Red Bull, Horner attacca Wolff: “Ha fatto saltare lui l’accordo tra noi e la Mercedes”

Il team principal delle "lattine" svela, con una punta di amarezza, altri retroscena sul "no" della Mercedes

Red Bull, Horner attacca Wolff: “Ha fatto saltare lui l’accordo tra noi e la Mercedes”

Quello della Mercedes non è stato un semplice “no” alla Red Bull. Come già si vociferava, a quanto pare Stoccarda si è rimangiata un accordo sulla parola, almeno a sentire Chris Horner, uscito allo scoperto con nuove dichiarazioni.

Il direttore della Red Bull non sembra aver digerito il passo indietro della Mercedes, affermando che in estate ci sono state trattive serrate tra Milton Keynes e Stoccarda e che soltanto in un secondo momento la Mercedes si è tirata indietro. Un comportamento che alla Red Bull non deve essere piaciuto troppo.

“Le persone conoscono solo una piccola parte della storia ha dichiarato HornerIn estate ci sono stati tanti colloqui, tante discussione, strette di mano che poi sono state rinnegate e tanta politica. Il problema è che ci sono squadre che sono competitor e al contempo fornitori, che possono scegliere di non dare le loro power unit ad altre squadre e decidere di farle cadere in disgrazia.  E’ quanto hanno fatto Mercedes e Ferrri con noi e questo non è bello per lo sport”.

Horner ha poi continuato nel suo attacco, rivelando che tra il presidente della Red Bull Dietrich Mateschitz e quello del team Mercedes Niki Lauda (entrambi austriaci e anche amici) c’era stata una stretta di mano e un impegno per la fornitura della PU tedesca. A bloccare tutto è stato Toto Wolff, preoccupato da una monoposto RBR motorizzata Mercedes.

“Mateschitz si è impegnato in prima linea nelle trattative, raggiungendo un accordo con Lauda siglato da una informale stretta di manoha spiegato HornerEra convinto di aver trovato il motore. Mateschitz crede nel valore della parola data, si è sempre comportato così nella sua vita. Io non sono rimasto sorpreso più di tanto, so quanto può essere competitivo e duro questo mondo, ma so che Lauda si è impegnato a fondo per far andare in porto l’affare, purtroppo però Wolff si è opposto con tutto se stesso affinché ciò non accadesse. Toto era spaventato dal nostro potenziale e finché non si cambiano le regole il destino di alcune squadre è in mano a questo tipo di scelte dei costruttori“.

Antonino Rendina

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