Le Pagelle del Gran Premio del Giappone

Voti al Weekend di Suzuka

Le Pagelle del Gran Premio del Giappone

LEWIS HAMILTON 9.5

Manca solo la pole al britannico per firmare un weekend del tutto perfetto senza nemmeno una sbavatura in pista. Solo pochi metri gli bastano per riportare la propria Mercedes in prima posizione e cominciare da lì in avanti un dominio nemmeno troppo velato. Signori, è inutile che ci giriamo intorno, sulla casella del campione del mondo 2015 cominciano ad intravedersi i caratteri che recitano “Lewis Hamilton”. Questa domenica Lewis ha fatto capire che non ce n’è per nessuno, anche quando parte ‘dietro’, il suo obiettivo è sempre quello di vincere senza guardare in faccia a nessuno.

NICO ROSBERG 4

Primo set per Hamilton, ed occasionissima sprecata per l’aspirante campione tedesco. Dalla pole in pochi metri si ritrova quarto alle spalle di (incubo) una Williams. Bottas gli dà del filo da torcere per parecchi giri, cogliendo un ottimo tempismo in occasione della prima sosta, ma Nico lo fredda poco più tardi con uno dei migliori sorpassi di giornata alla chicane del triangolo. Ripreso un ritmo più che competitivo, raggiunge Vettel e lo passa anticipando il suo pit di un giro, ritornando al secondo posto. Ma tutto ciò non è sufficiente, a questo punto del mondiale non si può cercare solamente di limitare i danni.

SEBASTIAN VETTEL 7

Tornando alla normalità si torna a lottare per il podio, e forse per qualcosa di più con delle Mercedes che fanno come al solito il ruolo delle lepri. E qui entra in gioco Vettel, che per la Ferrari sta diventando l’uomo del podio, quello che dopotutto, senza la foratura a spa, sarebbe ancora davanti a Rosberg nel mondiale. La sua gara non è nulla di eclatante, anzi, a tratti molto noiosa e senza la vera possibilità di lottare per la propria posizione. Al secondo pit si fa passare da Rosberg riducendo a nulle le possibilità di arrivare al secondo posto. Ma che dire, con due macchine che la fanno sempre da padrone, bisogna anche saperci accontentare.

KIMI RAIKKONEN 6.5

Nella domenica di Kimi c’è qualche emozione in più, il duello con Bottas per il quarto posto essenzialmente, ma sempre più adrenalinica di quella del compagno di squadra. Kimi porta a casa dei punti importanti, e un buon risultato per il team di Maranello: terzo e quarto, per una sacrosanta volta davvero la Ferrari è stata in tutto e per tutto con entrambe le macchine la seconda forza del circus. Ora matematicamente fuori dalla lotta per il titolo non gli resta che aiutare Vettel e il team a “rendere possibile l’impossibile”.

VALTTERI BOTTAS 6.5

Più forte in qualifica che in gara, la Williams riesce a chiudere quinta non senza un pizzico di sfortuna. La gara del finlandese è comunque abbastanza buona, ed è riuscito a tenere dietro gli avversari finchè ha potuto, dovendo poi soccombere agli attacchi di Rosberg e Raikkonen. Buono, ma forse in Russia potremo vedere qualcosa di meglio.

NICO HULKENBERG 7

Il tedesco si esalta su questa pista e con una buona partenza si piazza subito alle spalle delle due Lotus. Sfruttando bene il primo pit riesce a passare non una, ma bensì entrambe le vetture del team di Enstone, andando ad agguantare già nella prima metà di gara la sesta posizione. Avendo un passo migliore sia di Grosjean che di Maldonado riesce a prendere un buon margine di sicurezza e riesce a fare la seconda parte di gara gestendo la sua posizione.

ROMAIN GROSJEAN 7 & PASTOR MALDONADO 6.5

Questa volta non è uno scherzo, e non avete le allucinazioni: entrambe le Lotus hanno concluso la gara, e per di più nella zona punti. Mai un risultato del genere è arrivato nel momento giusto, quando per dare da mangiare ai meccanici e allo staff del team, anche Bernie aveva aperto le porte del Paddock Club. I due piloti a questo giro hanno mantenuto il sangue freddo dall’inizio alla fine, cercando di non fare errori e provando a tenere dietro la Force India il più possibile. Qualche brivido nel finale quando Grosjean ha voluto portarsi davanti al compagno di squadra ma nessun incidente. Finalmente una gara come si deve.

MAX VERSTAPPEN 8

Uno dei pochi che ci regala delle vere emozioni nella sua rimonta dal fondo. Dopo una discreta partenza se la deve vedere con Kvyat e Alonso per la decima piazza. Dopo avere passato lo spagnolo alla curva 1 con un sorpasso da manuale si mette alle spalle del proprio compagno di squadra e a pochi giri dalla fine lo passa alla chicane del triangolo. Alla fine dei giochi chiude al nono posto, ancora una volta nella zona punti.

CARLOS SAINZ JR. 6

A prendere il punto della bandiera tocca all’altro pilota della Tororosso, che, sebbene partito più avanti rispetto al giovane olandese, chiude la gara alle spalle. Anche per lui tanti duelli entusiasmanti, ma, a rovinare il suo risultato finale un brutto errore all’entrata della pit lane, dove impatta il piloncino che separa corsia di entrata ai box dalla pista, rovinando l’ala e perdendo parecchio tempo nella piazzola di sosta. Per questo alla fine si ritrova braccato da Verstappen e perde la posizione.

FERNANDO ALONSO 6

Dato per scontato che un undicesimo posto non è né un buono né un pessimo risultato per la McLaren quest’anno, di certo avrebbe fatto più piacere conquistare almeno dei punti nella gara di casa. E invece no, la frustrazione la fa da padrona in questa soleggiata domenica e sinceramente “abbiamo un motore di Gp2!” non ci è affatto piaciuto. Il sei a Fernando è dovuto principalmente alla grinta che ha messo in pista e al coraggio con cui ha cercato di resistere a tutti gli attacchi che ha subito. Avrebbe forse meritato di più se avesse saputo stare un filo più zitto. Enjoy the Silence

SERGIO PEREZ 6

Sergio al primo giro fora una gomma e deve ricominciare una gara tutta in salita. Negli ultimi giri la battaglia per il dodicesimo posto si svolge tra la sua Force India, la Redbull di Kvyat e la Sauber di Ericsson. A spuntarla è proprio lui dopo avere passato lo svedese ed essere riuscito a tenere a bada il russo. Il risultato finale è più merito della sfortuna che di suoi demeriti.

DANIIL KVYAT 5.5

Parte dalla pit lane dopo il bruttissimo incidente del sabato, ma su questa pista la RedBull non è di certo la stessa di Singapore. Combatte prima del pit stop con Alonso ma non riesce a passarlo. Solo alla fine riesce a guadagnare una posizione su Marcus Ericsson portandosi in tredicesima piazza.

MARCUS ERICSSON 5

Dapprima capace di tenere il passo dei piloti a punti, combatte con Alonso e Kvyat nella prima parte della gara. Anticipa il secondo pit per riuscire a guadagnare qualche posizione ma si ritrova alla fine a dover fare i conti con degli pneumatici posteriori troppo consumati e incapaci di potere sostenere una difesa contro gli avversari più veloci.

DANIEL RICCIARDO 4

Dalle stelle alle stalle qui in Giappone. La toccatina con Massa alla partenza gli costa una foratura che lo costringe a tornare lentamente ai box. Dal fondo riesce a fare davvero poco con una macchina che non vuole saperne di andare. Chiude addirittura dietro ad una Sauber dopo una gara incolore.

JENSON BUTTON 6

Viene passato da tutto e da tutti a destra e a sinistra, sopra e sotto. Insomma un colabrodo. Ma d’altronde con una macchina così. Almeno lui ha la decenza di stare in silenzio in attesa di tempi migliori.

FELIPE MASSA 4

Una gara con ben poche aspettative se al secondo giro ti ritrovi già doppiato da tutti. Non combina assolutamente nulla.

ALEXANDER ROSSI 6 & WILL STEVENS 4

Altra buona gara per il primo, che deve fare esperienza nella massima serie, mentre prestazione piena di errori per il secondo, che, prima va in testacoda alla 130R e poi si becca una penalità per eccesso di velocità in pit lane.

FELIPE NASR 6

L’unico ritirato di questa domenica è Felipe Nasr. A pochi giri dal termine viene richiamato ai box dagli ingegneri della scuderia a causa di un problema non meglio identificato. Prima del ritiro la sua gara era stata comunque vivace ed attiva con parecchi duelli in cui il pilota è stato all’altezza del confronto.

Matteo Bramati. 

 

 

 

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