F1: Il ‘grigio’ Mclaren si illumina nel ‘grigio’ del Nurburgring

F1: Il ‘grigio’ Mclaren si illumina nel ‘grigio’ del Nurburgring

Dopo la debacle di Silverstone, con Hamilton costretto a rintuzzare l’ultimo attacco di Massa e Button ritirato per colpa di un errore ai box, in pochi si sarebbero aspettati una ripresa così repentina della Mclaren in quel del Nurburgring.

Ma, come da tradizione, è pane di questa squadra quello di risorgere in tempi rapidi da prestazioni deludenti.
Anche se, questa volta, solo i più fervidi fan della Scuderia di Woking avrebbero scommesso su una prestazione simile.

In questo caso è giusto dare pieno merito a Lewis Hamilton di una condotta di gara pressochè eccellente. L’inglese si è reso protagonista di un weekend concreto, con un giro di qualifica fantastico che l’ha portato a pochi centesimi dal Poleman Webber e una domenica senza sbavature, in cui ha bilanciato le giuste dosi di aggressività, tattica e passo di gara in un mix che gli ha permesso di vincere la sua seconda gara dell’anno.
Alla festa Mclaren è mancato l’apporto di Jenson Button, tradito da un problema idraulico che per qualche momento ha creato panico anche all’entourage di Hamilton. Il Campione del Mondo 2009, rispetto al collega iridato 2008, non è parso in condizione di replicare le performance del compagno in qualifica. Mentre, in gara, non è quantificabile la sua prestazione. Jenson, infatti, dava l’impressione di voler concludere la corsa con una strategia a due soste contro le tre dei primi in classifica. Avremmo saputo solo alla fine come si sarebbe, a tutti gli effetti, piazzato. La sensazione, però, è che a questo giro Lewis ci abbia messo davvero una marcia in più.

Capitolo Ferrari. Dopo la pantomima di Silverstone sugli scarichi soffianti, la vittoria di Alonso aveva lasciato qualche dubbio. Si aspettava, cioè, una conferma in Germania per capire se il primo posto inglese fosse unicamente riconducibile al temporaneo divieto di utilizzo degli scarichi in rilascio o se, effettivamente, gli aggiornamenti Ferrari portati in Inghilterra avevano di fatto regalato alla F150° quel plus di prestazioni necessario ad avvicinare la concorrenza. Il Nurburgring, sotto questo punto di vista, conferma la bontà dei nuovi update sulla monoposto di Alonso e Massa, che rispetto all’inizio dell’anno pare essere ormai tutt’altra vettura. Dopo l’ottima prestazione inglese, Fernando ha replicato con una buonissima gara in Germania. Solo un Hamilton in giornata di grazia è riuscito, infatti, a sopravanzare lo spagnolo. Felipe Massa, dal canto suo, ha dovuto ingoiare l’ennesimo errore ai box che non gli ha permesso, proprio all’ultimo giro, di tenere dietro Sebastian Vettel, in difficoltà con la Red Bull. Il brasiliano ha avuto un buonissimo spunto alla partenza ma è rimasto, successivamente, imbrigliato nell’ingorgo della prima curva. Il tempo perso per superare la Mercedes di Rosberg ha fatto il resto. Il Gap finale rispetto al caposquadra è stato di 50 secondi. Decisamente troppi, anche in logica campionato costruttori.

La Red Bull esce ridimensionata dal weekend tedesco. Le qualifiche, nonostante la pole di Webber (la seconda di fila) avevano mostrato un lieve calo di prestazioni della squadra di Chris Horner, con distacchi ridotti su Hamilton e Alonso. In gara i problemi sono andati da aumentare, con Webber incapace per l’ennesima volta di mantenere la leadership in partenza. Ma, se a Silverstone il cambio al via era rimasto questione di squadra con Vettel, questa volta è stato Hamilton a rubare la posizione al pilota australiano. Sebastian, di suo, ha sofferto un vero e proprio weekend no. Mai incisivo in qualifica, mai incisivo in gara, con un errore dopo pochi giri che poteva costargli davvero caro. Il resto della corsa è passato dietro a Felipe Massa, con qualche timido tentativo di sorpasso ottenuto a tempo ormai scaduto grazie al problema ai box del brasiliano. Sebastian è uno dei Campioni del futuro, ma deve ancora crescere nei duelli corpo a corpo. Se, infatti, quando parte primo è difficile da riprendere, quando si ritrova nel traffico fatica spesso e volentieri a trovare lo spunto necessario per passare. Un punto debole da migliorare. Ma, vista la giovane età del tedesco, c’è tempo.
In ogni caso, nelle ultime due gare è stato evidente il calo della squadra austriaca. Che in Red Bull, visto il gran vantaggio in classifica, stiano già pensando al 2012?

Continua la delusione Mercedes. E’ difficile trovare giustificazione ad una casa che investe milioni di Euro per rilevare la BrawnGP campione del Mondo, portare avanti la struttura con ingegneri come Ross Brawn e piloti come Rosberg e Schumacher, per poi rimediare un giro di distacco in gara con il giovane tedesco. La Mercedes GP è tornata in Formula 1 da ormai un anno e mezzo, e visto il risultato del GP di Germania nulla è cambiato rispetto al 2010. I risultati, se possibile, sono ancora peggiori. Ogni gara vengono promessi aggiornamenti che sistematicamente non sortiscono gli effetti sperati. Un progetto a lungo termine dovrebbe prevedere dei migioramenti nel corso degli anni. La storia della Mercedes in F1 pare invece destinata a seguire le orme della Toyota, della Bmw e della Honda. Grandi case, con grandi capitali, incapaci però di sviluppare monoposto adatte a vincere. Sul fronte piloti, anche questa volta Rosberg ha fatto quello che la vettura permetteva, nulla di più, nulla di meno. Il problema, più che altro, è essere arrivati anche dietro ad una Force India (quella di Sutil).
Michael Schumacher, dopo due contatti a Valencia e Silverstone, anche stavolta ha commesso un errore nel tentativo di rimontare una cattiva qualifica. Rispetto a Rosberg ci mette più grinta, rischia di più, nel tempo sul giro è anche più veloce del compagno, ma arriva comunque dietro. Nel pomeriggio del Nurburgring, comunque, testacoda o meno, non ci sarebbe stata una grande differenza di posizioni. D’altronde, l’area di competenza della Mercedes è, come l’anno scorso, quella del quarto posto dietro le tre grandi. E, ci viene da pensare, la mancanza di Kubica in Renault fa sì che quest’ultima non sia stata sviluppata pienamente, perchè il rischio quest’anno sarebbe stato quello di navigare a centro gruppo. Davvero troppo poco per chi mostra i muscoli con le vetture di Fangio e, poi, rimedia un secondo e mezzo al giro in gara.

Tra una settimana avremo l’ennesima conferma delle gerarchie della seconda parte del Mondiale.

Alessandro Secchi
F1Grandprix.it

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