Pagelle GP Italia – Hamilton inarrestabile, Vettel corre in difesa, Ricciardo dà spettacolo…
Non brillano i ferraristi in un GP piuttosto lineare dominato dai piloti Mercedes. Federazione bocciata per il caos di sabato.
Il GP di Italia (voto 6, qualche duello a metà gruppo accende qua e là una gara piuttosto noiosa) si risolve nella parata trionfale delle Frecce d’argento, con Vettel che riesce a salvare il podio dal pressing dell’arrembante Ricciardo.
Lewis Hamilton 10 e lode Arriva a Monza carico a pallettoni dopo l’inebriante vittoria di Spa. Mette le cose in chiaro già dal diluvio di sabato, riuscendo a danzare sotto l’acqua come riesce solo ai fuoriclasse della disciplina. La gara, poi, è un monologo senza appello, una prova di forza che spezza gambe e morale a rivali demoliti. La testa della classifica è il giusto premio per back-to-back da fenomeno (Spa e Monza, mica bruscolini!). Sesta vittoria stagionale, cinquantanovesima in carriera, poleman assoluto (69) della F1. FA LA STORIA
Valtteri Bottas 9 E’ il secondo perfetto, capace di seguire come un’ombra silenziosa il capofila, portando punti – nell’economia di un Costruttori sempre più “grigio” – semplicemente pesantissimi. Parte quarto, chiude secondo, restituendo con decisione nei primi giri il sorpasso al connazionale Raikkonen. CYBORG
Sebastian Vettel 6,5 Il podio, con la Rossa, a Monza, non può e non deve salvare una prestazione (di squadra) che rasenta l’anonimato, causa una vettura parente lontana della Ferrari brillante di questa stagione. Seb sull’acqua c’aveva abituato a ben altro, mentre in qualifica annaspa, non riuscendo a fare la differenza. In gara si sbarazza di Kimi e di Ocon, si prende il podio e regge alla pressione finale della Red Bull, ma il distacco dal rivale Hamilton è siderale. MINIMO SINDACALE
Daniel Ricciardo 10 E’ l’australiano dal sorriso stampato in faccia il migliore in pista insieme a Hamilton. Pilota veloce, consistente, ma al contempo altamente spettacolare quando decide di entrare in azione. La sua rimonta dalla sedicesima piazza accende un GP altrimenti soporifero. Il sorpasso su Raikkonen è una perla, la rincorsa su Vettel spaventa il pubblico di fede ferrarista. FUNAMBOLO
Kimi Raikkonen 6 Meglio di Vettel in qualifica (sul bagnato!), in gara parte bene, ma deve cedere quasi subito a Bottas, Riesce – non senza fatica – ad avere ragione prima di Stroll, con la strategia, e poi di Ocon, con un bel sorpasso, ma non può nulla contro la fantasia e la velocità di Ricciardo. COMPITINO
Esteban Ocon 8 Terzo in griglia, sesto in gara, senza sbavature né forzature. Corre con il piglio del veterano, tutto è che non incroci sul suo cammino la nemesi Perez. SOLIDO
Lance Stroll 9 Criticato, vituperato, sfottuto e deriso. Risultato delle (nostre) espertissime critiche: è il più giovane pilota di sempre a conquistare la prima fila in qualifica. Ha poi la (grande) capacità di non voler strafare – né in partenza, né durante la gara – guidando bene e portando punti preziosi alla Williams. TESTA E PIEDE
Felipe Massa 7 Non brilla in qualifica come il sorprendente collega canadese, ma ha la capacità di stare nel gruppetto buono in gara, tallonando proprio Stroll e concludendo in ottava posizione. Firma il tabellino nonostante un contatto con Verstappen alla prima variante. LOTTATORE
Sergio Perez 6 Lamenta difficoltà per il traffico e per un contatto che lo ha danneggiato alla Roggia, ma la sua prestazione – pur non all’altezza di quella di Ocon – gli consente comunque di portarsi due punticini a casa. REGOLARE
Max Verstappen 6 Visto dove è arrivato Ricciardo deve solo mangiarsi le mani. La partenza è da urlo, ma un contatto con Massa nei primi giri compromette la sua corsa: gomma anteriore destra forata e tutto da rifare. Riesce a rimontare fino al decimo posto. Rischia nel sorpasso su Magnussen alla Roggia. Deve ancora imparare a contare fino a dieci (quantomeno decimi di secondo!). IRRUENTE
Kevin Magnussen 5,5 Partito in top ten, chiude undicesimo, sbattuto con cattiveria fuori dalla zona punti negli ultimi giri dall’indiavolato Verstappen. BEFFATO
Daniil Kvyat 5,5 e Carlos Sainz 5,5 Su una pista a tratti proibitiva per la Toro Rosso i due possono fare ben poco. Prova sufficientemente anonima per entrambi, ma non potevano fare molto. NON PERVENUTI
Nico Hulkenberg 5 Un altro pilota sovente protagonista tagliato del tutto fuori dalla scarsa competitività sul dritto della sua vettura. IMPALPABILE
Jolyon Palmer 5 Sale agli onori della cronaca per il duello con Alonso; Palmer taglia la chicane della Roggia e non cede la posizione allo spagnolo. Penalizzato e poi, mestamente, ritirato per problemi tecnici. CARNEADE
Romain Grosjean 5 In qualifica va a sbattere per aquaplaning, dando il la alla maratona made in FIA del sabato. In gara paga un contatto al via con Ricciardo nel quale danneggia l’ala anteriore. Il passo è anche discreto, ma il treno buono era già passato da un pezzo… IN SOLITARIA
Fernando Alonso 7 Voto di stima per l’agonismo e l’abnegazione che mette in ogni duello, anche quelli a metà schieramento contro una Renault. APPASSIONATO
Altri: Stoffel Vandoorne (6), Marcus Ericsson (5), Pascal Wehrlein (5,5)
FIA 2 Come l’accoppiata vincente “Parc Fermè – penalità in griglia” che ha contribuito a togliere gusto ad un’edizione di Monza non certo indimenticabile e a trasformare le qualifiche in una tortura per il pubblico. Grottesco non permettere alle squadre di modificare gli assetti in caso di bagnato, surreale far durare le qualifiche tre ore e mezzo con aggiornamenti ogni quindici minuti, con una cadenza degna dei peggiori horror di serie B (“non aprite quella pista”). Poco sostenibile, se non proprio insopportabile (e cervellotico) avere una griglia di partenza letteralmente stravolta dalle sanzioni, con piloti retrocessi per colpe non loro. LIBERTY CI SEI?
Antonino Rendina
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