F1 | Grazie di tutto Seb

Il tedesco, a prescindere da tutto, lascerà un grande vuoto a Maranello

Su Vettel i tifosi della Ferrari sono stati sempre divisi, creando una spaccatura così marcata mai vista in passato
F1 | Grazie di tutto Seb

Niente dura per sempre. La caducità del tempo è inevitabile e arriva per tutti, è una legge a cui nessuno può sottrarsi. È arrivata anche per la Ferrari e per Sebastian Vettel che hanno deciso di dirsi addio alla fine del 2020. Ne sono passati di anni, e di emozioni, da quella uggiosa giornata di fine novembre 2014 quando Seb provò per la prima volta la Rossa sulla pista di Fiorano.

Sembrava un matrimonio perfetto: la Ferrari affidata nuovamente a un tedesco, lasciando intravedere un passato che poteva tramutarsi in presente e futuro. Così purtroppo non è stato. L’addio di Vettel lascia un vuoto pesante in Ferrari anche se, al tempo stesso, inutile negarlo: è stato un pilota ‘divisivo’. Nel senso che ha creato un’autentica spaccatura all’interno del tifo ferrarista mai visto in passato in maniera così netta, drastica e marcata.

In molti hanno festeggiato il prossimo addio di Vettel come un’autentica liberazione. Come se il tedesco rappresentasse una nota stonata all’interno di un ingranaggio perfetto. Le solite verità parziali che hanno purtroppo scandito gli ultimi anni del quattro volte campione del mondo a Maranello. Sì, QUATTRO volte iridato. Non una cosa che capita a tutti i piloti, ma forse la colpa di Vettel è stata forse quella di vincere con una grande monoposto come era la Red Bull del quadriennio 2010-13. E forse ad alcuni tifosi della Rossa non sono andati giù gli smacchi di Abu Dhabi e di Interlagos. Lo sport è questo: mors tua, vita mea dicevano i latini. Come se fosse una colpa vincere il titolo con la monoposto più completa e performante! Ma purtroppo si fa fatica a riconoscere la grandezza dell’avversario quando si dimostra superiore.

Che Vettel abbia commesso degli errori importanti nei suoi anni migliori in Ferrari è certo, è scontato: è parte della storia, la stessa però che ha evidenziato a sua volta le debolezze e le carenze di Maranello. Ma non bisogna dimenticare che si vince e si perde tutti insieme: è una delle leggi non scritte dello sport. Già, le vittorie: 14 in rosso, terzo assoluto alle spalle di due mostri sacri come Michael Schumacher (72) e Niki Lauda (15). Molti purtroppo tendono a dimenticare i numeri e li utilizzano solamente a proprio scopo e piacimento.

Eppure tutti coloro che lo hanno affossato, riempiendolo di insulti, cosa hanno provato quando la Ferrari è tornata grande con prestazioni capolavoro di Vettel? Ma per fortuna c’è anche, come capita in tutti gli sport, la parte più sana e genuina del tifo che ha supportato il proprio beniamino a prescindere, senza mostrare maschere di convenienza.

L’augurio infatti è che i tifosi della Ferrari abbiano il giusto rispetto per quel pilota che andrà a raccogliere l’eredità, che comunque si preannuncia difficile, di Vettel. Cosa che purtroppo è mancata negli ultimi anni nei confronti del tedesco, dimostratosi un ferrarista vero. È mancata la gemma più bella, rimarrà il rimpianto più grande. Grazie di tutto Seb, ad maiora!

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