Pagelle GP Ungheria – Vettel soffre da campione, Raikkonen incanta, Hamilton gentleman
Un altro grande protagonista della gara di Budapest è stato Fernando Alonso
Settanta giri in apnea, settanta giri senza soluzione di continuità, nel GP di Ungheria (voto 7 ha tenuto gli spettatori incollati allo schermo) la parata trionfale delle rosse è stata messa in dubbio dallo sterzo ballerino della SF70H di Sebastian Vettel. Ma la Ferrari a Budapest s’è dimostrata più competitiva della Mercedes, in questo mondiale che si regge anche sui delicati equilibri dei giochi di squadra.
Sebastian Vettel 10 La ritrovata fiducia è tutta energia, positiva, che si trasforma in una perfetta sintonia con questa SF70H dipinta per il tracciato di Budapest. La pole è un tocco di magia, la gara gestita con l’autorevolezza dei più grandi, e con la calma dei forti quando lo sterzo (sbilenco) ti porta altrove, alla sinistra di una vittoria che invece è perentoria e meritata, che permette di tirare il fiato e rilanciarsi alla grande, con il rinnovo in tasca e un futuro ancora più rosso. Quarta vittoria stagionale, quarantaseiesima in carriera. FENOMENALEN (UNDICI LETTERE)
Kimi Raikkonen 10 Nemmeno fosse Kevin Costner con Whitney Houston, fin dalla partenza guarda le spalle a Vettel, lo segue come un’ombra, sa di poter vincere, ma non ci prova, conscio dell’importanza del suo ruolo. La sua gara è una gemma nel deserto. E’ dimostrazione di velocità, tecnica, sangue freddo, dedizione totale alla causa Ferrari. Corre da campione vero, senza sbavature e affanni, tra l’incudine (Vettel) e il martello (Hamilton). Gestisce una corsa infernale alla grande, dimostrando di essere ancora una pedina fondamentale nello scacchiere di Maranello. GUARDIA DEL CORPO
Valtteri Bottas 7,5 Si accoda alle Ferrari in qualifica e in gara, dimostrandosi il solito “soldato” quando rinuncia ad ogni ambizione di vittoria per dare strada allo scalpitante Hamilton. Ma la Mercedes fa un grande sforzo di equità, lasciandogli riprendere quel terzo posto che difficilmente avrebbe perso in pista. DO UT DES
Lewis Hamilton 7 Conferma di essere un “numero 10” di altri tempi, compassato e soggetto a pericolosi alti e bassi. Un GP con “giocate” da fenomeno e l’altro passato a girovagare per la pista cercando una risposta ai mille dubbi. Male con le supersoft, vola con le gomme soft, ma la tanto desiderata rimonta viene murata da una pista ostica e da un gigantesco Raikkonen. Apprezzabile lo sforzo nel rinunciare al podio per rispettare i patti con Bottas. LEALE
Max Verstappen 6,5 La media matematica tra il nove che meriterebbe per come guida – ragazzino indemoniato che mette la sua Red Bull dove vuole, riuscendo a gestire le gomme e al contempo a fare tempi pazzeschi – e il tre per la malsana irruenza con la quale nelle prime curve spedisce la Red Bull gemella dal carrozziere, quando dopo tre anni di F1 avrebbe dovuto imparare che le gare non si risolvono al primo giro. DR. JEKYLL E MR. HYDE
Fernando Alonso 8 Festeggia le trentasei primavere con un GP da favola, danzando tra le curve dell’Hungaroring come solo lui sa fare, trascinando la derelitta McLaren al miglior risultato stagionale, un sesto posto impreziosito dal giro più veloce della gara e da un sorpasso bellissimo ai danni dell’allievo Carlos Sainz. MAESTRO
Carlos Sainz 7 Torna in zona punti dopo due gare sfortunate, facendosi valere nel ring magiaro con la giuste dose di cattiveria e determinazione. Tiene testa finché può ad Alonso, dovendosi poi arrendere alla classe del suo mentore. In ogni caso la sua è una prova convincente. FUORI DAL TUNNEL
Sergio Perez 6,5 Lamenta una gara difficile, eppure è capace di risalire dalla tredicesima all’ottava posizione, riuscendo anche a mettere insieme due bei sorpassi. AFFIDABILE
Esteban Ocon 6,5 E chi trovi sotto la bandiera a scacchi alle spalle di Checo? Ovviamente il talentino francese, che riesce a sfangarla dopo aver perso qualche posizione in partenza proprio per l’ennesimo incontro ravvicinato con il compagno di squadra. GEMELLI DIVERSI
Stoffel Vandoorne 7 Da qualche gara il vento è cambiato, con il belga che sembra aver preso pieno possesso della sua McLaren. La riprova è un fine settimana positivo, macchiato solo da un pit stop troppo lungo che rischia di fargli perdere la meritata zona punti. E’ bravo a non perdersi d’animo, trovando il primo risultato utile stagionale (decimo posto). IN CRESCITA
Daniil Kvyat 5,5 Continua a collezionare punti di penalità sulla “patente”; la scarsa attenzione in qualifica gli costa inoltre cinque posizioni in griglia, che su una pista come l’Hungaroring pesano un macigno. Corre anche benino, ma la zona punti è una chimera. Da sedicesimo a undicesimo. DISTRATTO
Joylon Palmer 5 Frenato da qualche problema tecnico di troppo, la sua stagione resta comunque indecifrabile. Scatta dalla decima piazza, ma non ha il passo per difendere una top ten che gli servirebbe come il pane. Tiene dietro Hulkenberg per qualche giro, ma appena dà strada al compagno dimostra di non riuscire a tenere quel passo. Per l’ennesima volta. DELUDENTE
Kevin Magnussen 5 La sua rincorsa alla zona punti finisce durante il duello con Hulkenberg, quando accompagna (poco) delicatamente il collega tedesco all’esterno della curva due, beccandosi cinque secondi di penalità sul tempo finale. RUSPANTE
Lance Stroll 5 Paga oltremodo la cronica allergia della Williams a questo tipo di piste. ANONIMO
Pascal Wehrlein 6 Si toglie lo sfizio di rifilare quasi venti secondi sul traguarso al sempre battagliero teammate Marcus Ericsson (voto 4,5 ultimo in griglia e in gara). FANALINI DI CODA
Nico Hulkenberg 7 La sfortuna ha occhi solo per lui in Ungheria. Si dimostra molto competitivo e veloce dalle prove libere, ma viene retrocesso in griglia per sostituzione del cambio. In gara è in zona punti e ha un ritmo importante, ma perde prima tempo al pit stop e poi viene accompagnato da Magnussen fuori pista, riportando danni ai freni e al cambio che lo costringono al ritiro. TUTTO STORTO
Romain Grosjean 5 GP da dimenticare. Soffre problemi di affidabilità già nelle prove libere e la Haas non sembra brillare particolarmente su questo tracciato. Alla prima curva viene agganciato dalla Renault di Hulkeneberg, facendo un bel sobbalzo. Al primo pit stop gli avvitano male la ruota posteriore destra, così non gli resta che parcheggiare e scendere (forse sollevato) dall’auto. FILM HORROR
Daniel Ricciardo 6 Sembrava dovesse essere il suo GP; lui adora questa pista e la Red Bull sembra particolarmente in palla. E invece accusa un guasto nel terzo turno di prove libere e in qualifica non fa meglio della quinta piazza. La gara dura due curve, giusto il tempo di essere letteralmente abbattuto dal compagno Verstappen, che gli buca gomma e radiatore, con il simpatico australiano nelle vesti del pilota di caccia al quale non resta che spalancare il paracadute. SORRISO SPENTO
Paul di Resta 8 L’avevamo lasciato buon pilota della Force India nel 2013, ovvero della F1 dei motori V8 atmosferici. Attuale terzo pilota Williams, il trentunenne scozzese mai e poi mai avrebbe pensato di dover correre un GP iridato quattro anni dopo l’ultima prova e completamente al buio, su un tipo di monoposto a lui sconosciuto. In quindici minuti di tempo riesce a prendere le misure e ad evitare l’ultimo posto in griglia, in gara si tiene lontano dai guai finché il team non richiama l’auto ai box per scelta strategica. EROE PER CASO
Antonino Rendina
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui