pilota è sottoposto a una decelerazione di 4,8 g. La decelerazione media sul giro è di 4,33 g e ogni vettura sviluppa durante una gara 151kw/h.

Scelta Gomme: PZERO RED SUPERSOFT e PZERO YELLOW SOFT

Zona DRS: una sul rettilineo principale tra la curva 9 e la curva 1 con detection point prima della curva 9; nel rettilineo tra la curva 2 e la curva 3 con detection point prima della curva 2.

Edizioni Precedenti

Ultime 3 Edizioni:

Edizione 2002: le maggiori scuderie portano aggiornamenti importanti soprattutto all’anteriore, con nuove prese d’aria per l’impianto frenante e musetti riadattati alle conformità del tracciato. Prove libere: in tutte e tre le sessioni di venerdì e sabato mattina è la Ferrari a far da padrona in Austria, con Michael Schumacher primo nella prima e terza fase, Barrichello in quella centrale. La pole position è fatta segnare proprio dal brasiliano, in splendida forma lungo l’arco di tutto il weekend, con il tempo di 1’08’’082, precedendo sì Schumacher, bensì non Michael che giunse terzo, ma Ralf (Williams – BMW). Gara: alla partenza Barrichello mantiene la testa della corsa, mentre il compagno di squadra si sbarazza velocemente delle due Williams. Così al comando della corsa i piloti della Ferrari mantengono un ritmo inavvicinabile per i rivali. Dopo dieci giri il distacco tra Barrichello e Ralf Schumacher è di 17 secondi. Nel frattempo si ritirano Kimi Räikkönen (McLaren – Mercedes) e Felipe Massa (Sauber – Petronas)  . Al 23° passaggio Panis si ferma sul rettilineo principale a causa di un guasto al propulsore: la direzione gara decide di far entrare in pista la Safety Car . La corsa riparte quattro giri più tardi ma alla prima frenata Heidfeld perde il controllo della vettura. La Sauber  a piena velocità travolge la Jordan del doppiato Sato, il quale fortunatamente ne esce indenne. Nove giri ancora in stato di SC e la gara riprende, con Barrichello ancora in testa. Non ci sono ulteriori cambiamenti nelle prime posizioni anche dopo il secondo pit-stop, salvo che negli ultimi giri, per via di un ordine di squadra, Barrichello rallenta, lasciando avvicinare Schumacher e facendolo passare sul rettilineo d’arrivo.

Edizione 2003: non è riconfermato il Gp d’Austria a causa del divieto che sarebbe divenuto attivo l’anno seguente riguardo la proibizione ad esibire marchi di sigarette. Dal punto di vista dell’aspetto tecnico la Renault è l’unica a portare novità con un motore più potente, oltre ad un alettone anteriore completamente riprogettato; entrambi gli aggiornamenti vengono testati in una sessione privata tenutasi il venerdì. Prove libere: nell’unica sessione del venerdì il più veloce è David Coulthard (McLaren – Mercedes), davanti a Jarno Trulli (Renault) ed Antonio Pizzonia (Jaguar – Cosworth). Nella sessione del sabato mattina Rubens Barrichello stampa il giro veloce davanti a Montoya (Williams – BMW) ed al compagno di squadra Michael Schumacher. Qualifiche: il tedesco ottiene l’ennesima pole position con il tempo di 1’09’’150, precedendo di soli 39 millesimi di secondo un arrembante Kimi Räikkönen (McLaren – Mercedes), seguono in seconda fila Montoya ed un sorprendente Heidfeld su Sauber – Petronas. Gara: per ben due volte di seguito la procedura di partenza deve essere ripetuta a causa di Da Matta, sulla cui vettura si verificò un problema al launch control che causò lo spegnimento del motore. Al terzo tentativo la partenza si svolge regolarmente: Schumacher mantiene la testa del gruppo mentre dietro Montoya si porta alle sue spalle. In fondo allo schieramento Verstappen ha un problema e rimane fermo sul rettilineo principale:la direzione gara fa entrare in pista la Safety Car. La vettura viene rimossa e la gara riparte al 5° giro, quando alcune gocce di pioggia cominciano a cadere sul circuito senza causare, fortunatamente, particolari imprevisti. Michael Schumacher continua a condurre primo sino al pit stop previsto per il 23° passaggio, quando si verificano  problemi con il bocchettone della benzina, cosa accaduta poco prima anche con Barrichello: della benzina fuoriesce e causa un piccolo incendio, spento quasi subito. Di tutto ciò se ne avvantaggia Montoya, che passa in testa davanti a Räikkönen e Michael Schumacher. Il colombiano è poi costretto al ritiro per il cedimento del propulsore BMW . Intanto  Schumacher si porta di nuovo in testa alla corsa; nel frattempo Barrichello sopravanza Button e conquista la terza posizione. Le prime tre posizioni rimangono invariate e così Schumacher vince per la seconda volta consecutiva il Gp d’Austria.

Edizione 2014: dopo undici anni la gara torna in calendario grazie al padron della Red Bull, Dietrich Mateschitz. Nelle prove libere del venerdì le Mercedes si impongono sin da subito, prima con Rosberg e poi con Hamilton, dietro di loro c’è stabilmente Alonso su Ferrari. Nelle FP3 è Valtteri Bottas su Williams a far segnare il miglior tempo davanti ad Hamilton ed al compagno di scuderia Massa. Al termine delle qualifiche proprio il brasiliano strappa il monopolio delle partenze al palo al duo Mercedes, con Bottas immediatamente dietro: era dal 2003 che la Williams non portava due vetture in prima fila. Seconda fila per Rosberg ed Alonso, mentre Hamilton è soltanto ottavo dopo aver sprecato il proprio giro veloce in un testacoda. Gara: al via Massa mantiene il comando del gruppo mentre dietro Rosberg passa inizialmente Bottas, salvo poi vedersi sfilato nuovamente. Grande partenza di Hamilton che guadagna immediatamente quattro posizioni, mentre Sebastian Vettel (RBR – Renault) accusa un calo di potenza ed è costretto a rallentare per settare la centralina; la sua gara durerà sino al 34° passaggio. Dall’ottavo al quattordicesimo giro i primi vanno al cambio gomme, dove le Mercedes risultano essere le più veloci: Massa si ritrova addirittura quarto dopo il proprio pit, passato anche dal compagno di scuderia. Alla 25a tornata ritiro per Daniil Kvyat (STR – Renault) per problemi ad una sospensione. Tra 38° e 42° giro ultimo pit-stop per i quattro di testa, dove Hamilton riesce a guadagnare la seconda posizione ai danni di Bottas. Nulla cambia successivamente e così Nico Rosberg va a vincere la sua sesta gara in carriera davanti ad Hamilton e Bottas, per la prima volta sul podio. In classifica mondiale il tedesco allunga a 165 punti, contro i 135 dell’inglese.

Migliore Edizione Per Gli Autori:

Edizione 1975:  alla vigilia del Gran Premio il clima si fa teso, in quanto Niki Lauda su Ferrari potrebbe laurearsi campione del mondo per la prima volta qualora arrivasse a punti davanti ad Emerson Fittipaldi e Carlos Reutemann. Tra il venerdì ed il sabato si verificano diversi incidenti tra cui quelli di Wilson Fittipaldi, Carlos Pace e Brian Henton. La pole position è firmata da Niki Lauda in 1’34’’850, in prima fila con lui c’è James Hunt su Hesket – Cosworth, terzo Fittipaldi; i tempi presi in considerazione sono quelli del venerdì, poiché a causa di una persistente pioggia il sabato non fu possibile compiere giri veloci. Domenica, nel corso, del warm up, si verifica il tragico incidente di Mark Donohue: a causa di una gomma esplosa in piena curva il pilota nulla può fare per controllare la usa Penske, che esce dalla pista finendo contro dei tabelloni pubblicitari. Il pilota ancora cosciente morirà tre giorni più tardi dopo un’operazione per esportare un grumo di sangue dalla testa; nell’incidente muoiono anche due addetti alla pista. Gara:  Al via Lauda è davanti ad Hunt e Patrick Depailler, autore di un’ottima partenza. Dietro al pilota della Tyrrell si posero  Fittipaldi,  Stuck,  Regazzoni, Pace e Vittorio Brambilla. Nel corso del primo giro Pace viene passato dall’italiano. Brambilla poco dopo passa anche Regazzoni, afflitto da noie al cambio,ed il giro seguente Fittipaldi, che è stato superato anche da Stuck poco prima. Il pilota della March sponsorizzata “Beta” tra quinto e sesto giro passa anche Stuck e Depailler, ponendosi alle spalle del duo Lauda-Hunt.  Al 15° giro Lauda viene passato sia da Hunt che da Vittorio, mentre la pioggia intanto aumenta di intensità. Al giro 19 Brambilla prende il comando, sfruttando un’indecisione di Hunt in una fase di doppiaggio.  Le condizioni meteorologiche sono tali però che la direzione di gara decide per la sospensione del Gran Premio. Vince Vittorio Brambilla per la prima volta in carriera, facendo segnare anche il giro più veloce. Vista la breve durata vennero assegnati solo metà dei punti previsti ai primi sei piloti. Lauda arriva sesto con mezzo punto guadagnato, il che non gli permette di vincere il titolo mondiale, che giungerà comunque di lì a poco.

Migliore Edizione Per I Lettori:

Con il 25% dei voti ecco l’edizione da voi scelta.

Edizione 1999: a causa dell’incidente di Silverstone, la Ferrari sostituisce l’infortunato Michael Schumacher con il finlandese Mika Salo, mentre le aspettative di portare a casa il mondiale piloti si concentrano tutte sul secondo pilota, Eddie Irvine, ufficialmente in lotta con Mika Häkkinen (McLaren – Mercedes). Il sabato al termine delle qualifiche sembra non esserci speranza per la scuderia di Maranello: le due McLaren sono davanti a tutti con Mika primo, davanti al compagno Coulthard, mentre Irvine è terzo staccato di un secondo. Gara: succede l’inaspettato. Al via Häkkinen viene affiancato da Coulthard: i due procedono appaiati fino alla seconda curva, quando lo scozzese tenta un attacco sul compagno di squadra finendo però col toccarlo. Il finlandese va in testacoda, ripartendo in ultima posizione, mentre Coulthard prosegue indisturbato in testa alla corsa. Contemporaneamente più indietro Salo (partente 9°)  tampona Johnny Herbert (Stewart – Ford): come risultato il pilota della Ferrari deve sostituire il musetto della sua vettura, mentre l’inglese perde l’alettone posteriore, ripartendo dai box con diversi giri di svantaggio. Giro dopo giro Coulthard mantiene la testa della corsa fino al suo pit stop, attorno a metà gara, quando passa in prima posizione Irvine, che spinge al massimo fino al suo rifornimento, avvenuto al 42° giro. Quando il pilota della Ferrari torna in pista è davanti al rivale: Coulthard tenta di sorpassarlo fino al traguardo, ma deve accontentarsi del secondo posto. Irvine conquista così la seconda vittoria stagionale e in carriera, davanti a Coulthard e Mika Häkkinen, autore di una gran rimonta dal fondo del gruppo. In ottica mondiale il finlandese è primo con 44 punti, secondo il nordirlandese che con l’insperata vittoria si riporta a due sole lunghezze, lasciando il titolo ancora tutto da decidersi.

RECORD

Giro prova: 1:07.908 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Giro gara: 1:08.337 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Distanza: 1h24:04.888 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Vittorie pilota: 3 – A Prost
Vittorie team: 6 – McLaren
Pole pilota: 3 – N Piquet/ N Lauda/ R Arnoux
Pole team: 7 – Ferrari
Migliori giri pilota: 3 – D Coulthard
Migliori giri team: 8 – McLaren
Podi pilota: 5 – D Coulthard
Podi team: 20 – Ferrari

Albo d’oro

  1. 1964 L Bandini – Ferrari
  2. 1970 J Ickx – Ferrari
  3. 1971 J Siffert – BRM
  4. 1972 E Fittipaldi – Lotus-Ford Cosworth
  5. 1973 R Peterson – Lotus-Ford Cosworth
  6. 1974 C Reutemann – Brabham-Ford Cosworth
  7. 1975 V Brambilla – March-Ford Cosworth
  8. 1976 J Watson – Penske-Ford Cosworth
  9. 1977 A Jones – Shadow-Ford Cosworth
  10. 1978 R Peterson – Lotus -Ford Cosworth
  11. 1979 A Jones – Williams -Ford Cosworth
  12. 1980 J-P Jabouille – Renault
  13. 1981 J Laffite – Ligier -Matra
  14. 1982 E de Angelis – Lotus-Ford Cosworth
  15. 1983 A Prost – Renault
  16. 1984 N Lauda – McLaren-TAG Porsche
  17. 1985 A Prost – McLaren-TAG Porsche
  18. 1986 A Prost – McLaren-TAG Porsche
  19. 1987 N Mansell – Williams-Honda
  20. 1997 J Villeneuve – Williams-Renault
  21. 1998 M Häkkinen – McLaren-Mercedes
  22. 1999 E Irvine – Ferrari
  23. 2000 M Häkkinen – McLaren-Mercedes
  24. 2001 D Coulthard – McLaren-Mercedes
  25. 2002 M Schumacher – Ferrari
  26. 2003 M Schumacher – Ferrari
  27. 2014 N Rosberg – Mercedes

Andrea Villa, Matteo Bramati.

Fonti: Brembo, Pirelli.

 

 

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