Date una macchina a questo Hamilton

Il sette volte iridato e la Mercedes sembrano aver preso lo slancio giusto per impensierire Verstappen

Date una macchina a questo Hamilton

A questo punto la palla passa alla Mercedes, che da qualche tempo sta dando la sensazione di aver finalmente capito (loro sì), di potersi mettere a posto, di aver finito quel percorso di conoscenza della F1 ad effetto suolo che ha finora visto la Red Bull di Adrian Newey recitare nel ruolo di unica protagonista circondata da comprimari in perenne difficoltà.

Sono segnali, sparsi qua e là, indizi però precisi e univoci.  Il ritmo della W14 nelle ultime gare e la guida sopraffina di Lewis Hamilton. Se facciamo un passo indietro, ma di poco, basta tornare tra le curve del COTA di Austin per trovare Hamilton che negli ultimi giri inseguiva in modo feroce Max Verstappen. E solo pochi giorni dopo il sette volte campione del mondo ha messo insieme un GP strepitoso a Città del Messico, abbinando velocità, ritmo e una gestione impeccabile delle mescole medie, tale da consentirgli di siglare il giro più veloce della gara all’ultimo passaggio.

Hamilton sta guidando in modo eccellente quest’anno, surclassando a più riprese il giovane e talentuoso compagno di squadra George Russell. E’ come se Lewis si fosse di colpo riacceso, dopo un 2022 in cui si è calato in questa nuova realtà, aiutando la squadra e dovendo resettare ciò che erano le sue abitudini. Non è stato facile chiudere il 2021 da quasi campione del mondo – ad un giro dal termine del mondiale, perdendolo in quel modo – e ritrovare tra le mani una Mercedes lenta e impacciata.

V’è da dire che la scuderia diretta da Toto Wolff in questi mesi non ha stupito per celerità di miglioramenti o per la capacità di tornare ad essere repentinamente un top team, ed anzi è lì ancora a dover difendere a denti stretti il secondo posto Costruttori contro una Ferrari che pare il suo esatto opposto. Però la Mercedes dà l’impressione di limare passo dopo passo tutti quei dettagli utili a tornare in alto, e rispetto a Maranello gode di un piccolo vantaggio: va veloce, talvolta velocissima, quando conta, di domenica, pur non avendo l’esplosività della SF23 sul giro secco.

I punti però si fanno in gara e l’anglo-caraibico, tornato a splendere, è l’interprete perfetto per Brackley. Spettacolare nella guida, incisivo, esperto, e soprattutto geniale quando si tratta di gestire le gomme, uno dei suoi punti di forza negli anni delle vittorie in successione. A Città del Messico ha dato una lezione di guida a molti suoi colleghi, dimostrando quanto conti la sensibilità del manico con le Pirelli e quanto il pilota possa fare la differenza.

Questo Hamilton ha tutte le carte in regole per essere il primo sfidante reale di Verstappen, con la motivazione aggiuntiva e non banale di avere un conto in sospeso con l’olandese. La Stella a tre punte deve fare l’ultimo step che le consenta di avvicinare la Red Bull. Il resto può mettercelo Lewis, che non è tra i più grandi di sempre per caso, ma per meriti. Date una macchina a questo ragazzo, anche se stavolta parliamo di un ragazzo con qualche anno in più.

Antonino Rendina

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