Gran Premio del Messico 2018: anteprima e orari del weekend

Diciannovesimo appuntamento del Mondiale

Gran Premio del Messico 2018: anteprima e orari del weekend

Orari

Venerdì 26 ottobre

Libere 1: 17:00-18:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 21:00-22:30 (Sky Sport F1 HD)

Sabato 27 ottobre

Libere 3: 17:00-18:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 20:00 (Sky Sport F1 HD/TV8)

Domenica 28 ottobre

Gara: 20:10  ̶  71giri  ̶  305,354km (Sky Sport F1 HD/TV8)

* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Messico ci sono 7 ore di differenza

Gara precedente Il primo match point iridato per Lewis Hamilton è stato rimandato al prossimo appuntamento in Messico. Il merito di avere guastato la festa al britannico è andato sì alla Ferrari, ma non a quella guidata da Vettel. È stato infatti un commovente Kimi Raikkonen a regalare la sesta vittoria stagionale alla Rossa: Iceman, ormai alleggerito delle responsabilità nei confronti della sua squadra, in Texas è tornato a brillare, facendo suo il gradino più alto del podio dopo un digiuno che durava da cinque anni per il finlandese. Nello stesso giorno in cui, undici anni fa, veniva incoronato Campione del mondo, proprio con la Ferrari. Insieme a Kimi ci ha pensato anche Max Verstappen a rallentare la corsa di Hamilton, regalandoci un duello con il britannico degno di un futuro pilota iridato. E Vettel? Non pervenuto, ci verrebbe da dire. O quantomeno per metà. Dopo la “gaffe” nelle FP1, che gli è costata tre posizioni in griglia di partenza, il tedesco è di nuovo incappato in un errore al via: precipitato al quindicesimo posto ha chiuso quarto, rimediando quantomeno punti importanti per la classifica Costruttori. Ma per il Mondiale piloti ormai è meglio cambiare direttamente libro.

Pronostici di F1GrandPrix.it

Sarà sufficiente un settimo posto a Lewis Hamilton per issare sulle sue treccine la quinta corona, quella di un Mondiale che gara dopo gara è riuscito a fare suo nonostante quest’anno l’avversario fosse un osso duro. Gli errori di Vettel e della Ferrari hanno certamente aiutato la causa del pilota Mercedes, ma ogni volta che c’era bisogno di dare il meglio, Lewis era lì. Mentre Seb, troppe volte è mancato. Sarà dunque il Messico, salvo stravolgimenti inaspettati, a regalare a Hamilton il titolo che gli permetterà di raggiungere Fangio nell’Olimpo degli eroi della F1. Vista la ritrovata competitività della Ferrari, e anche quella della Red Bull  – con Verstappen già vincitore dell’edizione 2017 su questo circuito – non ci sentiamo altrettanto sicuri nel dire che Hamilton festeggerà dal gradino più alto… Anche se the Hammer punta certamente a trionfare nel modo migliore, queste sono le battute finali, e l’unico che non può rischiare è proprio lui.

Circuito

Nome: Autodromo Hermanos Rodriguez

Luogo: Città del Messico, Messico

Costruzione: il circuito venne costruito agli inizi degli anni Sessanta, sull’onda dell’entusiasmo locale per i beniamini di casa, i fratelli Rodriguez. Sfortunatamente il più grande dei due, Ricardo, rimase ucciso in un tragico incidente proprio su questa pista, in una gara non valida per il campionato di Formula 1 nel 1962. Il fratello Pedro, più giovane ma altrettanto talentuoso, corse numerose edizioni del Gp del Messico ma non riuscì mai a cogliere una vittoria. Sfortunatamente anche lui morì nel 1982 in una gara automobilistica in Germania, e da allora il circuito è intitolato a loro. Su questa pista si sono disputate sedici edizioni di un gran premio di Formula 1: dal 1963 al 1970 e dal 1986 al 1992, per poi ritornare in calendario nel 2015. In questa occasione il tracciato ha subito delle sostanziose modifiche, specialmente all’ultima curva, che è stata accorciata per favorire una sezione del circuito interamente all’interno di uno stadio, dove si trova anche il podio. Davvero spettacolare!

Distanza a giro: 4,304 km

Numero di curve: 17, dieci a destra e sette a sinistra

Senso di marcia: orario

Dati tecnici:

Carico aerodinamico: Basso Medio Alto
Apertura del gas: 50%
Consumo di carburante al giro: 1,41 kg/giro
Velocità massima: 360 km/h
Possibilità di safety car: 100%
Tempo di percorrenza della pit lane con sosta: 23 secondi
Possibilità di sorpasso: Facile Medio Difficile
Vincitori dalla pole position: 9 su 18 edizioni in questo tracciato
Peggiore posizione di partenza per un vincitore: tredicesimo (Prost 1990)

Particolarità del tracciato: dato che il tracciato si trova a ben 2000 metri slm vi sono problematiche che solo su questa pista si presentano. Il raffreddamento è molto difficoltoso specialmente in una giornata molto limpida, e richiede speciali dispositivi studiati apposta per questo tracciato. Anche la rarefazione dell’aria è un fattore importante di cui tenere conto per l’assetto aerodinamico: infatti qui si vedono ali con incidenza molto più alta, per compensare la bassa densità dell’aria. Sebbene il numero di cambi di marcia al giro sia di appena 47, nei 71 giri previsti i piloti andranno a utilizzare il cambio per circa 5.540 volte: un numero di cambiate tra i più alti dell’intera stagione. La media oraria di questa pista si attesta attorno ai 217 km/h.

Freni:

Categoria di circuito: Light Medium Hard
Numero di frenate: 16
Tempo speso in frenata: 27% del giro
Energia dissipata in frenata durante il Gp: 244 kWh
Carico totale sul pedale del freno durante il Gp: 67.876 kg
Frenata più impegnativa: la prima staccata alla curva uno

Gomme:

Gomme 2018: Hypersoft Ultrasoft Supersoft Soft Medium
Stress per le gomme 1 2 3 4 5
Sollecitazioni laterali 1 2 3 4 5
Abrasività asfalto 1 2 3 4 5
Grip asfalto 1 2 3 4 5
Numero totale di pit stop 2017: 23
Strategia vincente 2017: Ultrasoft (32) -> Supersoft (39) Verstappen
Stint più lunghi 2017: Ultrasoft 39 giri (Vettel) – Supersoft 34 giri (Verstappen, Bottas, Hamilton, Vandoorne, Gasly) – Soft 67 giri (Massa)

Zona DRS: sul rettilineo principale, tra la curva 17 e la curva 1 (con detection point prima della curva 15) e tra la curva 3 e la curva 4 (con detection point nello stesso punto)

Edizioni precedenti

Ultime 3 edizioni

Edizione 2015: poco prima dell’inizio del weekend la Haas, team che debutterà nel 2016, annuncia di aver ingaggiato il pilota Esteban Gutiérrez come compagno di scuderia di Romain Grosjean. Un’altra novità è il circuito, ampiamente rinnovato e lungo 4.304 metri, con un suggestivo passaggio dentro a uno stadio. Nella prima fase delle FP1 la pioggia ha reso il tracciato umido e i piloti sono scesi in pista con gomme intermedie. Al termine della sessione Max Verstappen (Toro Rosso) ha preceduto Daniil Kvyat (Red Bull) e Kimi Räikkönen (Ferrari). Nelle FP2 del pomeriggio i tempi invece hanno cominciato ad abbassarsi grazie all’asciutto, e la Mercedes di Nico Rosberg ha preceduto le due Red Bull di Kvyat e Ricciardo. Infine, nelle terze Prove Libere del sabato mattina, la situazione non è variata molto riguardo la top 3, con Lewis Hamilton che si è sostituito al secondo posto a Kvyat. Qualifiche: è uno scambio di battute tra i piloti Mercedes, con Rosberg che guida la Q1, mentre Hamilton scende sotto il muro del minuto e 20 in Q2. Al termine della Q3 però, Rosberg con un guizzo agguanta la pole position, distaccando Hamilton di 160 millesimi, terzo Sebastian Vettel. Gara: Nico Rosberg tiene la vetta del gruppo, resistendo all’attacco di Lewis Hamilton al via. Sebastian Vettel subisce una foratura da parte di Daniel Ricciardo, ed è costretto subito ai box, mentre Fernando Alonso si ritira, dopo un solo giro, per un problema al motore. Al giro 21 Kimi Räikkönen, risalito grazie ai pit stop degli altri piloti, è al sesto posto, quando viene attaccato da Valtteri Bottas alla curva 4. I due collidono, col ferrarista costretto all’abbandono. Tra 25° e 28° giro vanno al cambio gomme Ricciardo e i due piloti della Mercedes. La classifica vede sempre al comando Nico Rosberg, davanti a Lewis Hamilton, poi Kvyat, seguito dal duo della Williams, che ha superato Ricciardo. Al giro 51 un errore alla curva 7 fa finire lungo Sebastian Vettel, che termina la sua corsa. Gli ultimi giri vedono cambi di posizioni solo alle spalle del duo Mercedes: Nico Rosberg conquista la 12° vittoria in carriera davanti a Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Edizione 2016: “Messico e nuvole” per la prima sessione di Libere al venerdì, con i piloti che si trovano ad affrontare basse temperature e una pista piuttosto sporca. Hamilton, con una mescola di svantaggio, ha la meglio su Vettel e Raikkonen. Nelle Libere 2 è ancora il freddo protagonista, con Vettel che sfrutta il termometro per aggiudicarsi la prima giornata. Staccata di soli 4 millesimi è la Mercedes di Hamilton, e a seguire quella di Rosberg. Quarto tempo per Raikkonen. Al sabato mattina le Red Bull danno la sveglia, con Max Verstappen il più veloce davanti a Hamilton e Ricciardo. Quarto Rosberg davanti a Bottas e alle due Rosse, un po’ in difficoltà con la mescola più morbida. Qualifiche: le due Mercedes si rifanno sotto al pomeriggio, portando a casa la prima fila, con Lewis Hamilton autore della pole position. Le due Red Bull si piazzano alle loro spalle, Verstappen è davanti a Ricciardo. Nico Hulkenberg si infila tra i big con la sua Force India, tenendo dietro di sé Raikkonen, Vettel, Bottas, Massa e Sainz, a completare le prime cinque file. Gara: Hamilton scatta feroce e nonostante un bloccaggio poco dopo il via mantiene la leadership. Rosberg si deve subito difendere da Verstappen, che lo costringe a tagliare la chicane dopo un leggero contatto. Ma ecco che subito entra la safety car: Wehrlein, Ericsson e Gutierrez si toccano, e la Manor che termina la sua corsa al primo giro. Ricciardo ne approfitta per il cambio gomme. Hamilton in pista precede Rosberg, Verstappen, Hulkenberg, Kimi, Massa, Vettel, Bottas, Perez, Sainz e Alonso. Al giro 4 la safety rientra. Al giro 13 Verstappen si ferma ai box, mentre Ricciardo è già risalito fino al nono posto. Ai box anche Massa e Hulkenberg. Sainz si prende 5 secondi di penalità per un contatto con Alonso in curva 3 al via. Al giro 17 Hamilton è sempre davanti, seguito da Rosberg, Kimi, Vettel, Bottas, Perez, Ricciardo, Verstappen, Hulkenberg. Alonso entra per il cambio gomme e Hamilton lo segue; rientra quarto dietro a Vettel. Al giro 32 Vettel pitta. Hamilton torna leader seguito da Rosberg, Verstappen, Ricciardo, Kimi, Vettel, Hulkenberg, Bottas, Massa e Perez. Al giro 45 Kimi è di nuovo ai box e rientra settimo. Rosberg è alle prese con i doppiati e Verstappen allora ne approfitta: lo passa, ma un bloccaggio gli rovina la mossa e torna alle spalle del tedesco. A dieci giri dalla fine Hamilton prosegue indisturbato davanti a Rosberg, Verstappen, Vettel, Ricciardo, Hulkenberg, Kimi, Bottas, Massa e Perez. Vettel si avvicina a Verstappen… La Ferrari tenta il sorpasso, Verstappen finisce nell’erba, Vettel passa, ma l’olandese gli esce di nuovo davanti. Via radio gli dicono di restituire la posizione ma lui fa “orecchie da mercante”. Ricciardo ne approfitta per avvicinarsi e tentare a sua volta il sorpasso su Vettel, che però resiste. Lewis Hamilton taglia il traguardo e si aggiudica la sua 51esima vittoria in F1. Seguono Rosberg, Verstappen, Vettel e Ricciardo. L’olandese viene raggiunto nel retropodio dalla decisione della Direzione Gara: 5 secondi di penalità per non aver ridato la posizione. Vettel corre così a festeggiare insieme ai due della Mercedes.

Edizione 2017: in Messico Lewis Hamilton può fare suo il quarto titolo iridato, grazie a un vantaggio di 66 punti su Sebastian Vettel. Gasly torna in possesso del suo sedile alla Toro Rosso, dopo averlo ceduto a Kvjat nel GP degli Stati Uniti, poiché impegnato in una gara della Super Formula. Hartley viene confermato come prima guida del team di Faenza fino a fine stagione. Nelle FP1 Giovinazzi sostituisce Grosjean alla Haas, Alfonso Celis prende il posto di Ocon alla Force India, Sean Gelael quello di Gasly e Charles Leclerc quello di Ericsson alla Sauber. Mercedes, Red Bull e Ferrari: si apre in questo ordine la prima sessione di Libere in Messico, con Valtteri Bottas autore del giro più veloce. A fine FP2 è invece Ricciardo a imporsi al comando, migliorando di 32 millesimi il tempo fatto segnare da Bottas al mattino. Hamilton chiude alla sue spalle, davanti a Verstappen, costretto ad abbandonare in anticipo la sessione per problemi alla power unit. Al sabato mattina la Red Bull tiene le redini del gruppo, ma è Verstappen a mettere a segno il miglior tempo, ottenendo anche il nuovo record della pista, seguito da Hamilton e Vettel. Qualifiche: Gasly non prende parte alla sessione dopo che la sua Toro Rosso ha avuto un problema al motore nelle FP3. Il francese verrà comunque ammesso in gara, ma dovrà scontare 15 posizioni in griglia di partenza. La pole position è di Sebastian Vettel, che partirà dalla prima fila affiancato da Verstappen. Seconda fila per Hamilton e Bottas, poi Raikkonen, Ocon, Ricciardo, Hulkenberg, Sainz e Perez. L’australiano della Red Bull verrà però penalizzato di 20 piazze per la sostituzione della power unit a fine qualifiche. Stessa penalità per la Toro Rosso di Hartely, alle prese con la sostituzione di diverse componenti della power unit. Gara: partenza con il botto in Messico, dove Verstappen attacca subito Vettel al via. I due si toccano e Hamilton, tentando di approfittarne, finisce invece nella mischia. Ferrari e Mercedes sono costrette ai box: Vettel sostituisce l’ala anteriore, Hamilton solo le gomme, tenendosi il diffusore danneggiato. Dietro alla Red Bull proseguono invece in pista, Bottas, Ocon, Hulkenberg, Sainz, Perez e Raikkonen. Al giro 5 Ricciardo si ritira per un problema al turbo. Vettel, precipitato sul fondo, comincia la sua rimonta e, in lotta con Massa per la quindicesima posizione, rischia un nuovo contatto. Al giro 21 Hamilton viene doppiato da Verstappen. Hulkenberg è costretto al ritiro e alla trentunesima tornata tocca a Hartley, con la power unit in fiamme. Viene attivata la VSC e ne approfittano così per il cambio gomme Verstappen, Bottas, Räikkönen, Stroll, Vettel e Hamilton. Al giro 37 Vettel è risalito in settima posizione e, tredici giri più tardi, si issa al sesto posto passando Perez. I giri successivi si prende la posizione anche su Stroll e Ocon, portandosi quarto alle spalle di Raikkonen. Anche Hamilton, dopo un duello con Alonso, si impone in top ten, al nono posto. Max Verstappen conquista la terza vittoria in carriera davanti a Bottas e Raikkonen. Lewis Hamilton è Campione del mondo per la quarta volta.

RECORD

Giro prova: 1:16.488 – S Vettel – Ferrari – 2017
Giro gara: 1:18.785 – S Vettel – Ferrari – 2017
Distanza: 1h36:26.552 – M Verstappen – Red Bull Racing – 2017
Vittorie pilota: 2 – J Clark, A Prost, N Mansell
Vittorie team: 3 – Lotus, McLaren, Williams
Pole pilota: 4 – J Clark
Pole team: 6 – Lotus
Migliori giri pilota: 3 – J Clark
Migliori giri team: 4 – Lotus, Ferrari
Podi pilota: 4 – J Brabham, D Hulme, A Senna, N Mansell, R Patrese
Podi team: 10 – Brabham

Albo d’oro

  1. 1963 J Clark – Lotus
  2. 1964 D Gurney – Brabham
  3. 1965 R Ginther – Honda
  4. 1966 J Surtees – Cooper
  5. 1967 J Clark – Lotus
  6. 1968 G Hill – Lotus
  7. 1969 D Hulme – McLaren
  8. 1970 J Ickx – Ferrari
  9. 1986 G Berger – Benetton
  10. 1987 N Mansell – Williams
  11. 1988 A Prost – McLaren
  12. 1989 A Senna – McLaren
  13. 1990 A Prost – Ferrari
  14. 1991 R Patrese – Williams
  15. 1992 N Mansell – Williams
  16. 2015 N Rosberg – Mercedes
  17. 2016 L Hamilton – Mercedes
  18. 2017 M Verstappen – Red Bull Racing

Fonti: Brembo, Pirelli

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