Le 10 Pillole del GP di Corea 2010

Le 10 Pillole del GP di Corea 2010

Lanciamo, parallelamente alle serie e intoccabili pagelle di F1GrandPrix, una nuova rubrica “leggera” post Gran Premio.

Si tratta di 10 Pillole per ogni appuntamento, con l’intento di stemperare la tensione post gara e alleggerire eventuali malumori. Con le prossime “uscite” probabilmente verranno integrate delle piccole modifiche.

Partiamo con le prime Pillole, relative a questo weekend. Come foto di copertina per il GP della Corea abbiamo scelto un simbolo di questa tre giorni.

1 – Fernando Alonso:
Niente di meglio che fare il gesto della paperella nella vasca Coreana. Ammette di essere stato fortunato per il regalo delle Lattine. La fortuna, però, aiuta gli audaci e lui di audacia pare averne proprio tanta. Le macchinine Rosse adesso gli piacciono tantissimo!

2 – Lewis Hamilton:
Solo per i team radio che abbiamo ascoltato meriterebbe 5 punti bonus in classifica. Uno con le pelotas che non ha paura di correre con l’acqua e ha fretta! Anche perchè (e questo non lo dice) aveva un appuntamento con Nicole e non voleva fare tardi, altro che gara.

3 – Mark Webber:
Non voleva correre, ha interpellato chiunque prima del secondo via: Alonso, Chris Horner (che l’ha guardato e gli ha chiesto “E tu chi sei?”), addirittura Charlie Whiting dal muretto. Sì, meglio parlare direttamente che lasciare fare agli ingegneri..

4 – Sebastian Vettel aka Baby Kimi:
Lo sponsor è lo stesso, la iella pure. Quattro gare (di cui due in testa) rovinate da problemi tecnici, decine di punti buttati al vento. L’ombra del 2005 si sta impossessando di lui. E c’è anche un preoccupante denominatore comune: Adrian Newey

5 – Michael Schumacher:
Arriva fuori dai punti ed è un pilota finito, arriva quarto e ha approfittato dei ritiri (solo lui, ovviamente). Insomma, in grigio non lo digerisce nessuno e, per la legge del tifo retroattivo, ci manca che alcuni (presunti) tifosi Ferrari ora dicano di non averlo digerito nemmeno in Rosso. Lasciamolo in pace, por vecchietto.

6 – Jenson Button:
Ok le strategie alternative, ma questa volta lo è stata davvero troppo. Mercedes per Mercedes, ha tentato di correre con la Safety Car ma è stato scoperto. Risultato, imbottigliato nelle retrovie per decine di giri come uno Schumacher qualunque. Rischia anche di stamparsi ma rimane miracolosamente in pista.

7 – Adrian Sutil:
Ha voluto imitare KamiKoba e ha toppato clamorosamente, per tempi e modi di esecuzione. Si è perso il conto delle sportellate che ha dato a destra e a manca, fino a rimetterci una sospensione. Di Kamui Kobayashi ce n’è uno solo..per fortuna o purtroppo!

8 – Vitaly Petrov:
Non sappiamo se la sua intenzione fosse quella di rientrare ai box o meno, sta di fatto che non è riuscito nell’intento ed è tornato ciondolante a piedi in pit lane dopo aver trasformato la sua R30 in una Renault 5. Ok che porta i soldi, ma se sfonda una macchina a GP l’apporto economico si annulla.

9 – Bern Maylander:
L’uomo della Safety Car ha chiesto a Charlie Whiting che, dall’anno prossimo, gli vengano assegnati punti validi per il Campionato Piloti. D’altronde, con i giri percorsi in testa ai GP tra acquazzoni, sportellate, svenimenti dei commissari, è anche giusto riconoscergli qualcosa.

10 – Hermann Tilke:
Si fa intervistare per ammettere di aver costruito una pista in una palude, in cui l’acqua invece che essere drenata dall’asfalto verso l’esterno, viene drenata dai campi circostanti sul tracciato. Un esempio di tecnologia moderna. Dopo Hockenheim ha deturpato anche l’intelletto degli appassionati.

Fuori Concorso – Kimi Raikkonen:
Viste le condizioni della pista, si presenta sulla griglia di partenza con la sua C4 WRC. Durante le interviste ammette di avere problemi di usura delle gomme e spera che la pioggia non termini. Sullo sterrato nessun problema, la sua Citroen può tener testa a chiunque.

Queste le prime Pillole, speriamo siano gradite!

Alessandro Secchi

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