F1 | Ferrari, Binotto difende il team: “La strategia non è un nostro punto debole”

Il team principal di Maranello si fida dell'operato dei suoi strateghi

F1 | Ferrari, Binotto difende il team: “La strategia non è un nostro punto debole”

Mattia Binotto difende a spada tratta il gruppo strategico della Ferrari, guidato da Inaki Rueda e Ravin Jain, dopo la deludente e piuttosto criticata tattica di gara scelta per Charles Leclerc a Budapest. Il monegasco, lo ricordiamo, sul circuito magiaro è scivolato dalla prima alla sesta posizione, trovandosi a dover fare i conti con le gomme dure che non andavano proprio nonostante – come ammesso da lui stesso – avesse chiesto al team di allungare lo stint sulle medie per montare poi le gomme soft, scelta questa effettuata da molti altri piloti.

Quello dell’Ungheria non è stato il primo GP in cui la Ferrari ha lasciato gli spettatori perplessi per le sue strategie, finite spesso quest’anno sotto accusa. A Montecarlo la scuderia ha pasticciato, consegnando di fatto la gara alla Red Bull, mentre a Silverstone aveva ancora una volta condannato Leclerc a difendersi con gomme dure e consumate per non averlo richiamato prontamente ai box in regime di safety car, con la vittoria che era andata in quell’occasione ad un motivatissimo Sainz.

Ciononostante Binotto, che sta lavorando dal 2019 per riportare la Ferrari dove le compete e al quale va attribuito il sicuro merito di aver riorganizzato il team in modo tale da riavere una monoposto veramente competitiva, la F1-75, in una lunga intervista concessa alla sezione italiana di Motorsport.com ha parlato anche delle strategie, dichiarando che secondo lui non sono un punto debole della Rossa attuale.

Credo di avere una grande squadra che si occupa della strategia e non credo sia un nostro punto debole – le parole di Binotto a Motorsport.com – Gare come Monaco, Silverstone o Budapest sono state giudicate problematiche su questo fronte, ma io non vedo il gruppo come un problema, perché credo che abbiamo anche preso decisioni giuste. Credo che abbiamo preso quelle che erano le decisioni giuste nel momento in cui sono state prese, e a volte si sono rivelate sfortunate, ma non sbagliate. E se guardiamo all’operato del nostro team di strategia, a volte hanno fatto anche grandi cose, migliori degli avversari, penso ad esempio all’Austria. Nel complesso, abbiamo una buon team di strateghi e non credo che questo sia un punto debole”.

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