F1 | Ferrari, indizi incoraggianti sulla nuova auto

Le indiscrezioni vanno prese con le pinze, ma la nuova monoposto sembra promettere bene

F1 | Ferrari, indizi incoraggianti sulla nuova auto

Restare reiteratamente scottati e delusi per la Ferrari è diventato quasi sport nazionale, ecco perché per una questione di resilienza o memoria immunitaria non possiamo ricadere nello stesso errore. Dopotutto sulla nuova monoposto, che sarà presentata il 17 febbraio 2022 in barba ad ogni scaramanzia (e va bene così), vige il più stretto riserbo e quindi non dovremmo lasciarci andare a previsioni di alcun tipo.

Nemmeno sarebbe però giusto ignorare totalmente i segnali, anzi gli spifferi, che provengono da Maranello, indiscrezioni rarefatte che si perdono nell’etere di un inverno formulistico abbastanza compresso, epperò indizi concordanti, univoci, che vanno tutti in nella stessa (sperata) direzione.

Incrociando le fonti, leggendo tra le righe delle parole di quei pochi che davvero sanno, la nuova monoposto sembra promettere bene. C’è nell’ambiente un cauto ottimismo, la sensazione che a lavorare (da tempo) su questa nuova vettura sia un gruppo ormai stabile, collaudato e soprattutto efficiente.

Nessuno può sapere, prevedere, quantificare, i distacchi o i valori in campo, nessuno sa veramente bene dove siano gli altri team né se basterà questo cambio regolamentare per chiudere un gap importante con le scuderie più veloci, eppure la Ferrari pare aver messo tutti i pezzi al posto giusto.

Mattia Binotto ha spiegato che il nuovo motore termico è innovativo, riprogettato daccapo, più potente, ed andrà a sposarsi con un ibrido che già a fine 2021 (quello montato da Leclerc in Russia e Sainz in Turchia) ha dato ottime risposte. Insomma dal punto di vista della power unit la Ferrari è fiduciosa, su questo non ci piove.

Le indiscrezioni provenienti dal quartier generale del Cavallino parlano anche di buoni riscontri dal punto di vista del telaio e delle sospensioni. Resta poi da scoprire quanto alta sarà l’efficienza aerodinamica, un fattore cruciale per le nuove monoposto ad effetto suolo, concettualmente diverse dalle auto precedenti; proprio l’aerodinamica è stata spesso un punto debole degli ultimi anni.

Ed è qui che la Rossa spera di essere stata “innovativa”, anche aggressiva, e di aver interpretato meglio di altri il nuovo regolamento. Storicamente la Ferrari ha fallito i cambi regolamentari del 2009 e del 2014, ma si è ben comportata – facendo anche scuola – nel 2017 (quando le monoposto e le stesse gomme furono ingrandite). In più la Ferrari nel 2021 non ha patito il cambio di regolamento con la riduzione del fondo nella zona posteriore, dimostrando di generare un buon carico al retrotreno e migliorando notevolmente rispetto al 2020 l’efficienza complessiva della monoposto (al di là del motore migliorato), a differenza invece di squadre come Mercedes e Aston Martin che hanno sofferto il regolamento 2021. Questo è quantomeno un buon precedente, significa che il reparto aerodinamico ha lavorato bene.

La Ferrari in questi ultimi anni ha dato la sensazione di essere in una perenne fase di transizione, un lungo letargo, utile a ricaricare le pile e riassestare la squadra in vista di un cambio regolamentare che facesse da scossa per ribaltare i valori in campo. Il resto devono mettercelo gli uomini di Maranello, che si sono “allenati” da un lato recuperando smalto e brillantezza tra 2020 e 2021, ma restando sempre concentrati sulla monoposto di nuova generazione, il progetto sul quale sono state destinati tutti gli sforzi.

Non è il primo inverno dove arrivati a questo punto morto, prima che si riaccenda tutto, fuoriescono indiscrezioni più o meno positive sullo stato dell’arte a Maranello. Rispetto agli altri anni però tutte le fonti convergono sulla bontà del progetto e questo è comunque un fatto.

E poi ci sono indizi precisi, suffragati dalle parole dello stesso team principal, di un lavoro che è stato svolto in un determinato modo, per avere un motore finalmente alla pari dei competitor e un’auto innovativa dal punto di vista aerodinamico, c’è la consapevolezza di una squadra ampiamente stabile e ormai funzionale, anche a livello di infrastrutture, libera da problemi di correlazione dati tra computer e pista o da strumenti obsoleti. C’è insomma il fumus di qualcosa di positivo e frizzantino all’orizzonte, quasi un entusiasmo che possa respingere le troppe disillusioni degli ultimi anni.

Vedremo se tutto questo basterà, a parlare sarà la pista tra non molto, ricordando che questa gestione ha puntato tutto, anche la propria credibilità, sul 2022. L’anno della riscossa, cerchiato in rosso da un biennio. Sperando che sia soprattutto un anno rosso.

Antonino Rendina 


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