Red Bull invoca il cambio regole: tutti contro

Arrivabene: "Il nostro lavoro è attaccare Mercedes, non cambiare le regole"

Red Bull invoca il cambio regole: tutti contro

Tempi bui per la Red Bull, lasciata sola a lamentarsi dei regolamenti FIA, che secondo il team austriaco stanno a poco a poco sgretolando la massima categoria.
Il team di Milton Keynes, già impegnato a risolvere i problemi con una power unit, quella Renault, che rispetto alla passata stagione sembra essere andata indietro invece che avanti, a conclusione del primo appuntamento del Mondiale a Melbourne si è scagliata contro lo strapotere Mercedes.

Un piccolo appoggio ai bibitari – solo verbale, si intende – è arrivato da Sua Maestà Bernie Ecclestone, che ha ammesso di comprendere e condividere lo sconforto della Red Bull, mentre gli altri team, Ferrari in testa, sembrano decisi a lasciare i colleghi di Milton Keynes a piangersi addosso da soli.

Da Maranello, dove la stagione è cominciata con il podio di Sebastian Vettel, che ha ringalluzzito gli animi di tutta la factory, Maurizio Arrivabene ha fatto subito capire che, invece di lamentarsi di chi va troppo forte, alla Rossa preferiscono cercare di raggiungerli: “Il nostro lavoro è attaccare le Mercedes in pista, non cambiare le regole”.
La stessa Mercedes non le ha mandate a dire: Toto Wolff ha suggerito ad Horner e a Mako di rivolgere le proprie lamentele verso il Muro del pianto, mentre Hamilton ha consigliato al team avversario di reclutare personale migliore.

Anche la Williams, che si è vista soffiare dalla Ferrari il “titolo” di seconda forza in campo, non sembra comunque intenzionata a passare nella schiera dei lamentosi. “Ho lavorato per una squadra – la Ferrari – che dominava sulle altre”, ha raccontato il capo degli ingegneri di Grove Rob Smedley ad Auto Motor und Sport. “Ora sono gli altri a dominare. E’ il risultato di un duro lavoro. Hanno fatto tutto nel modo giusto quindi devi solo toglierti il cappello di fronte a loro”, ha ammesso il britannico.

Poca simpatia per il team di Ricciardo e Kvyat anche da parte del vice di Force India Bob Fernley, le cui richieste di aiuto finanziario a fine 2014 erano cadute nel vuoto. “I quattro top team, Red Bull compresa, si sono sempre mostrati irremovibili nei confronti del cambiamento e adesso la Red Bull non si trova in una buona situazione, con probabilmente un bel po’ di pressione sulle spalle da parte dei capi. Che dire… benvenuti nel mondo reale!”, è quanto riportato dall’agenzia di stampa AAP.

“Non puoi incolpare Mercedes per aver fatto un buon lavoro. Tutti quanti hanno la stessa opportunità”, ha proseguito Fernley, suggerendo che la Red Bull sbaglia anche a prendersela con il proprio motorista: “E’ davvero tutta colpa di Renault?”, si è domandato. “La Toro Rosso in Australia non è andata così male e al volante ha pure due giovani piloti”.

Nina Stefenelli

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