Formula 1 | Le pagelle del GP degli USA

Voti alti al duo di testa, Leclerc soldio, Vettel spettacolare

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Max Verstappen 10 Freddo, freddissimo, nel gestire e controllare una gara che si complica un po’ in partenza, riprendendola però con la strategia e grazie ad una Red Bull che ad Austin ha davvero messo le ali. Se il potenziale bibitaro si conferma questo per la Mercedes si fa durissima.

Lewis Hamilton 10 Voto pieno e tondo perché resta aggrappato a gara e campionato guidando con indomita e superlativa classe, mettendoci del suo in qualifica, con un giro mostruoso che gli vale la prima fila, in partenza dove ha ragione di Max e durante la gara, provandoci fino all’ultimo nonostante sia evidente quanto la RBR ne abbia di più. Meglio lui della sua monoposto.

Sergio Perez 8 Fa ciò per cui è stato preso, la seconda guida, mettendo la Red Bull in superiorità numerica nel gioco delle strategie. Asseconda senza sbavature il gran potenziale della RB16B, ha un problema con la borraccia e non può bere per più di metà gara. Sfinito, contento, utile alla causa.

Charles Leclerc 8,5 Il predestinato per ora è destinato a raccogliere medaglie di legno che suonano come vittorie, visto che obiettivamente fa il massimo, in qualifica e in gara. Ha il merito di bastonare la McLaren, ma al contempo la SF21 gli impedisce di sognare il podio, obiettivo per il quale non è mai stato in lotta.

Daniel Ricciardo 8 Gasato dal clima yankee e dal tributo al suo idolo Dale Earnhardt regola Norris in prova e in gara, soprattutto fa le spalle larghe con Sainz e come a Silverstone non si fa passare. Una delle sue migliori gare in McLaren.

Valtteri Bottas 6,5 Gli cambiano motore quasi ad ogni gara, costringendolo a partire nono. Le motivazioni ormai sono quelle che sono, e il risultato è quello che è. Un sesto posto senza infamia e senza lode, ma la Mercedes non brilla ad Austin e lui è costantemente penalizzato.

Carlos Sainz 6,5 Lo spunto in partenza è da rivedere, soffre l’avanzata di Ricciardo e perde la posizione. Danneggiato dal pit stop lento che gli impedisce di sopravanzare l’australiano nel gioco delle soste, per il quale ovviamente non ha colpe, non è però capace di costruirsi il sorpasso in pista, e alla fine con l’auto danneggiata dalla sportellata di Daniel deve cedere il passo a Bottas. Poteva fare meglio.

Lando Norris 6 Irruento nelle prime fasi di gara, giornata abbastanza anonima. Surclassato stavolta dal team mate.

Yuki Tsunoda 7,5 Fine settimana di spessore, brano in qualifica e in gara, non si fa intimorire da avversari più esperti quando gli compaiono negli specchietti. Due punti meritati.

Sebastian Vettel 9 Da diciottesimo a decimo a suon di sorpassi, con ottima strategia e finalmente con un buon passo gara. Il sorpasso all’esterno su George Russell, talento sulla bocca di tutti, è un capolavoro. Gara da campione, per approccio e qualità.

Antonio Giovinazzi 6 Un’altra bandiera a scacchi a margine della zona punti. Entusiasmante il duello con Alonso, ma ormai l’italiano corre da separato in casa e il trattamento della Sauber nei suoi confronti non è dei migliori, per usare un eufemismo.

Kimi Raikkonen 5 Una gara da professore di guida, con la possibilità di finire a punti, rovinata da un erroraccio, un fuoripista che consegna a Sebastian il decimo posto, privandoci di un bel duello tra l’altro. Peccato.

Fernando Alonso 5 Il triangolo no, non l’avevo considerato. Nando, le Alfa Romeo, i limiti di pista. Allarghi tu, allargo io, ti ridò la posizione, ridammi la posizione, ed è tutto valzer di cerimoniosi scambi di posizione dettati dal muretto, con i piloti incazzati neri.

George Russell 5 Il goat dei giorni che verranno si distingue solo per il sorpasso ricevuto all’esterno da Vettel. Anonimo, male, gli manca lo spunto dei giorni migliori.

 

Antonino Rendina


 

 

 

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