F1: alla scoperta del pianeta gomme – 1° parte

F1: alla scoperta del pianeta gomme – 1° parte

In Formula 1 le gomme sono uguali per tutti ma non tutti riescono ad utilizzarle alla stessa maniera. Quante volte abbiamo sentito nei commenti del dopo gara o del dopo qualifica piloti e tecnici lamentarsi per il rendimento inaspettato degli pneumatici o parlare di difficolta' nel mandarli in temperatura nel giro secco oppure, nel caso di vittoria, lodare il rendimento e l’aderenza avuta dalle gomme durante tutta la corsa? Il punto e' che il comportamento dello pneumatico montato su una monoposto di Formula 1 varia in funzione di tantissimi parametri, alcuni esterni (condizioni meteo, caratteristiche del circuito), altri interni al binomio (pressioni di gonfiaggio, carico aerodinamico e caratteristiche meccaniche della vettura, regolazioni dell’assetto). Per cercare di capire di piu' su come funzionano gli pneumatici abbiamo incontrato Marco Fainello, responsabile del reparto Prestazione Veicolo e Ricerca e Sviluppo all’interno della Scuderia Ferrari Marlboro, nonché uno dei piu' profondi conoscitori della correlazione fra gomma e veicolo nel nostro sport.

Dal 2001 al 2006 la Formula 1 e' stata caratterizzata dalla competizione fra due fornitori, Bridgestone e Michelin, mentre dal 2007 si e' tornati al monopolio, detenuto dalla compagnia giapponese. Il rendimento degli pneumatici rimane comunque uno dei fattori decisivi per il successo: perché e' ancora cosi' visto che le gomme sono le stesse?

Il fatto che i pneumatici siano uguali per tutti non significa che essi non siano un fattore determinante per differenziare le prestazioni delle diverse vetture, in funzione di come vengono utilizzati adottando assetti e stili di guida particolari. Infatti, per poter sfruttare al meglio le potenzialita' offerte dai pneumatici e soprattutto in relazione alle diverse condizioni ambientali e strategie di gara e' necessario conoscerne le caratteristiche e comprendere come queste si integrano con il comportamento della vettura. Puo' sembrare un paradosso, ma proprio ora che i pneumatici sono uguali diventa ancora piu' importante conoscerli al meglio per sfruttare ogni minimo aspetto che puo' fare la differenza.”

Quali sono i fattori che fanno cambiare il rendimento di una gomma?

“Gli pneumatici sono componenti la cui prestazione e' determinata in modo sostanziale dall’impiego che ne viene fatto: sono molto influenzati dalla pressione, da temperatura e tempo di permanenza in termocoperta, dalle caratteristiche delle sospensioni della vettura, dallo stile di guida, solo per citare gli aspetti piu' evidenti. Mettere a punto in modo ottimale tutti i parametri e' un esercizio tutt’altro che semplice, soprattutto quest’anno con la reintroduzione di pneumatici da asciutto lisci dopo ben undici anni di scanalature. Gli pneumatici di quest’anno hanno caratteristiche diverse da quelli usati in passato ma non e' possibile studiarne approfonditamente il comportamento nei test in pista in quanto questi non sono consentiti durante il campionato. L’assetto della vettura ed il comportamento delle gomme vengono quindi analizzati durante le sessioni di prova che hanno luogo venerdi' e sabato prima della gara, ma occorre sottolineare che queste quattro ore sono troppo poche per poter provare i diversi assetti, senza contare poi che le condizioni di pista, soprattutto il venerdi', non sono stabili e la loro evoluzione puo' cambiare in modo significativo ed occorre regolare le vetture il sabato cercando di prevedere quali saranno le condizioni che si troveranno poi la domenica. Per poter gestire una situazione tanto complessa la Ferrari fa affidamento su strumenti di simulazione numerica sviluppati internamente che, utilizzando dati forniti dalle prove al banco della Bridgestone e durante i test pre-campionato, sono in grado si riprodurre al computer le condizioni che si verranno a realizzare in pista consentendo di arrivare in pista gia' con una messa a punto vicina all’ottimale. Durante le sessioni quindi ci si puo' concentrare nel verificare la situazione e fare gli aggiustamenti di dettaglio richiesti dalle condizioni meteo e dalla strategia di gara.”

(continua…)

Ferrari

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