Mondiale a tre squadre solo una fantasia, la Ferrari non è mai entrata in lotta

Parlare della Rossa in lotta per il Costruttori è una forzatura; il mondiale è un affare tra Red Bull e McLaren

Mondiale a tre squadre solo una fantasia, la Ferrari non è mai entrata in lotta

E perché forse fa comodo buttarla sempre in mezzo, questa Ferrari che in perenne affanno rincorrerebbe per i più “ottimisti” ancora aspirazioni iridate, come a non voler vedere, o semmai ammettere, che il Cavallino, anno domini 2024, non è mai veramente entrato in lotta per il campionato, restando spettatore (non) interessato di un avvicendamento al vertice – quantomeno come valori in campo – tra Red Bull e McLaren, vedendosi sfilare davanti prima l’una e poi l’altra.

Le buone prove di Monza e Baku avevano subito spinto alcuni a preparare lo champagne, fantasticando su una Ferrari prepotentemente in lotta per il mondiale Costruttori, pronta a giocarsela con la McLaren, oltre che la ormai più abbordabile Red Bull. Addirittura c’è chi non s’è dato pace per il fine settimana complicato di Singapore, come se davvero dovevamo credere ad una Ferrari in lotta per impensabili traguardi.

Evidentemente ci sono ancora troppi sognatori in giro, in uno sport che invece è quanto di più cinico possibile; e basta analizzare il trend della stagione, o forse guardare i GP, per rendersi conto che tirare una volata alla squadra di Vasseur è soltanto controproducente. La Rossa non ha l’auto più veloce e non è nemmeno la squadra migliore, considerando la mole di errori ancora commessi. Eccetto pochissimi GP, la SF24 non ha mai realmente dettato il passo e non è avvicinabile per efficienza aerodinamica alla MCL38, la vera battistrada del campionato. Per non parlare del fatto che la McLaren è veloce su ogni pista, mentre il Cavallino teme i curvoni.

Rispetto a stagioni anche peggiori, quest’anno Maranello ha comunque vinto già tre GP (Australia, Monaco e Italia), ed ha raccolto un numero considerevole di podi. Non è insomma una stagione da buttar via. Ciò che serve, sempre, è l’onestà intellettuale, la quale dovrebbe portare a considerare la Ferrari come una squadra protagonista, ma non pronta per il mondiale. Competitiva, ma non certo “vincente”. Una scuderia che lotta per il titolo va forte su tutti i circuiti, non teme gli sviluppi, non commette errori al muretto, ha tutt’un altro status. E qui siamo ancora lontani.

Evidentemente tanti che oggi seguono o raccontano la Formula 1 sono molto giovani, e nemmeno ricordano come erano le stagioni della Ferrari quando il Cavallino lottava veramente per i mondiali, o li dominava. Perché è esistita anche una Ferrari che non lasciava nemmeno le briciole agli avversari, scolpita nei ricordi di chi l’ha vissuta. Oggi basta una singola “vittoria di tappa”, seppur emozionante, per iniziare a sognare cose irrealizzabili, che cozzano con la più dura realtà. Questo campionato è un bel mondiale tra due squadre, McLaren e Red Bull. Gli esaltati, gli illusi, ripongano lo champagne in frigo per l’anno prossimo. Ovvero come sempre da sedici anni a questa parte.

Antonino Rendina

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