F1 | Pirelli, gli appunti di strategia sul GP Brasile

La soft è stata la gomma maggiormente utilizzata, Ocon l'unico ad effettuare tre soste

F1 | Pirelli, gli appunti di strategia sul GP Brasile

F1 GP Brasile Pirelli – È Max Verstappen il vincitore della terza edizione del Gran Premio di San Paolo del Brasile. Il successo del pilota olandese non è mai stato veramente in discussione, anche se il secondo classificato, Lando Norris, è arrivato a meno di dieci secondi e ha conquistato il punto addizionale per il giro più veloce, dimostrando i grandi progressi della McLaren. Sul terzo gradino del podio è salito Fernando Alonso, che ha infiammato il pubblico negli ultimi giri in un duello straordinario con Sergio Perez, da cui lo hanno separato solamente 53 millesimi di secondo sotto la bandiera a scacchi.

Per Max questa è la vittoria numero 52 nella carriera, che gli permette di portare a 17 il primato di primi posti in un anno e a stabilirne uno nuovo, almeno temporaneamente, quello della percentuale più alta di Gran Premi vinti in una stagione (85%), fin qui detenuto da Alberto Ascari (75%, nel 1952).

Mario Isola, direttore motorsport di Pirelli

“Una gara ricca di colpi di scena, prima ancora della partenza! Alla fine, ha vinto il dominatore assoluto di questa stagione, Max Verstappen, ma lo spettacolo c’è stato, eccome! Lo ha dato Norris con un grande ritmo che lo ha fatto arrivare non così lontano dal pilota della Red Bull, lo hanno dato Alonso e Perez, con il loro duello che ha infiammato l’ultima parte della gara, così come tutti coloro che si sono dati battaglia dal primo all’ultimo giro. Il tutto su una pista molto severa per i pneumatici, con un degrado importante che ha messo a dura prova la capacità dei piloti di gestirli ma che, appunto, non ha loro impedito di sorpassare gli avversari, anche nella parte finale degli stint.

Dal punto di vista delle strategie e dell’utilizzo dei pneumatici, sono state confermate le previsioni della vigilia. Il doppio pit-stop è stata l’opzione preferita dalla stragrande maggioranza dei piloti mentre la Soft è stata la mescola più utilizzata. In condizioni meteo molto simili a quelle avute ieri nella Sprint, la C4 – pur necessitando di un’attenta gestione – ha dimostrato complessivamente un rendimento migliore rispetto alla C3 – soprattutto perché garantiva un grip più elevato e scivolava di meno. La Medium è stata utilizzata quasi da tutti nello stint centrale, con lunghezze assolutamente simili a quelle delle Soft”.

La giornata in pista

Alla partenza della gara 19 piloti hanno scelto la Soft, con sette di loro che hanno sfruttato un set di C4 nuovo. Solo Sargeant è partito con la Medium. Dopo gli incidenti al via – che hanno coinvolto Albon, Magnussen, Piastri, Ricciardo e Hulkenberg – alla ripartenza due piloti hanno cambiato l’approccio alla gara: Piastri è passato dalla Soft alla Medium, Sargeant ha fatto la scelta opposta.

Dei 17 piloti che si sono schierati per la seconda partenza, soltanto uno – Ocon – ha effettuato tre soste, utilizzando tre set di C4 e uno di C3. Tutti gli altri hanno optato per il doppio pit-stop, con 15 piloti che hanno seguito la sequenza C4-C3-C4 mentre Piastri ha utilizzato due set di Soft dopo il primo stint con la Medium. Lo stint più lungo lo ha percorso Norris con la Medium (32 giri) mentre quello che ha esteso al massimo uno stint con la Soft è stato Piastri (28). Una curiosità: la bandiera rossa al giro 3 ha permesso – nei fatti – a due piloti, Sargeant e Hulkenberg, di fare tutta la corsa utilizzando solamente la mescola Soft.

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