Alonso: “In Ferrari non ero più felice”
Sull'attuale Formula 1: "Va contro l'istinto del pilota"
Fernando Alonso è tornato a parlare della sua esperienza, tra alti e bassi, in Ferrari. Nel quinquennio che lo ha visto protagonista a bordo della monoposto di Maranello, lo spagnolo ha vinto 11 gare sfiorando in ben due stagioni il titolo iridato (2010, 2012). Il due volte campione del mondo ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a lasciare Maranello, sposando così il nuovo progetto targato McLaren-Honda.
“In Ferrari mi dissero che avremmo potuto lottare solo per il secondo posto e questo non mi sembrava giusto – ha dichiarato Alonso in un’intervista rilasciata al quotidiano austriaco Kleine Zeitung – Quando arrivai a Maranello, c’era un ottimo gruppo di persone, con Montezemolo presidente e Domenicali direttore sportivo. Nell’ultima stagione in rosso (2014, ndr) ci sono stati molti cambiamenti e ho sentito che non mi trovavo più a mio agio. Sapevo che il ritorno in McLaren non sarebbe stato facile, ma sapevo che all’interno del team i ragazzi erano molto motivati e i miglioramenti sarebbero avvenuti in tempi rapidi”.
Al termine del prossimo anno ad Alonso scadrà il contratto col team di Woking. Lo spagnolo non ha ancora preso alcuna decisione definitiva e potrebbe anche considerare l’opzione dell’addio alla Formula 1: “Nel 2017 terminerà il mio contratto con la McLaren-Honda. Nel prossimo futuro dovrò valutare anche la mia situazione personale. Ho 35 anni, vado per i 36. Se dovessi realizzare alcuni sogni come vincere una gara, un Mondiale, guadagnare soldi allora sicuramente resterei. Ma dopo 16 anni ho solo bisogno di divertirmi”.
Sulla Formula 1 attuale lo spagnolo ha palesato non poche perplessità: “Oggi il pilota ha meno influenza sullo sviluppo della vettura rispetto al passato. Le monoposto sono diventate molto complesse. Negli quindici anni, il nostro sport è andato sempre più nelle mani degli ingegneri e dei gruppi tecnici di lavoro che hanno deciso le regole. Ora le auto sono più pesanti, più lente rispetto a prima, abbiamo bisogno di salvaguardare pneumatici e carburante già dal primo giro. Ogni pilota vuole spingere sempre al massimo e le nuove regole vanno contro il nostro istinto”.
Piero Ladisa
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