F1 | Antonio Giovinazzi: “C’è amarezza, ma non ce l’ho con Zhou”

L'italiano è tornato a parlare del suo divorzio dalla Alfa Romeo Sauber

F1 | Antonio Giovinazzi: “C’è amarezza, ma non ce l’ho con Zhou”

Antonio Giovinazzi, ad una settimana dal suo debutto in Formula E con il team Dragon Penske nel primo e-Prix stagionale in Arabia Saudita, è tornato a parlare del suo addio all’Alfa Romeo e della decisione della scuderia svizzera di preferirgli l’esordiente cinese Zhou. Il pilota italiano nel 2022 ricoprirà comunque il ruolo di pilota di riserva della Scuderia Ferrari, insieme al “neo promosso” Mick Schumacher.

Giovinazzi ha rilasciato un’intervista esclusiva a Roberto Chinchero, per Motorsport.com. Il pilota ha così commentato la fine della sua storia di tre anni con la squadra di Hinwill e di conseguenza il suo arrivederci alla F1:

“I rumor in estate erano già tanti, e per me non erano buone notizie, ma mi sono imposto di non mollare fino alla fine, ed anche quando mi è stato comunicato ufficialmente che non sarei più stato parte del team ho continuato a fare il mio lavoro da professionista, dando il massimo fino al termine dell’ultima gara – le parole di Giovinazzi a Motorsport.com – In estate avevo colto che la situazione non era delle migliori, ma ho cercato di fregarmene, volevo ancora credere che facendo bene, la situazione sarebbe potuta cambiare. Poi alla vigilia del Gran Premio del Brasile mi ha chiamato Fred Vasseur comunicandomi la loro decisione”.

Giovinazzi non nasconde l’amarezza per aver dovuto lasciare il sedile non per suoi demeriti e dopo aver disputato la sua migliore stagione. Allo stesso tempo, da gentiluomo qual è, il pilota italiano tende la mano al suo successore:

“Mi dispiace molto aver perso il sedile al termine di quella che ritengo essere stata la mia miglior stagione, questo aspetto è stato il maggior motivo di amarezza. Se ti ritrovi fuori dalla squadra dopo un campionato nel quale non hai ottenuto risultati e non ti sei confermato all’altezza del tuo compagno di squadra lo si deve accettare, ma nel mio caso credo che non sia stato così, e questo è stato motivo di amarezza. Ma a mente fredda so bene che non è certo la prima volta che accade e non sarà neanche l’ultima. Non posso neanche criticare Zhou, perché alla fine ha ottenuto buoni risultati in Formula 2 riuscendo a garantirsi la superlicenza, non posso dire che non si sia meritato l’opportunità che avrà nel 2022”.

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