Pagelle GP Turchia – Hamilton, Perez e Vettel da favola, Verstappen nervoso

Gara da dimenticare per Bottas. Albon sbaglia ancora. Ok Leclerc e Sainz.

Pagelle GP Turchia – Hamilton, Perez e Vettel da favola, Verstappen nervoso

Lewis Hamilton 10 Plana sull’asfalto viscido e infido con la solita marcia in più, cementando giro dopo giro una vittoria perentoria, che – se possibile – legittima ulteriormente la conquista del suo mondiale più significativo. Re della pioggia sin dagli esordi, il 10 è anche per la bellezza della guida e per la sensibilità nella gestione di gomme e monoposto.

Sergio Perez 10 E’ perfetto, solido, impeccabile sulle gomme intermedie via via sempre più lisce, unico a potersi permettere il lusso di adottare la stessa tattica di Luigi VII. Eppure è ancora senza sedile, uno scempio per un pilota che a 30 anni deve essere considerato un vero e proprio top driver.

Sebastian Vettel 10 La partenza a fionda, la difesa su Hamilton, la gestione, il ritmo, l’attesa, l’affondo. La giornata di incanto che regala vecchie e mai sopite emozioni ai pulsanti cuori ferraristi che non aspettavano altro per riabbracciare il Capitano di tante battaglie. Che quando sente la macchina sotto al sedere è sempre un bel vedere. Suonala ancora Seb.

Charles Leclerc 8,5 Si pianta un po’ in partenza, perché sull’acqua c’è tutta una esperienza che s’ha da farsi, eppure appena le gomme entrano in temperatura e la pista migliore Sciarl è il solito spettacolo, l’impeto e l’aggressività della rimonta, fino a scalare (quasi) tutte le posizioni possibili. Toccando un secondo posto che presto detto diventa quarto, ma solo perché l’eccesso di foga è controprova fisiologica di un fenomeno che si farà.

Carlos Sainz 8,5 Abbacinante sul riflesso bagnato della poca luce del levigato asfalto turco, non tanto per la spettacolarità dell’azione, quanto per la consistenza e l’intelligenza della stessa che lo porta fino al quinto posto finale. Granitico e affidabile, un pilota che farà molto comodo alla Ferrari.

Max Verstappen 4,5 Un passo falso che pesa come un macigno, perché scoperchia e svela limiti che nell’ultimo biennio sembravano superati e archiviati. Un’irruenza e un nervosismo latente che esplodono nel momento peggiore, portando Max a voler strafare, a guidare come un pazzo, girandosi in testacoda pestando il gas come un ossesso, oppure più banalmente in accelerazione. Sesto al traguardo, ma è il grande sconfitto di giornata.

Alex Albon 4,5 L’occasione d’oro di redimersi e provare a conservare il sedile, ce l’ha lì ad un tiro di schioppo, ma ancora una volta sbaglia, finisce in testacoda, dimostra di non avere lo spessore per certi traguardi. Con l’attenuante – almeno questa – di non fare molto peggio di Verstappen a Istanbul. Ma con l’aggravante che per Albon sbagliare è quasi la normalità…

Lando Norris 7,5 Riscatta una gara tutto sommato in sordina a suon di sorpassi nel finale, divertento il pubblico e divertendosi. Soprattutto resta sempre sul pezzo in una giornata critica per molti, dato molto positivo essendo il più giovane del lotto.

Lance Stroll 8 Bravo, ma bravo davvero. La pole sull’acqua è tutta di piede, comanda la gara con piglio e maturità, è un pilota che ha del potenziale, al di là dei pregiudizi che lo riguardano. Naufraga nell’ultima parte di gara per una scelta errata della squadra, anche se il team parla di un danno alla macchina di Lance che avrebbe causato il fastidioso graining che di fatto impedisce al canadese di andare forte. Ma è palesemente incolpevole e il nono posto non rende giustizia ad un fine settimana davvero importante.

Daniel Ricciardo 6 Un punticino che è meno di un brodino, in una giornata dove non è mai seriamente convincente.

Esteban Ocon 6 Sfortunato nei contatti con Ricciardo e Bottas, risale la china fino ai margini della zona punti.

Valtteri Bottas 3,5 Basti dire che guida la stessa macchina di Hamilton. Non sta in pista letteralmente. Irriconoscibile e imbarazzante, c’è da augurarsi che abbia avuto qualche grosso problema di assetto e feeling con la sua W11 altrimenti si tratta di una debacle preoccupante.

Kimi Raikkonen 6 Ottima la quarta fila in qualifica, un altro “numero” di Kimi, ma in gara la sua Alfa Sauber non riesce proprio a mandare in temperatura le gomme. Le cambia e le ricambia, ma può ben poco.

Antonio Giovinazzi 6 Bravo in qualifica sul bagnato, si ritira dopo pochi giri per un problema al cambio. Indolore lo scivolone nel giro di allineamento.

Kevin Magnussen 7 Stava per andare in zona punti con questa Haas difficile finanche da guidare. Purtroppo al pit stop non gli fissano bene una gomma e addio. Un vero peccato.

Romain Grosjean 5 In tanti anni di F1 ha fatto vedere spesso e volentieri cose buone, ormai corre con il piglio dell’ex e la mancanza di motivazioni lo fa apparire peggiore di quanto realmente sia stato come pilota. Corricchia in fondo, viene messo ko da un contatto con Latifi.

Nicholas Latifi 4 Si fa notare solo per il contatto con Grosjean.

Altri: George Russell (5), Pierre Gasly (5,5), Daniil Kvyat (5,5)

 

Antonino Rendina


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