F1 | Leclerc ha alzato il livello: adesso parla la stessa lingua di Verstappen

Due vetture diverse e velocissime e due piloti giovani e agguerriti: il duello è spettacolare

F1 | Leclerc ha alzato il livello: adesso parla la stessa lingua di Verstappen

Primo Veratappen e secondo Leclerc sul traguardo di Jeddah, distanziati da mezzo secondo. E dopo una battaglia favolosa. I due piloti parlano la stessa lingua, quella del talento più istintivo e luminoso, a tratti sembrano anche ragionare allo stesso modo, quando da ex kartisti abituati a correre ruota a ruota inchiodano in modo speculare per non cedere il vantaggio del DRS al rivale.

Eppure Leclerc e Verstappen sono così simili ma anche così diversi. Verstappen è una furia, è impetuoso, aggressivo in ogni frangente (ieri nell’inseguimento alla F1-75 stava per arenarsi contro il muro con l’anteriore sinistra), fin troppo polemico via radio (se la sarà sognata di notte la linea bianca). Leclerc attualmente appare radicalmente diverso.

Il pilota della Ferrari in questo meraviglioso inizio di stagione sembra essersi lasciato alle spalle le intemperanze degli scorsi anni; il grande limite di Leclerc era sempre stato quello di peccare di una certa irruenza, di essere impulsivo, di eccedere verosimilmente in generosità. Ma con un’auto sui  binari, perfetta in curva, potente, stabile, il monegasco si sta rivelando un pilota di ghiaccio, calcolatore, lucido.

E quando corre così, come in Arabia Saudita, costruendosi pezzo dopo pezzo una vittoria che probabilmente gli ha tolto l’improvvido intervento della virtual safety car, non sembra pagare quei due, tre, anni di esperienza rispetto a Verstappen e nemmeno il mondiale in meno in bacheca.

Anzi Leclerc pare proprio divertirsi a dare il tu al fuoriclasse olandese, a parlare con lui la lingua dei campioni, non è un caso che gli incontri ravvicinati di questi due primi appuntamenti iridati, per quanto intensi e anche rischiosi, siano stati connotati da una grande correttezza e un generale senso di lealtà. Tra i due c’è rispetto, lo dimostrano i complimenti reciproci a fine gara e una certa gestualità. Indizi per nulla corrispondenti alla narrazione sull’odio sportivo che intercorrerebbe tra questi due terribili classe ’97.

Questa F1 2022, con una Ferrari ritornata al vertice e fortissima in aderenza e trazione e una Red Bull magistrale nell’aver interpretato l’effetto suolo – potendosi così permettere di scaricare le ali della RB18 a tutto vantaggio della velocità sui rettilinei – sta prendendo la fisionomia di un romanzo con il finale non scritto e del tutto impronosticabile.

Abbiamo due grandi piloti, due vetture velocissime e diverse per filosofia, il tutto condito dall’entusiasmo di chi vuole vincere e da quello di chi anela alla più nobile riconferma iridata. Verstappen sogna lo scalpo della Ferrari dopo quello della Mercedes, Leclerc corre con il fuoco dentro, ma lo riesce a controllare con la freddezza di un novello Raikkonen. E’ spettacolo.

Antonino Rendina


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