F1 | T-Tray, se Red Bull imbroglia va penalizzata senza mezze misure

Violare il parco chiuso è gravissimo, ma difficilmente ci saranno sanzioni al team austriaco

F1 | T-Tray, se Red Bull imbroglia va penalizzata senza mezze misure

Una nuova polemica si abbatte inesorabile sulla Formula 1. Dopo un mese di stop, il Circus arriva a Austin per la diciannovesima gara della stagione. La lotta tra Verstappen e Norris, tra Red Bull e McLaren entra quindi nel vivo, con i due campionati ancora in ballo e la possibilità anche per la Ferrari di inserirsi tra i due litiganti quantomeno nella classifica costruttori, mentre per quel che concerne quella piloti, l’affare sembra soltanto tra i due amici/rivali, distanti 52 punti a sei gare dal termine più tre Sprint Race, una delle quali tra l’altro verrà disputata proprio in Texas.

A tenere banco però già dalla giornata di mercoledì è la questione T-Tray: la FIA ha deciso di aggiornare le procedure di controllo relative alla piastra anteriore del fondo delle monoposto. Alcuni team hanno manifestato preoccupazioni riguardo a una squadra che ha sviluppato un sistema per modificare l’altezza del T-Tray tra le qualifiche e la gara. Questa pratica fornisce un vantaggio significativo, permettendo di regolare l’assetto della vettura per le qualifiche con un carico di carburante minimo e poi modificarlo per la gara con un carico massimo, mantenendo così un’ottimale altezza da terra senza che la vettura tocchi l’asfalto.

La Red Bull RB20 è irregolare per aver usato il T-Tray in parco chiuso (XPB)

Di fatto, si cambia assetto tra qualifiche e gara, andando palesemente contro un regolamento vigente da più di 20 anni. Pur non tollerando questa norma, perché limiti soltanto i team durante i weekend, e obiettivamente andrebbe abolita dalla faccia della terra, purtroppo esiste e va rispettata, anche perché violarla vorrebbe dire avere un netto vantaggio rispetto alla concorrenza. Parliamo ovviamente della Red Bull, che negli ultimi giorni è stata presa con le mani nella marmellata dopo che la FIA è andata a indagare nello specifico su richiesta delle squadre, che evidentemente hanno capito che qualcosa non andasse sulla RB20.

F1: Red Bull imbroglia con il T-Tray? La FIA non deve passarci sopra

Un portavoce del team ha ammesso come a Milton Keynes abbiano usato questo marchingegno, ma è stato stipulato un accordo con la Federazione (ma guarda un po’) per non essere più illegali in futuro. Scusate il discorso molto diretto, ma di fatto è così: la Red Bull pare abbia fatto un qualcosa palesemente contro il regolamento, e non può restare impunita. Se la squadra austriaca ha sbagliato, va squalificata o pesantemente penalizzata, perché evidentemente i tanti (se non tutti) punti ottenuti quest’anno (e si spera solo 2024, ndr) sono stati messi in saccoccia con una vettura che dal sabato alla domenica modificava l’assetto, seppur di pochi millimetri.

Non siamo nella zona grigia del regolamento, e qui ci rifacciamo alle parole di Piastri nel giovedì di Austin, bensì in quella nera. Non ci sono molte interpretazioni, bisognerebbe sanzionare a dovere un imbroglio del genere se verificato. Sì, imbroglio, non esistono altre parole, e ci sorprenderemmo se gli avversari se ne stessero in silenzio dinanzi a un nulla di fatto. La FIA molto probabilmente darà il solito buffetto, perché per la Federazione l’importante è non fare più la furbata una volta che vieni scoperto, ma così incentivi gli altri a sgarrare, tanto sanno che non verranno sanzionati. Ed è qui che crolla ogni minimo cenno di credibilità di questo sistema che fa acqua da tutte le parti. E poi, vuoi mica castrare un campionato così entusiasmante per una norma non rispettata? Sia mai, poi sentili coloro che detengono i diritti commerciali della Formula 1 e gli sponsor se non hanno un duello stile 2021 fino all’ultimo giro dell’ultima gara.

Max Verstappen, Red Bull – GP Singapore 2024 (XPB)

Parliamo a priori, perché siamo certi che finirà con i famosi tarallucci e vino. Chissà se anche questo accordo con la FIA sarà segreto come quello del 2020 con la Ferrari. Eppure ricordiamo tutti cosa accadde alla Scuderia di Maranello, di fatto castrata in pista per quasi due anni, una sorta di squalifica partecipativa, mettiamola così, pur di non essere estromessa dal campionato per le note vicende sulla power unit. Pensate che il casino combinato dalla Red Bull sia meno grave? Liberissimi, ma sareste in errore, perché le due cose quantomeno andrebbero equiparate, visto che il team austriaco a quanto pare cambiava assetto tra qualifiche e gara, un qualcosa di incredibilmente grave e che se dovesse passare “tranquillamente” alle punizioni della FIA, renderebbe il tutto ancora più ridicolo. Chi imbroglia deve pagare, anche con una squalifica se necessario, non esistono mezze misure, figli e figliastri.

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