Inizia un mese importante per la Ferrari

Inizia un mese importante per la Ferrari

Sono passate due settimane dall’ultima gara in Cina e se allora, la domenica sera a Shanghai, nel paddock l’attesa per la pausa era molto forte, adesso c’è in tutti gli addetti ai lavori l’impazienza per tornare in pista. Per ingegneri e progettisti di ciascuna delle dodici squadre queste settimane sono trascorse lavorando sull’analisi dei dati raccolti nelle prime tre gare e sulla ricerca dei correttivi per migliorare le aree di debolezza. Per la Scuderia Ferrari Marlboro questo lavoro era già iniziato, in misura più o meno importante, sin dalla settimana successiva al Gran Premio d’Australia e, ancora di più, dopo la Malesia.

Come ha detto il Team Principal Stefano Domenicali, le ragioni per cui la 150° Italia non è mai riuscita a salire sul podio in queste prime tre gare sono di due tipi: “Il nostro approccio non è stato sufficientemente aggressivo in fase di progettazione e poi c’è stato un problema di correlazione tra i dati della galleria del vento e quello che abbiamo visto in pista.”

Si è posto rimedio ad entrambi i problemi ma nessuno a Maranello si aspetta un miracolo all’Istanbul Park questo fine settimana. “Il pacchetto di novità che avremo in Turchia è stato congelato prima del Gran Premio della Cina, quindi non abbiamo potuto fare grandi cambiamenti in queste settimane” – ha spiegato il Chief Designer Nikolas Tombazis dopo il test aerodinamico svolto la scorsa settimana a Vairano da Jules Bianchi – “Avremo una nuova ala anteriore ed una posteriore oltre a modifiche alle prese d’aria dei freni. Non so se questo pacchetto sarà sufficiente ma mi aspetto di vedere le conseguenze del nostro cambio di approccio nelle prossime gare.”

Si è parlato tanto di aerodinamica ma è facile dimenticare che una macchina di Formula 1 è un pacchetto completo: nessuna componente può essere considerata a sé stante. Ad esempio, si parla poco del motore, anche perché non ci sono stati problemi di affidabilità in queste tre gare, sia sulla 150° Italia sia sulle vetture dei team clienti. Tuttavia, il reparto motori è pesantemente coinvolto nella ricerca di miglioramenti della prestazione della vettura, come spiega il suo responsabile Luca Marmorini: “Anche se c’è il congelamento nello sviluppo dei motori, anche noi stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la nostra posizione in griglia. Ad esempio, si parla tanto dell’importanza del sistema degli scarichi nel pacchetto aerodinamico di una vettura. Noi motoristi vorremmo sempre avere degli scarichi in grado di fornire quanta più potenza possibile, anche perché questa è una delle poche aree su cui ancora si può lavorare: noi lo stiamo facendo in stretto collegamento con i nostri colleghi dell’aerodinamica per cercare di sviluppare il sistema in maniera tale da contribuire a migliorare il flusso dell’aria attorno alla vettura.”

Se la Scuderia può essere accusata di essere in ritardo in alcune aree, c’è una tecnologia in cui il Cavallino Rampante è al top, vale a dire il KERS: “Abbiamo iniziato la stagione in maniera positiva sotto questo profilo” – racconta Marmorini – “La Ferrari aveva acquisito un’ottima esperienza su questo sistema nel 2009 e, su quella base, lo abbiamo aggiornato per quest’anno: fino ad ora abbiamo visto un buon passo avanti. Il KERS ha funzionato praticamente senza problemi e continueremo a lavorarci sopra durante l’anno per cercare di migliorarlo ulteriormente.”

Il Gran Premio di Turchia ha una storia breve, visto che il prossimo sarà solamente il settimo weekend di gara su questo nuovo circuito situato alla periferia della parte asiatica di Istanbul, ma è certamente positiva per la Ferrari che vanta una percentuale di successi del 50%. Altrettanto può dire Felipe Massa, autore di tutte e tre le vittorie della Scuderia in questa gara, dal 2006 al 2008, sempre partendo dalla pole position. Felipe con la Ferrari è sempre andato a punti mentre il suo compagno di squadra Fernando Alonso è salito tre volte sul podio (secondo nel 2005 e nel 2006, terzo nel 2007). Il tracciato è uno dei più impegnativi fra quelli di più recente inaugurazione: c’è una grande varietà di curve, alcuni saliscendi e un rettilineo piuttosto lungo, con il vento che, talvolta, rende la guida ancora più difficile. Ci vollero un paio di sessioni di prove libere il primo weekend di gara per far capire ai piloti che la Curva 8 avrebbe assunto un posto d’eccezione nel novero delle grandi curve del calendario iridato e chi meglio di Felipe può spiegarne le ragioni? “E’ molto eccitante guidare in quella curva, nota per avere praticamente quattro apici. Si entra a velocità molto elevata, quasi al massimo, anche se si deve leggermente alzare il piede mentre l’accelerazione laterale che si subisce è molto elevata. E’ questo che la rende particolarmente emozionante. Farla in maniera perfetta non è facile: non bisogna sbagliare nulla ma quando ci si riesce c’è una sensazione fantastica.”

Uno degli argomenti topici di questo inizio di stagione sono state le gomme. La Pirelli porterà qui nuovamente le mescole Hard (Prime) e Soft (Option) e sarà interessante vedere come si comporteranno su questo tracciato e con lo stress cui verranno sottoposte, in particolare sulla Curva 8, su questo tracciato antiorario. Tutte le previsioni sulla durata degli pneumatici potrebbero rivelarsi comunque accademiche visto che le previsioni del tempo sono molto incerte, con possibilità di pioggia in ognuno dei tre giorni di attività in pista. Quali che siano le condizioni meteorologiche, gli ingegneri della Ferrari avranno più occhi per la pista che per il cielo, cercando di vedere se i miglioramenti introdotti per questa gara porteranno un guadagno di prestazione. “Se c’è qualcosa che non si deve evitare è andare nel panico: non aiuta certo a migliorare le cose” – ha detto Stefano Domenicali – “Abbiamo di fronte tre gare in quattro settimane: sarà importante dimostrare che siamo di nuovo in forma e tornare sul podio, quello che ci è sfuggito in queste tre gare iniziali.”

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