Formula 1 | Marko pizzica la McLaren: “Li doppiavamo due volte a gara con lo stesso motore”

Su Honda ha aggiunto: "Sanno benissimo che devono recuperare in vista del 2019"

Formula 1 | Marko pizzica la McLaren: “Li doppiavamo due volte a gara con lo stesso motore”

Parlando alle colonne di Motorsport-Magazin, Helmut Marko ha fatto un confronto tra i proclami lanciati dalla McLaren nel 2015 e quelli eseguiti dalla Red Bull durante le ultime settimane, sottolineando come la Scuderia austriaca possa contare in una situazione tecnica differente rispetto a quella esistente tra McLaren e Honda in passato.

L’austriaco, proprio in tal senso, ha rimarcato il grandissimo gap esistente tra la Red Bull e la Scuderia di Woking durante l’ultima stagione,precisando come l’obiettivo per il futuro sarà creare un giusto mix tra carico aerodinamico in curva e potenza sul dritto, aspetti fondamentali per potersela giocare alla pari con Mercedes e Ferrari.

Ecco le parole di Helmut Marko: “Doppiavamo due volte la McLaren durante la scorsa stagione, per lo più con lo stesso motore, quindi quale pensi fosse il problema? Certo, se guardiamo solo al carico aerodinamico, bisognerebbe valutare attentamente la corsa di Spa”.

“Siamo scesi in pista con massima ala e pieno carico aerodinamico, aspetti che ci hanno permesso di essere i più veloci in curva, ma questo ci portava a perdere terreno nei rettilinei”, ha proseguito. “Continuare in questo modo non ci avrebbe portato da nessuna parte, visto che per raggiungere tutti gli obiettivi devi creare un compromesso. Una vittoria è decisa dal tempo sul giro, non dalla velocità in curva”.

Sulla collaborazione con la Honda per in 2019 ha invece aggiunto: “Esiste un rischio e loro sanno benissimo che devono recuperare in vista del 2019, ma tutto ciò non si dissuade. Sappiamo che non potremo contare su soli tre motori come Ferrari e Mercedes”.

“Max e Daniel hanno dimostrato che è possibile arrivare al vertice anche rimontando. In un paio di occasioni siamo partiti dal fondo, ma dopo due o tre giri eravamo vicini alla testa”, ha concluso.

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