Formula 1 | AlphaTauri, storie e curiosità sul GP del Giappone
Suzuka ospiterà il 18° appuntamento del mondiale 2022 di Formula 1
Il GP del Giappone è uno di quegli appuntamenti che un vero appassionato di motorsport non vuole perdersi per nulla al mondo. D’altronde fu proprio il fondatore del colosso nipponico dell’automotive, Soichiro Honda a volere la costruzione di questo tracciato, così da avere una pista per testare le proprie autovetture. Anche i nostri amici di Casio sono a casa propria, quindi a Suzuka la Scuderia AlphaTauri respira davvero un po’ di aria di casa.
vanta 35 edizioni, dal 1976 ad oggi. Le prime due e quelle del 2007 e 2008 sono state disputate al Fuji, tutte le altre a Suzuka. Risalente al 1962 e progettato da John Hugenholtz, il Circuito di Suzuka, tra le piste di Formula 1, è quella rara creatura che testa ogni aspetto della vettura e del pilota.
Come Spa-Francorchamps, offre delle meravigliose curve ad alta velocità, come la 130R, che porta i piloti a spingere fino al limite; una formidabile sezione di “esse”, dove dei cambi di direzione incredibilmente rapidi mettono alla prova il coraggio del pilota e il bilanciamento della vettura; e la Degner Curve, in cui le opzioni sono solo la perfezione o una lunga passeggiata verso i box.
Una corsa all’interno di un parco a tema
Non vi sembra abbastanza? Ok, che ve ne pare di questo: il GP Suzuka si corre nel bel mezzo di un parco a tema chiamato Motopia, ha la sua ruota panoramica e la pista è la sola in Formula 1 ad avere un tracciato a forma di 8. Ma pensate che l’originario progetto di Hugenholtz prevedeva addirittura 3 incroci del tracciato su se stesso! Chiedete a un qualsiasi pilota di Formula 1 di elencare i suoi circuiti preferiti e questo sarà sempre tra i primi tre.
Le ultime 6 edizioni del Gran Premio del Giappone – quindi, quelle corse nella sola era turbo-ibrida – hanno sempre visto trionfare le Mercedes: 1 vittoria per Nico Rosberg (nel 2016, anno in cui si laureerà poi Campione del Mondo di F1) e 4 per Lewis Hamilton. Le ultime due edizioni sono state cancellate a causa della pandemia di coronavirus, dunque l’ultimo trionfatore a Suzuka è Valtteri Bottas, che ha vinto il GP del Giappone 2019.
Suzuka, una sfida senza tempo
La prima edizione del GP del Giappone è datata 1976: sul circuito del Fuji andò in scena l’ultimo capitolo del duello di quell’anno tra Niki Lauda e James Hunt, una rivalità raccontata perfino da Hollywood nel film “Rush”. Spoiler alert: Lauda si ritirò dopo il primo giro, rifiutandosi di correre sotto quella pioggia battente, mentre Hunt continuò fino a tagliare il traguardo in terza posizione, conquistando il titolo di campione del mondo.
Il GP del Giappone si trasferì a Suzuka nel 1987. Ma le origini di questa iconica pista risalgono a molti anni prima, quando – nel 1962 – Sochiro Honda ha voluto dar vita a un tracciato di prova per lo sviluppo delle sue vetture. A disegnare l’iconico tracciato a forma di “8” è stato John Hugenholtz.
Suzuka ha sempre garantito grande spettacolo nel corso degli anni ed è stato più volte decisivo per l’assegnazione dei titoli mondiali. Tutti i piloti amano Suzuka, una pista tecnica e veloce con alcune delle curve più belle, come le veloci “S” del primo settore o la mitica 130R, dove serve ritmo e una buona dose di coraggio.
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