F1 | Alonso e il continuo peregrinare: l’Aston Martin potrebbe essere la scelta giusta
La verdona di Silverstone si candida ad essere la sorpresa del 2023
Il “caballero triste” che a 41 anni non demorde gettandosi cuore e polmoni in una nuova sfida stavolta potrebbe aver fatto centro; Fernando Alonso in Aston Martin è sembrato all’inizio un azzardo, un ossimoro, l’ennesimo malinconico peregrinare da un team di metà schieramento ad un altro, anzi andando anche a peggiorare, considerando la buona stagione della Alpine nel 2022.
E invece Alonso potrebbe scrivere una storia diversa stavolta; non parliamo di podi o vittorie, ma quantomeno di una generale e per certi versi sorprendente competitività, perché nell’aria – sebbene a bocce ancora totalmente ferme e quindi con tutti i benefici del dubbio – ci sono indizi sparsi che inducono a poter cerchiare di rosso l’Aston Martin e attenzionarla quale una delle potenziali sorprese del 2023.
Ce lo dicono i piloti e la squadra, entusiasti per quella che è una monoposto radicalmente rinnovata e aggressiva, ce lo dicono i rivali, della Alpine, della McLaren, che guardano con più di una preoccupazione ad una monoposto che ha tutte le carte in regola per scalare posizioni. E poi c’è il valore aggiunto di Alonso, un pilota che riesce ancora a metterci del suo in gara, a dispetto della carta di identità.
Per Fernando, alla costante e insistita ricerca di un riscatto in quella F1 che gli ha riservato più fatica che gioie – trasformandolo dall’enfant prodige dei mondiali vinti in tenera età a campione irriducibile e navigato che combatte la sua personale guerra contro i mulini a vento, sbagliando tutte le possibili scelte di carriera e intossicandosi ripetutamente per la scarsa competitività della propria auto – la “scommessa” in verde è davvero l’ultima possibile. O la va o la spacca.
Lui parla di progetto vincente, di team ambizioso, ma tutti sappiamo che altri due anni a lottare per racimolare punticini tra mestieranti agguerriti e giovanotti in rampa di lancio lo sfiancherebbero definitivamente. Alonso vuol tornare a brillare, magari per l’ultima volta, ma il desiderio è trovare il team che possa farlo esprimere nelle parti alte della classifica.
Ed è per questo che gli brillano gli occhi osservando la AMR23, nata dalle menti del direttore tecnico Dan Fallows, ex delfino di Adrian Newey alla Red Bull e del progettista italiano Luca Furbatto. Una monoposto ammirata dalle scuderie rivali per le soluzioni originali, a partire da un’ala anteriore tutta nuova e per finire alle pance spioventi e al posteriore che riprende molto da vicino concetti vincenti della Red Bull. La Aston ha tirato fuori una monoposto che promette benissimo, spinta dal sempre affidabile motore Mercedes, per un binomio che va avanti da anni. La verdona aveva già ritrovato smalto a fine 2022, con un’auto molto più problematica e convenzionale
Per il salto di qualità la scuderia ha scelto forme estreme e filanti, con una vettura aggressiva come una Red Bull di Newey. E Alonso, per l’ennesima volta, ci crede. Sperando di trasformare le buone sensazioni della vigilia in sorrisi e non nell’ennesimo viso scavato dalla stanchezza. I pellegrinaggi stavolta sono davvero giunti al termine.
Antonino Rendina
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui