F1 | Barcellona o Barceloneta? Per la Ferrari il GP di Spagna è più di un’ultima spiaggia

La Rossa in terra iberica si gioca il tutto per tutto, un'altra sconfitta metterebbe la parola fine ad ogni ambizione

F1 | Barcellona o Barceloneta? Per la Ferrari il GP di Spagna è più di un’ultima spiaggia

Da Barcellona a La Barceloneta è davvero un attimo, un nonnulla, un passo più ideale che fisico, perché per la Ferrari il quinto appuntamento stagionale è davvero l’ultima spiaggia. Molto difficilmente, dopo la gara in terra iberica, la Rossa potrà davvero continuare ad agitare il proprio vessillo in segno di sfida ai mostri sacri della Mercedes.

In caso di sconfitta, o meglio in caso di quinta vittoria consecutiva degli anglo-tedeschi, sarebbe d’uopo che Maranello abbassasse le proprie insegne e facesse svariati passi indietro, avendo a quel punto definitivamente toccato con mano un vero e proprio fallimento, impensabile alla vigilia di questo sfortunato mondiale.

Il tracciato del Montmelò, poi, ricorda per davvero il destino che bussa alla porta; è ancora fresca negli occhi l’immagine della Ferrari dei test pre season, una monoposto che sembrava stare sui binari e dava l’idea di poter fare l’andatura. La grande illusione, il punto più alto di fatto della gestione Binotto, il sogno di una Rossa finalmente pronta. La vana retorica che si è lentamente spenta prima in Australia e poi in Bahrein, definitivamente affossata nell’autostrada cinese e nelle viuzze azere.

Ecco perché il Cavallino, svuotato nel morale ma perseverante, a ben donde ha deciso di giocarsi il tutto per tutto a Barcellona. O la va o la spacca. Così Sebastian Vettel è stato precettato per una intera e intensa giornata al simulatore, perché nulla si può lasciare al caso, tanto meno quando manca ancora il giusto feedback con la SF90 e quest’ultima stenta a sfruttare al meglio gli pneumatici. Chi meglio di un quattro volte campione del mondo per verificare in virtuale le novità aerodinamiche previste per il GP?

Ma la veste aerodinamica è una parte del tutto, servono anche cavalli, spunto, potenza ed elasticità. Ecco perché lo stesso team principal Binotto ha confermato che nel GP di Spagna farà il debutto la seconda power unit dell’anno. Cambiare ed evolvere per provare a spezzare l’egemonia Mercedes, con la speranza che alettoni e motore nuovi servano quantomeno a pareggiare i conti con Brackley, che difficilmente rimarrà al palo a guardare.

E’ Davide contro Golia, è un quattro a zero secco e netto da ribaltare. Servirebbe una Ferrari formato Liverpool contro il Barcellona (guarda caso). In uno “stadio” amico, almeno così è parso durante i test invernali. L’illusione di ieri, magari la speranza di domani.

Antonino Rendina

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