F1 | Retroscena Ricciardo: la Red Bull non voleva farlo correre nel 2023
Peter Bayer, CEO AlphaTauri: "In una sola settimana ha cambiato l'umore della squadra"
Ci ha messo solo qualche mese Daniel Ricciardo a riprendere la sua carriera da pilota. Dopo le due stagioni non propriamente felici in McLaren, nelle quali però è riuscito a vincere un Gran Premio, l’australiano è tornato alla Red Bull come pilota di riserva per il 2023, ma è tornato in sella, sull’AlphaTauri prima della pausa estiva. Poi l’incidente di Zandvoort, la frattura del polso e qualche punto di domanda sul suo futuro, ma Ricciardo è riuscito a rimettersi in carreggiata, portando punti importanti nella squadra con sede a Faenza (almeno fino allo scorso anno, ndr) e una nuova energia all’interno del box. La Red Bull però non aveva alcuna intenzione di farlo salire in macchina nel 2023, come spiegato anche dall’amministratore delegato dell’AlphaTauri, Peter Bayer.
“All’inizio ci era stato detto di no – ha detto Bayer a motorsport-magazin. Daniel è un pilota di riserva della Red Bull e così resterà. Poi passavano le settimane e continuavamo a chiederci come stessero andando le cose, e ad un certo punto Horner è venuto da noi per dirci: stiamo facendo dei test a Silverstone, forse gli daremo un’occhiata, e Helmut Marko ha confermato. Daniel ha esperienza, quindi può aiutarci con il set-up su tutte le piste, è un grande riferimento anche per Yuki. Ha portato tantissima energia alla squadra in una sola settimana, e i nostri meccanici erano felicissimi di lavorare con lui, si avvertiva che c’era qualcosa di diverso. Il cambiamento non è stato facile, ma alla fine ha avuto un effetto davvero positivo”.
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