Ferrari | La SF-24 funziona: distacco dimezzato dalla Red Bull e seconda forza in pista

Nella Formula 1 di oggi ci vuole pazienza: rispetto a dodici mesi fa la Rossa è finalmente una macchina da corsa!

Ferrari | La SF-24 funziona: distacco dimezzato dalla Red Bull e seconda forza in pista

L’evidenza a volte viene messa in secondo piano dal prosciutto negli occhi. Abbiamo letto tante, troppe critiche in merito alle prestazioni della Ferrari, e ci sentiamo in totale disaccordo con certe analisi. Premettiamo, in queste pagine non troverete elogi per partito preso della Rossa di Maranello, anzi, in certe annate non abbiamo lesinato in critiche nei confronti di gestioni malsane come quella di Mattia Binotto, vedasi 2020 o 2022, quando chissà per quale assurdo motivo, Charles Leclerc veniva sacrificato in favore di Carlos Sainz. Oggi però le cose sono diverse, e molto anche, rispetto a quanto abbiamo visto fino a dodici mesi fa. Lo dicono i numeri, essenziali per fare un qualsivoglia ragionamento in ambito Formula 1.

Sì, è vero, i risultati alla fine sono quelli che contano, ed effettivamente anche quelli sono cambiati in favore della Ferrari, anche se forse meno evidenti perché alla fine a vincere è sempre lo stesso. Capiamo come dopo tanti anni di buio si abbia la “fretta” di voler vincere, ma nello sport che più amiamo oggi non è più possibile ribaltare in toto la situazione, ci sono troppe restrizioni che non ti permettono questo, e quindi bisogna andare per gradi, lo diciamo da quasi un anno a dire il vero, nonostante gli scherni di qualcuno che però, prontamente, così come coloro che lodavano il lavoro del ricciolino, è stato costretto a ricredersi, volente o nolente che sia, c’è poco da fare.

Formula 1: Ferrari, i risultati di inizio 2023

Leclerc con la Ferrari SF-23 in Bahrain lo scorso anno

Gran Premio del Bahrain 2023: vince Max Verstappen davanti a Sergio Perez, fin qui nulla di nuovo. Terzo Fernando Alonso, quarto Carlos Sainz, con l’unica Ferrari al traguardo, perché Leclerc si ritira per la rottura della seconda centralina in meno di 24 ore, e questo vorrà dire penalità, di già, alla seconda gara della stagione. Lo spagnolo chiude a 48 secondi dalla Red Bull dello spagnolo, un’eternità, e con un’Aston Martin decisamente più performante della SF-23, l’ultimo lascito della precedente gestione. Sì, monsieur Vasseur avrà molto da lavorare.

Gran Premio dell’Arabia Saudita 2023: vince Sergio Perez davanti a Max Verstappen, Fernando Alonso, George Russell e Lewis Hamilton. Dove sta la Ferrari? Al sesto posto con Carlos Sainz e al settimo con Charles Leclerc, rispettivamente a 35 e 43 secondi dalla vetta. La SF-23, in un tracciato molto dolce con le gomme, come abbiamo visto anche tre giorni fa, disintegrava le gomme. Che scempio quella monoposto, e la Scuderia era già al lavoro per un grandissimo aggiornamento, quello di Barcellona e che vi abbiamo documentato dal vivo. Vi accennammo come ci volesse pazienza, perché avere tutto e subito non è più possibile in Formula 1, ficcatevelo e ficchiamocelo in testa, tutti.

Ferrari: l’inizio 2024 è tutta un’altra storia

Gran Premio del Bahrain 2024: vince Max Verstappen davanti a Sergio Perez, Carlos Sainz e Charles Leclerc. Voi direte: cosa è cambiato dallo scorso anno? Beh, intanto la Ferrari va a podio e ha entrambe le macchine al traguardo l’una dietro l’altra, e questo è già un successo per come erano iniziate le cose appena 12 mesi fa. E poi notiamo il distacco, passato da 48 secondi a 25: gap dimezzato, ancora ampio sì, ma inferiore, e siamo “quasi” certi del fatto che senza i problemi ai freni, Leclerc avrebbe avuto tutte le carte in regola per sfidare Perez e assicurarsi la seconda posizione finale. Ma questo non lo sapremo mai.

Gran Premio dell’Arabia Saudita 2024: vince Max Verstappen davanti a Sergio Perez e Leclerc. Il monegasco è l’unica punta rossa vista l’appendicite di Sainz, sostituito magicamente comunque da Bearman, settimo a fine gara. Il distacco è passato dai 35 secondi dello scorso anno ai 18 di appena tre giorni fa. Charles fa anche il giro veloce all’ultimo giro: sì, ok, aiutato dalla scia e dal DRS, bla bla bla, ma non è tanto il “fucsia” a fare rumore, quanto la capacità della Ferrari di gestire le gomme fino alla fine, montate dopo appena sette giri e arrivate fino alla fine ancora “fresche”. Tutto diametralmente opposto a quanto accaduto lo scorso anno.

Con questo che vogliamo dire? Che la pazienza sta pagando, che il lavoro è stato fatto e anche molto bene, perché Mercedes, McLaren e Aston Martin al momento la Ferrari la vedono col binocolo. Chiaro, la Red Bull è ancora davanti, domina e sembra non avere punti deboli, ma è un pochino più vicina, e i passi svolti dalla Rossa potrebbero anche essere piccoli, lenti e poco significativi agli occhi dei meno attenti, ma in una Formula 1 come quella di oggi sono invece oculati, perché avere fretta potrebbe essere determinante, in senso negativo.

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