Gran Premio di Gran Bretagna, Silverstone: Anteprima ed orari del weekend

Lo scorso anno vinse Alonso con la Ferrari

Gran Premio di Gran Bretagna, Silverstone: Anteprima ed orari del weekend

La Formula 1 arriva a Silverstone, piccolo villaggio nella campagna inglese tra Northampton e Milton Keynes per il Gran Premio di Gran Bretagna, nono appuntamento del mondiale 2012.

Si arriva a Silverstone reduci da un Gran Premio d’Europa disputato sul circuito cittadino di Valencia, in spagna, che ha visto trionfare contro ogni aspettativa l’alfiere della Ferrari, Fernando Alonso, che scattato dall’undicesima piazza si è reso protagonista di una straordinaria rimonta, agevolata anche dall’ingresso della Safety Car al ventinovesimo giro. Al rientro ai box della vettura di sicurezza lo spagnolo si trovare in terza posizione, riesce a superare Grosjean alla ripartenza e poi approfitta del ritiro del leader della gara Vettel.

La giornata di Alonso e della Ferrari non poteva andare meglio con lo spagnolo vincitore ed entrambi i rivali diretti per il mondiale: Vettel ed Hamilton costretti al ritiro. Il tedesco della Red Bull si è ritirato appena dopo il periodo di Safety Car per un problema all’alternatore e stessa sorte è toccata anche al pilota della Lotus, equipaggiata come la Red Bull dal motore Renault, di Grosjean. Lewis Hamilton invece è stato buttato fuori da Pastor Maldonado a pochissimi chilometri dal traguardo. Alonso ha quindi allungato di 25 punti sugli avversari diretti.

Lo spagnolo della Ferrari è stato il primo pilota quest’anno ad ottenere più di una vittoria, già prima di Valencia le scommesse più giocate erano quelle su chi potesse essere l’ottavo pilota a salire sul gradino più alto del podio. Contro ogni previsione ci è salito Alonso, visibilmente emozionato, che ha comunque invitato tutti i tifosi a non illudersi sulle prossime gare che restano difficili e che non vedono la Ferrari partire favorita, anzi.

La Formula 1 arriva a Silverstone ancora alle prese con la questione costi, secondo quanto riportato da specializzate riviste d’oltre Manica, la FIA avrebbe concesso alle squadre altre tre settimane di tempo per accordarsi circa le misure che dovrebbero limitare i costi per il mondiale 2013 e pare, inoltre, certo che nella prossima stagione le regole resteranno le stesse di quest’anno visto che ogni modifica necessita dell’unanimità dei team e pare invece che ci sia una spaccatura tra Red Bull e Toro Rosso da un lato e tutte le altre squadre dall’altro.

Il Gran Premio di Gran Bretagna si disputa sul circuito di Silverstone. Il tracciato era in origine un vecchio aeroporto militare utilizzato durante la seconda guerra mondiale dalla RAF, l’aeronautica inglese. L’aeroporto era costituito secondo uno schema adottato dalla RAF in quegli anni: da tre piste disposte a triangolo, che unite tra loro da curve perimetrate da balle di paglia diedero origine ad un circuito velocissimo.

Nel corso degli anni il tracciato è stato parecchie volte modificato per rallentarlo e renderlo più sicuro alle competizioni. L’ultima modifica è stata effettuata nel 2010, che ha sconvolto totalmente il layout al quale eravamo abituati: in corrispondenza della vecchia curva Abbey infatti, è stato creato un percorso interno con un lungo rettilineo denominato Wellington Straight che ha allungato il circuito di circa un chilometro.

Il Gran Premio di Gran Bretagna è associato all’inizio del mondiale di Formula 1, ma già negli anni ’20 vennero organizzate due edizioni (1926-27) di questo Gran Premio su quello che per anni è stato il circuito inglese per antonomasia, Brooklands, ed entrambe vennero vinte dalla Delage, marca che nel 1927, anno in cui trionfò Benoist, vinse anche il Campionato del Mondo Marche Grand Prix (alla sua terza e ultima edizione). Negli anni ’30 l’unica competizione in terra inglese ad avere valore internazionale fu il Gran Premio di Donington, che però non ebbe la titolazione di Gran Premio nazionale (come talvolta erroneamente viene indicato).

Bisogna aspettare un ventennio, e nel 1948 le vetture di Formula 1 sbarcarono per la prima volta a Silverstone per il rinato Gran Premio di Gran Bretagna, che vide il successo tutto italiano del nostro Gigi Villoresi sulla Maserati, marca che si ripetè l’anno successivo con lo svizzero De Graffenried.

Nel 1950 venne istituito il Campionato del Mondo di Formula 1 e, sempre sulla pista di Silverstone, la Gran Bretagna ebbe l’onore di ospitare la prima gara valevole per il neonato Campionato. Fu di nuovo un trionfo italiano, con Nino Farina sulla mitica Alfetta, accoppiata che quell’anno vincerà anche il primo titolo mondiale di Formula 1. Dal 1955 al 1962 la gara spesso venne disputata in alternanza tra Silverstone e la pista di Aintree, mentre dal 1964 al 1986 la mitica “pietra d’argento” ha convissuto, sempre in alternanza, con lo stupendo e difficile tracciato di Brands Hatch, pista che costituiva una dura prova per i telai e le sospensioni delle vetture.

Non si può pensare a Silverstone senza ricordare la prima vittoria di una Ferrari in un Gran Premio iridato, evento che si verificò il 14 luglio 1951 per merito di Froilan Gonzalez, che battè le temibili Alfa. L’argentino si ripetè nel 1954, e stavolta a essere battute furono le fortissime Mercedes. Anche un’altra scuderia prestigiosa, la Williams, ha curiosamente ottenuto la sua prima affermazione in Formula 1 sulla stessa pista e addirittura nello stesso giorno, quando il 14 luglio 1979 l’indimenticato Clay Regazzoni (alla sua ultima vittoria) diede a Sir Frank la prima di tante affermazioni.

Agli anni ’50 risalgono anche le ultime vittorie di un pilota italiano nel Gran Premio inglese: Ascari nel suo biennio d’oro, 1952-53, impose la legge della Ferrari anche in questa gara. Ma il dominio dei piloti e squadre di casa era ormai imminente: nel 1957 la Vanwall, giovane team inglese, vinse il Gran Premio ad Aintree grazie a due piloti (allora il cambio in corsa era consentito), Stirling Moss e Tony Brooks, entrambi nati in terra d’Albione. Fu l’inizio dell’egemonia inglese in Formula 1: negli anni successivi prima la Cooper e il suo motore posteriore (con la doppietta di Jack Brabham nel 1959-60, vincitore anche nel 1966 con la vettura che porta il suo nome), poi la Lotus con la sua innovativa monoscocca, imporranno la loro superiorità.

Infatti sarà il grande Jim Clark, alfiere della Lotus, a dominare gli anni ’60, con ben cinque vittorie nell’arco di sei anni (tra il 1962 e il 1967): memorabile quella del 1965 quando negli ultimi giri, con la pressione d’olio a secco, Jim percorse le curve in folle riuscendo a prevalere per poco su Graham Hill, che al contrario non vincerà mai il Gran Premio di casa. Ci penserà suo figlio Damon a completare l’albo d’oro di famiglia vincendo nel 1994, nella famigerata edizione in cui Schumacher con la Benetton ignorò la bandiera nera, cosa che gli costò una pesante squalifica. Nel 1968 a Brands lo svizzero Siffert ottenne quella che rimase l’ultima vittoria per il team di Walker, piccola squadra completamente privata, avvenimento che, da allora, è ormai improponibile in F1, nonostante le ricorrenti voci che vorrebbero ridare la possibilità alle piccole squadre di comprarsi la vettura dai top team.

Nel 1973, per la prima volta nella storia, un GP venne sospeso e poi ripreso: il giovane e irruente Scheckter provocò un incidente in pieno rettilineo dei box al secondo giro, che per puro miracolo non si trasformò in tragedia, con le auto di metà schieramento distrutte e De Adamich che ebbe serie ferite alle gambe e la carriera troncata. Da allora a Silverstone venne introdotta una chicane prima dei box per rallentare le vetture, cosa che non impedì a Villeneuve di innescare proprio lì un incidente multiplo nel 1981 (vittoria di Watson su McLaren, la prima di una scocca in carbonio).

Nel 1976 si correva a Brands e, dopo un incidente multiplo (ancora!) alla prima curva, Hunt vinse ma fu squalificato per aver cambiato vettura prima del secondo via (vittoria a Lauda, primo anche nel 1982 e 1984): l’inglese si rifece l’anno successivo a Silverstone, ma l’edizione 1977 è da ricordare anche per un triplice debutto: quello della Renault turbo, delle gomme Michelin radiali, e infine l’esordio di Gilles Villeneuve, al volante di una McLaren.

Tra gli anni ’80 e ‘90 sono Prost e Mansell a dominare l’albo d’oro, con il francese ben 5 volte vincitore (con 4 scuderie diverse: Renault, McLaren, Ferrari e Williams) e il Leone inglese (e idolo locale) 4 volte primo, con la doppietta nel 1986-87 al volante della Williams-Honda turbo, battendo entrambe le volte l’acerrimo compagno-rivale Piquet (memorabile l’inseguimento di Nigel nel 1987 dopo un imprevisto cambio gomme, coronato da un monumentale sorpasso alla curva Stowe a due giri dalla fine tra il delirio dei tifosi inglesi), e la successiva doppietta 1991-92 sempre con la Williams, ma motorizzata Renault.

A partire proprio dal 1991 la pista di Silverstone venne radicalmente modificata, dove al posto delle velocissime curve Stowe, Club e Woodcote sono state inserite sezioni molto più lente. Nel 1995 Damon Hill tamponò Schumacher eliminando entrambi, e favorendo la prima vittoria in carriera di Herbert (Benetton), prima della doppietta di Jacques Villeneuve (Williams-Renault) dei due anni successivi e di Coulthard nel 1999-2000 (McLaren-Mercedes).

Proprio nel 1999 avvenne l’incidente di Schumacher che gli costò la frattura a tibia e perone, tenendolo lontano dalle piste per diverse gare e lanciando indirettamente il compagno Irvine nella lotta al titolo, poi persa contro Hakkinen (vincitore a Silverstone nel 2001). Schumacher comunque, nonostante il suo rapporto “controverso” con questa pista, otterrà complessivamente 3 vittorie. Negli anni recenti è da ricordare l’edizione 2003, quando un Barrichello in giornata di grazia trionfò con una serie di stupendi sorpassi, ma resta nella memoria la pericolosa invasione di pista di uno spettatore sul rettilineo dell’Hangar che sconvolse l’andamento del Gran Premio (all’epoca la Safety Car usciva molto raramente).

Webber con la Red Bull vinse nel 2010, mentre lo scorso anno, Alonso ottenne la vittoria con la Ferrari nel 60° anniversario dell’affermazione di Gonzalez, in una edizione dove i famigerati scarichi soffianti nei diffusori vennero vietati una tantum, tra continue diatribe regolamentari. Lo spagnolo, già vincente nel 2006, è l’unico pilota che nelle ultime otto stagioni ha concesso il bis tra le curve della “pietra d’argento”. Considerando lo stato di forma della Red Bull, che pare essere ancora la favorita anche a Silverstone, sarà difficile per Alonso ripetersi, ma in questa pazza Formula 1 del 2012 tutto è possibile.

Domenico Della Valle – Francesco Ferrandino

INFO
Lunghezza del circuito: 5,891 km
Giri da percorrere: 52
Distanza totale: 306,227 km
Numero di curve: 18
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffice/dura
Apertura farfalla: 62% della percorrenza

RECORD
Giro prova: 1:29.615 – S Vettel – Red Bull Renault – 2010
Giro gara: 1:30.874 – F Alonso – Ferrari – 2010
Distanza: 1h24:38.200 – M Webber – Red Bull Renault – 2010
Vittorie pilota: 5 – J Clark, A Prost
Vittorie team: 16 – Ferrari
Pole pilota: 5 – J Clark
Pole team: 14 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.693 – J Clark
Km in testa team: 4.830 – Ferrari
Migliori giri pilota: 7 – N Mansell
Migliori giri team: 19 – Ferrari
Podi pilota: 7 – A Prost, M Schumacher
Podi team: 49 – Ferrari
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Albo d’oro

01. 1926 Senechal e Wagner – Delage
02. 1927 R Benoist – Delage
03. 1948 L Villoresi – Maserati
04. 1949 E de Graffenried – Maserati
05. 1950 N Farina – Alfa Romeo
06. 1951 J Gonzalez – Ferrari
07. 1952 A Ascari – Ferrari
08. 1953 A Ascari – Ferrari
09. 1954 J Gonzalez – Ferrari
10. 1955 S Moss – Mercedes
11. 1956 J Fangio – Ferrari
12. 1957 S Moss – Vanwall
13. 1958 P Collins – Ferrari
14. 1959 J Brabham – Cooper Climax
15. 1960 J Brabham – Cooper Climax
16. 1961 W von Trips – Ferrari
17. 1962 J Clark – Lotus Climax
18. 1963 J Clark – Lotus Climax
19. 1964 J Clark – Lotus Climax
20. 1965 J Clark – Lotus Climax
21. 1966 J Brabham – Brabham Repco
22. 1967 J Clark – Lotus Ford
23. 1968 J Siffert – Lotus Ford
24. 1969 J Stewart – Matra Ford
25. 1970 J Rindt – Lotus Ford
26. 1971 J Stewart – Tyrrell Ford
27. 1972 E Fittipaldi – Lotus Ford
28. 1973 P Revson – McLaren Ford
29. 1974 J Scheckter – Tyrrell Ford
30. 1975 E Fittipaldi – McLaren Ford
31. 1976 N Lauda – Ferrari
32. 1977 J Hunt – McLaren Ford
33. 1978 C Reutemann – Ferrari
34. 1979 C Regazzoni – Williams Ford
35. 1980 A Jones – Williams Ford
36. 1981 J Watson – McLaren Ford
37. 1982 N Lauda – McLaren Ford
38. 1983 A Prost – Renault
39. 1984 N Lauda – McLaren TAG
40. 1985 A Prost – McLaren TAG
41. 1986 N Mansell – Williams Honda
42. 1987 N Mansell – Williams Honda
43. 1988 A Senna – McLaren Honda
44. 1989 A Prost – McLaren Honda
45. 1990 A Prost – Ferrari
46. 1991 N Mansell – Williams Renault
47. 1992 N Mansell – Williams Renault
48. 1993 A Prost – Williams Renault
49. 1994 D Hill – Williams Renault
50. 1995 J Herbert – Benetton Renault
51. 1996 J Villeneuve – Williams Renault
52. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
53. 1998 M Schumacher – Ferrari
54. 1999 D Coulthard – McLaren Mercedes
55. 2000 D Coulthard – McLaren Mercedes
56. 2001 M Hakkinen – McLaren Mercedes
57. 2002 M Schumacher – Ferrari
58. 2003 R Barrichello – Ferrari
59. 2004 M Schumacher – Ferrari
60. 2005 J Montoya – McLaren Mercedes
61. 2006 F Alonso – Renault
62. 2007 K Raikkonen – Ferrari
63. 2008 L Hamilton – McLaren Mercedes
64. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
65. 2010 M Webber – Red Bull Renault
66. 2011 F Alonso – Ferrari
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Orari del Gran Premio di Gran Bretagna

Venerdì 6 Luglio
10:00-11:30 (11:00-12:30) Prove Libere 1
14:00-15:30 (15:00-16:30) Prove Libere 2

Sabato 7 Luglio
10:00-11:00 (11:00-12:00) Prove Libere 3
13:00-14:00 (14:00-15:00) Qualifiche – Rai Due/Rai HD

Domenica 8 Luglio
13:00 (14:00) Gara – Rai Uno/Rai HD

Tra parentesi gli orari italiani.

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