Gran Premio del Giappone 2015, Suzuka: Anteprima e Orari del Weekend

Dopo Singapore si torna subito a correre: Mercedes in crisi?

Gran Premio del Giappone 2015, Suzuka: Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Venerdì 25 Settembre

Libere 1: 3:00-4:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 7:00-8:30 (Sky Sport F1 HD)

Sabato 26 Settembre

Libere 3: 5:00-6:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 8:00-9:00 (Sky Sport F1 HD)

Domenica 27 Settembre

Gara: 7:00  ̶  53giri  ̶  307,471km (Sky Sport F1 HD)

* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Giappone ci sono 7 ore di differenza.

Diretta:  SKY Sport F1 HD (differita integrale del gran premio su canali Rai: per maggiori informazioni giovedì sera pubblicheremo l’anteprima flash con orari aggiornati)

Gara Precedente

«Terza e splendida vittoria della Ferrari quest’anno, in una cornice decisamente pittoresca, quella di Singapore, in un weekend decisamente surreale, nel quale a dominare, finalmente, non sono più le Mercedes. A dominare, a questo turno tocca alla Ferrari di Sebastian Vettel, che riesce a conquistare il primo posto in qualifica con un giro da brividi, e la domenica sfrutta tutta quella che è la tortuosità del tracciato di Singapore per mantenere la leadership. Troviamo sul podio anche una Rediviva Red Bull, che, effettivamente ci si aspettava potesse andare bene qui, e lo ha fatto egregiamente con Ricciardo. A chiudere il terzetto Kimi Raikkonen, l’altro pilota della Ferrari, che contribuisce a tingere ancora un po’ più di rosso il finesettimana nel sud est asiatico. E le Mercedes? Disperse nel traffico per una volta: Rosberg chiude quarto mentre Hamilton è addirittura costretto al ritiro. Sono solo 12 i punti recuperati da Nico a questo giro, ma meglio questo che niente! In Giappone torneremo al solito tran tran? Riusciranno le Frecce d’Argento a ritrovare il bandolo della matassa? Sinceramente a noi andrebbe anche bene un altro weekend come questo…». [M.B.]

Pronostico

«Se nel precedente pronostico chi vi scrive ci aveva azzeccato grossomodo – dando sì Ferrari e Red Bull in gran forma, ma non Mercedes così in affanno – c’è da dire che il Gran Premio del Giappone potrà darci una conferma o una smentita. Perché se la casa della Stella a Tre Punte avesse effettivamente delle difficoltà con la nuova PU ciò potrebbe costare caro, contando che i ‘tokens’a disposizione sono oramai esauriti da Monza. Molto più da ‘spy story’ sarebbe pensare che le gomme, finora tenute ad una pressione inferiore a quella ritenuta nella norma, potessero fare una così grande differenza. Suzuka sarà quindi la riprova di una delle tesi qui sopra dette, e se “non c’è due senza tre” lo sapremo o al termine di questo weekend o in quello russo, tra due settimane. Cosa c’è quindi di certo? Le capacità di guida di due piloti ‘Über Alles’ come Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo, che ogni volta ci fanno divertire o, perlomeno, strappare un sorriso». [A.V.]

Circuito

Nome: Suzuka Circuit.

Luogo: Suzuka, Giappone.

Costruzione: Il tracciato di Suzuka fu inizialmente costruito nel 1962 all’interno di un Luna Park di proprietà della Honda, e sarebbe dovuto funzionare solamente come circuito per i test della casa giapponese. Negli anni ’80, però, la FIA decise di inserirlo nel calendario di Formula 1 al posto del tracciato del Fuji, accontentando in tal modo gli interessi della casa motoristica giapponese, che al momento stava dominando. Questo tracciato è considerato uno di più tecnici circuiti al mondo, con curve velocissime e settori in cui la precisione del pilota riesce ancora a fare la differenza. Inoltre Suzuka è l’unica pista del mondiale ad avere una conformazione ad otto.

Distanza a giro: 5,807km.

Numero di curve: 18, 9 a destra, 9 a sinistra.

Senso di marcia: conformazione a 8.

3 Migliori Parti: Le curve 3, 4, 5, 6: sono le tipiche “S” di Suzuka, le quali rendono questo tracciato l’Università della Formula 1. Si tratta di una parte molto tecnica del tracciato, dove anche il minimo errore costa carissimo, dato che si protrae fino alla fine di questa sequenza di pieghe. La traiettoria è fondamentale, ma bisogna anche riuscire a mantenere un’elevata velocità di percorrenza per riuscire a fare la differenza. Qui si vedono davvero pochi sorpassi, ma quei pochi regalano sempre certi brividi dietro la schiena. Curva 15: la cosiddetta 130R, è una velocissima curva verso sinistra da affrontare in settima marcia a oltre 300km/h. si tratta probabilmente della curva più spettacolare del tracciato. Curve 16 e 17: la famosa chicane del triangolo, teatro ti numerosissimi sorpassi e altrettanti incidenti, è un punto strategico per attaccare un rivale, in quanto si tratta di una violenta staccata appena successiva a un lunghissimo tratto da fare a gas spalancato.

Stress Meccanico: Il tracciato di Suzuka è davvero un mix micidiale per le gomme, che vengono sollecitate sia longitudinalmente, in uscita dalle curve lente, sia trasversalmente, nei numerosi curvoni veloci. L’asfalto ha un abrasività media, e offre un buon grip. Nella prima curva, una lunga piega verso destra la gomma anteriore sinistra sopporta circa 950 kg. La conformazione a otto della pista sollecita tutte e quattro le coperture, portando le temperature anche oltre i 100 gradi. Per quanto riguarda i freni invece, il tracciato giapponese è di categoria Light, co un tempo di frenata dia appena il 10% del giro e una media decelerazione di 2,98 G al giro. Le tre frenate più brusche sono in ordine quella della curva otto, la 13, e l’ultima frenata alla chicane del triangolo. È proprio quest’ultima la più violenta, anche se non supera i 4,20 G di decelerazione. Una vettura durante tutta una gara sviluppa circa 89kWh di potenza frenante.

Scelta Gomme: PZERO WHITE MEDIUM e PZERO ORANGE HARD.

Zona DRS: sul rettilineo principale, tra la curva 18 e la curva 1 con detection point appena prima della curva 16.

Edizioni Precedenti

Ultime 3 Edizioni:

Edizione 2012: alla vigilia del Gran Premio Michael Schumacher annuncia il suo ritiro definitivo dalle corse di Formula Uno e la Mercedes ingaggia Lewis Hamilton al suo posto per la stagione seguente, oltre a Niki Lauda come super – consulente. Venerdì: nelle due sessioni di prove libere si impongono rispettivamente  Jenson Button (McLaren – Mercedes) e Mark Webber (RBR – Renault). Il sabato invece Sebastian Vettel fa segnare prima il miglior crono la mattina, poi conquista la pole position davanti al compagno di squadra. Gara: scattano bene i primi cinque mentre dietro Fernando Alonso e Nico Rosberg sono costretti al ritiro per ragioni diverse: una foratura il primo, un incidente il secondo. Grosjean e Webber devono rientrare ai box per cambiare il musetto in seguito ad un contatto causato dal francese. Mentre entra la safety car per far spostare le vetture la situazione vede ora Kobayashi su Sauber in seconda piazza dietro a Vettel, terzo Jenson Button. Alla ripartenza Sergio Pérez tenta l’attacco su Hamilton per la sesta piazza ma finisce in testacoda e deve ritirarsi. Dal 14° giro in poi cambio gomme per tutti, dove a giovarne è Felipe Massa su Ferrari che dalla quarta posizione è ora secondo. Le posizioni non variano fino alla fine dei 53 giri previsti e Vettel va a vincere ottenendo il Grand Chelem (pole, vittoria, giro veloce e sempre in testa alla corsa) davanti a Felipe Massa ed uno strepitoso Kamui Kobayashi che nel finale riesce a resistere agli attacchi di un arrembante Button, esprimendo tutta la sua gioia sul podio di casa.

Edizione 2013: nelle prime prove libere del venerdì si mettono subito in luce le due Mercedes, con Lewis Hamilton che precede Nico Rosberg e Sebastian Vettel (RBR – Renault). Nella seconda sessione è invece il tedesco della Red Bull ad imporsi sul compagno di squadra Mark Webber e su Rosberg. Il sabato mattina nelle FP3 Mark Webber fa registrare il miglior crono davanti alle due monoposto della casa dalla stella a tre punte. L’australiano riesce poi a strappare anche la pole position nel pomeriggio, battendo il compagno di squadra, la prima per lui in stagione e dodicesima in carriera. Gara: prima dello schieramento viene rispettato un minuto di silenzio per la scomparsa di Maria de Villota, collaudatrice Marussia, molti piloti hanno un suo ricordo sul casco. Al via le vetture di Milton Keynes scattano male ed è Romain Grosjean su Lotus a prendere il comando, mentre Hamilton tocca l’ala di Vettel forando la posteriore destra e sarà poi costretto al ritiro. Dal 10° passaggio al 14° cambio gomme per i primi, con Nico Hülkenberg (Sauber – Ferrari) che riesce a superare il duo Ferrari. Al 19° giro Alonso passa prima Massa e poi Daniel Ricciardo (Toro Rosso). Grosjean è ancora al comando e così Webber cambia strategia andando per le tre soste e facendo passare Vettel secondo. Il tedesco comincia a spingere ed al 41° giro riesce a guadagnare la testa della corsa; grazie al terzo cambio gomme anche Webber ha la meglio sul francese facendo segnare doppietta in casa Red Bull.

Edizione 2014: le prime prove libere si aprono subito – come di consueto nella stagione – con le Mercedes a dominare la scena: Nico Rosberg è il più veloce davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton ed a Fernando Alonso (Ferrari). Nelle FP2 i due piloti di testa s scambiano la posizione e così ancora una volta nelle FP3 del sabato mattina. Qualifiche: in Q1 escono le due Caterham, le Marussia e le Lotus; al termine della Q2 escono le due Sauber, le Force India e le Toro Rosso. La Q3 vede un testa a testa tra Hamilton e Rosberg, con il tedesco che allo scadere dei tempi si aggiudica la 12a pole in carriera davanti all’inglese, alle due Williams, alla Ferrari di Alonso, seguono poi Ricciardo (RBR – Renault), Magnussen (McLaren – Mercedes), Button, Vettel e Rӓikkӧnen a completare la top ten. Gara: una forte pioggia si abbatte sul tracciato a casa di un tifone previsto per tale weekend sul Giappone, la partenza si svolge dietro Safety Car. I primi ritiri, ancora in regime di safety, sono di Ericsson e Alonso: il primo per testacoda ed il secondo per problemi elettrici. La gara parte ufficialmente al 10° giro e molti piloti optano per rientrare ai box e montare gomme intermedie: le Mercedes mantengono il comando davanti ad uno stratega come Button, seguono poi le Williams e le Red Bull. Quest’ultime registrano un ottimo passo gara tanto che in breve passano sia Massa che Bottas. Davanti intanto, Rosberg deve difendersi dagli attacchi del compagno che dopo diversi tentativi falliti riesce finalmente a prendersi la leadership: è il 29° passaggio ed Hamilton compie il suo attacco alla staccata in fondo al rettilineo di partenza senza problemi. Dietro intanto Vettel e Ricciardo sono 3° e 4°, dopo che Button è rimasto attardato dalla sua sosta ai box. Giro 43, la tragedia: la Marussia di Jules Bianchi, 25enne francese e pilota FDA, finisce fuori pista e urta il muletto dei commissari, intenti a rimuovere la vettura di Sutil. Le sue condizioni paiono subito gravi e la direzione espone bandiera rossa, la gara si congela al giro 46, vince Hamilton davanti a Rosberg e Vettel ma ciò ha poca importanza in confronto a quanto accaduto. Bianchi verrà trasportato d’urgenza al pronto soccorso e operato, dopodiché trasferito a Nizza dove rimane in coma farmacologico per nove mesi. Morirà il 17 luglio 2015, dopo 9 mesi di battaglia. È il primo pilota di F1 a decedere in seguito ad un incidente in pista dopo Ayrton Senna, allora era il Primo maggio 1994.

Migliore Edizione Per Gli Autori:

Edizione 1976: un’edizione particolare, indimenticabile e che recentemente tutti gli appassionati hanno potuto rivivere grazie al film “Rush”.  Dopo l’incidente di Niki Lauda al Nürburgring, Hunt recupera lo svantaggio nei suoi confronti, portando così all’ultima gara la decisione su chi sarà il campione del mondo.  Il sabato la sessione di qualifiche vide Mario Andretti su Lotus conquistare la pole position davanti ad Hunt e Lauda. Dopo che un forte acquazzone si abbatté sul circuito durante la domenica molti piloti chiesero l’annullamento della gara (tra cui Lauda ed Hunt), ma Bernie Ecclestone e gli organizzatori decisero di posticipare di un paio d’ore la partenza, obbligando tutti a correre, seppur in condizioni estreme date dal poco drenaggio dell’asfalto e dalla bassa visibilità portata dalle nuvole. Proprio per questo motivo dopo solo due giro Lauda, partito tra l’altro male, preferì ritirarsi, non volendo rischiare la propria vita una seconda volta, per di più nella stessa stagione. Gli occhi quindi furono puntati tutti su Hunt e la sua McLaren: in testa alla corsa dovette rallentare a causa del degrado delle gomme, colpito inoltre da una foratura a soli quattro giri dal termine fu costretto a rientrare ai box. Rientrato in quinta piazza, riuscì a rimontare sino al gradino più basso del podio – dietro ad Andretti e Depailler, vincendo il suo primo ed unico titolo mondiale.

Migliore Edizione Per I Lettori:

Edizione 2000: dopo ben ventuno anni la Ferrari potrebbe rivedere il titolo piloti tornare a casa. Michael Schumacher deve vedersela con l’eterno rivale Mika Hӓkkinen su McLaren – Mercedes, che nelle due annate precedenti aveva portato a casa l’iride. Nelle qualifiche del sabato i due per ben cinque volte si battono a suon di giri veloci ma alla fine è Schumacher a spuntarla con il tempo di 1’32’’825, 9 millesimi di secondo più veloce del finlandese. Per poter tenere aperte le speranze di vittoria Mika dovrebbe necessariamente vincere per portare all’ultima gara il duello. Domenica: al via la McLaren del finlandese sopravanza la Ferrari cercando subito di fuggire ma Michael non molla: la concentrazione di pubblico e telecamere è tutta concentrata su di loro, i quali girano ad un ritmo superiore a quello del resto del gruppo, portano le loro monoposto ad un altro livello, quasi mistico. Al ventesimo giro Hӓkkinen è il primo a rifornire imitato due tornate più tardi da Schumacher, che non riesce a sopravanzarlo. Al 35° passaggio comincia a piovere e la Ferrari ha un assetto migliore, riuscendo pian piano a rosicchiare il distacco. Al 37° giro rientrò la McLaren per rifornire ed al quel punto Schumacher fa segnare tre giri molto veloci prima di rientrare anch’egli ai box per il pit stop. Al suo rientro infatti si trova davanti al rivale e mantiene il controllo della gara fino ai tredici giri mancanti, durante il quale tutti i tifosi del Cavallino Rampante sono in apnea, tagliando finalmente per primo la bandiera a scacchi e vincendo quel titolo che alla casa di Maranello mancava dal 1979 con Jody Scheckter. Terzo giunge David Coulthard con l’altra McLaren a completare il podio.

RECORD

Giro prova: 1:28.954 – M Schumacher – Ferrari – 2006
Giro gara: 1:31.540 – K Raikkonen – McLaren Mercedes – 2005
Distanza: 1h23:53.413 – F Alonso – Renault – 2006
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 9 – McLaren
Pole pilota: 8 – M Schumacher
Pole team: 9 – Ferrari
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 8 – McLaren, Williams
Podi pilota: 9 – M Schumacher
Podi team: 25 – McLaren

Albo d’oro

  1. 1976 M Andretti – Lotus Ford
  2. 1977 J Hunt – McLaren Ford
  3. 1987 G Berger – Ferrari
  4. 1988 A Senna – McLaren Honda
  5. 1989 A Nannini – Benetton Ford
  6. 1990 N Piquet – Benetton Ford
  7. 1991 G Berger – McLaren Honda
  8. 1992 R Patrese – Williams Renault
  9. 1993 A Senna – McLaren Ford
  10. 1994 D Hill – Williams Renault
  11. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
  12. 1996 D Hill – Williams Renault
  13. 1997 M Schumacher – Ferrari
  14. 1998 M Häkkinen – McLaren Mercedes
  15. 1999 M Häkkinen – McLaren Mercedes
  16. 2000 M Schumacher – Ferrari
  17. 2001 M Schumacher – Ferrari
  18. 2002 M Schumacher – Ferrari
  19. 2003 R Barrichello – Ferrari
  20. 2004 M Schumacher – Ferrari
  21. 2005 K Räikkönen – McLaren Mercedes
  22. 2006 F Alonso – Renault
  23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
  24. 2008 F Alonso – Renault
  25. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
  26. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
  27. 2011 J Button – McLaren Mercedes
  28. 2012 S Vettel – Red Bull Renault
  29. 2013 S Vettel – Red Bull Renault
  30. 2014 L Hamilton – Mercedes

Andrea Villa, Matteo Bramati.

Fonti: Brembo, Pirelli.

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