Perez: “So che per vincere il titolo dovrò cambiare squadra”

Il messicano nella pausa estiva cercherà di capire il suo futuro

Perez: “So che per vincere il titolo dovrò cambiare squadra”

Sergio Perez è sicuramente uno dei piloti più ambiti di questo mercato estivo di Formula 1. Il messicano grazie ai suoi podi e alla sue buone prestazioni è riuscito a portare su di sé le attenzioni di molti team, incluse Williams e Renault.

Nonostante il boss della Force India, Vijay Mallya, abbia già confermato Sergio nella squadra indiana anche per il prossimo anno, il futuro del messicano è ancora incerto. Durante la pausa estiva, Perez si siederà insieme ai suoi sponsor per decidere cosa fare per il prossimo anno, ma ci tiene a ringraziare il team per quanto fatto in questi due anni e mezzo, conscio che per realizzare il suo sogno di diventare campione del mondo vi è la necessità di cambiare squadra: “Questa squadra, qualunque cosa accada, sarà sempre nel mio cuore. Vijay ha fatto molto per me, per salvare la mia carriera in Formula 1. Tutto quello che ha fatto la squadra da quando sono arrivato qui, è enorme” – ha detto il messicano a GpUpdate -. “Ma so che per diventare un campione del mondo in Formula 1 ho bisogno di spostarmi in un team più competitivo. Penso che una delle cose migliori per me è il fatto di essere già stato in un top team in Formula 1 (la McLaren nel 2013, ndr) e so cosa vuol dire lavorare in una delle migliori squadre. Credo di aver imparato molte cose da quella esperienza, come essere un leader in una squadra e come lavorare, in modo che fa una grande differenza, come il mio modo di motivare e lavorare con le persone. Ovviamente non sono lo stesso ragazzo di tre anni fa. Da quel momento non sono cresciuto solamente di età, ma anche come pilota e come persona, nel mio modo di vedere la vita e lo sport”.

Come ha raccontato lo stesso Perez, il 26enne messicano era già stato in un top team, la McLaren. Sfortunatamente per lui quella del 2013 fu una stagione poco fortunata per la squadra inglese, figlia soprattutto di alcune scelte tecniche opposte rispetto a quelle della vettura dell’anno precedente: “Penso che sono arrivato alla McLaren nel peggior momento possibile. Quando sono andato da loro, tutti dicevano che avevano costruito la migliore auto del mondo, e ciò mi aveva reso molto fiducioso. Quando abbiamo messo la macchina in pista a Jerez per la prima volta, durante i test, Jenson fece il miglior tempo. Pensavamo che sarebbe stata una buona stagione, ma abbiamo montato la sospensione dalla parte sbagliata… Abbiamo fatto molti pasticci. Non avrei mai potuto adattarmi ad una macchina che cambiava dal venerdì al sabato, ogni volta”.

Conscio della sua esperienza in McLaren, Sergio sa bene che guidare per un top team non sempre vuol dire avere una buona vettura in grado di poter ambire al titolo: “Se mai dovessi andare nuovamente in un top team, nessuno mi potrà garantire che la vettura sarà una macchina superiore, ma devo lavorare per fare il meglio e dimostrare a quella squadra che sono un pilota di punta” ha poi concluso il messicano.

Gianluca D’Alessandro

 

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