Ferrari, Fernando Alonso: “Un bicchiere mezzo pieno”

Strategie e pit-stop: due punti positivi in un weekend difficile

Ferrari, Fernando Alonso: “Un bicchiere mezzo pieno”

Non è stato certamente il weekend che tutti i ferraristi – sia gli uomini e le donne che lavorano in fabbrica a Maranello che i milioni di tifosi di tutto il mondo – si aspettavano. Il quinto posto di Fernando Alonso, che ci ha messo tanto del suo, non rappresenta un risultato all’altezza delle ambizioni e delle potenzialità della Scuderia ma, considerata la situazione contingente, va visto, per citare le parole dello stesso pilota spagnolo sul suo account su Twitter, come “un bicchiere mezzo pieno”.

A riempire il bicchiere in questione hanno contribuito in maniera rilevante anche due aspetti fondamentali delle operazioni che caratterizzano la gara come la gestione della strategia e i pit-stop. Almeno in queste due aree la stagione 2012 è iniziata così com’era finita quella precedente, anzi forse ancora meglio. Dal punto di vista della strategia, ieri il muretto diretto da Pat Fry non soltanto non ha commesso errori ma è stato decisivo nel permettere a Fernando di sopravanzare prima Rosberg e poi Webber. Che l’australiano sia poi riuscito a terminare la gara davanti al ferrarista lo si deve soprattutto al fatto che la safety-car è entrata in scena nel momento meno propizio per Fernando, che aveva appena effettuato il suo secondo pit-stop quando aveva ancora cinque secondi di margine sul pilota della Red Bull.

L’altro aspetto positivo – sono i numeri a dirlo – della domenica dell’Albert Park sono state proprio le operazioni relative al cambio gomme. Sia in assoluto che in media i meccanici e i piloti del Cavallino Rampante sono stati i più veloci. Il miglior tempo di percorrenza della pit-lane della giornata è stato quello fatto registrare da Fernando in occasione della sua seconda sosta (21”910) ma tutti e cinque i pit-stop dei ferraristi sono stati effettuati sotto il muro dei 23” e occupano anche i primi cinque posti: soltanto Hamilton, Button e Webber, ognuno una volta ciascuno, sono riusciti a fare altrettanto, senza peraltro fare mai meglio di 22”8. Questo risultato, che non dà punti ma dà sicuramente fiducia a chi è impegnato in un’operazione tanto complessa quanto delicata e stressante, è frutto del grande lavoro fatto da un anno a questa parte e che già aveva portato la squadra a migliorarsi tantissimo nella seconda parte del campionato 2011. Durante l’inverno sono stati fatti anche degli interventi sui cerchi della monoposto, sulle attrezzature e sulle procedure che, anche grazie all’impegno di Felipe e di Fernando, hanno permesso di ottenere questo risultato. Ieri all’Albert Park quei secondi guadagnati non sono stati decisivi ma arriverà il momento in cui un vantaggio di pochi decimi potrà valere una posizione in pista. A quel momento la squadra ci arriverà preparata, senza però montarsi la testa: l’errore è sempre dietro l’angolo e ci vuole un attimo a ritornare nell’occhio del ciclone, anche se bisognerebbe sempre giudicare ogni cosa con freddezza e non con emotività.

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