Pagelle GP Canada: Hamilton cittadino onorario di Montreal, Vettel non molla un centimetro

Grande prova del tre volte campione del mondo inglese. Ferrari giù dal podio, ma Vettel è un leone...

Pagelle GP Canada: Hamilton cittadino onorario di Montreal, Vettel non molla un centimetro

A Montreal non ci si annoia mai, tra sorpassi, guida al limite, inconvenienti. Un GP del Canada da 8 pieno, che ha visto ergersi su tutti il “padrone di casa”, quel Lewis Hamilton che ha chiuso il cerchio, mettendo il suo sesto sigillo sul bellissimo circuito del Quebec, a dieci anni di distanza dalla prima vittoria in F1.

Lewis Hamilton 10 e lode Dopo un Grand Chelem di questa portata la cittadinanza onoraria sarebbe d’obbligo. Dominatore assoluto, fa la differenza in qualifica, stampando un crono da paura, gasandosi ed emozionandosi poi per il Casco ricevuto in regalo dalla famiglia di Ayrton. E’ la sua gara, è il suo fine settimana, inarrestabile e spettacolare come solo lui sa essere quando è in giornata di grazia. Il giro veloce della gara nel finale, con le supersoft ormai logore, dice abbastanza. Terza vittoria stagionale, cinquantaseiesima in carriera, accorcia su Vettel e torna a fare paura. TRAVOLGENTE

Valtteri Bottas 8,5 Terzo in qualifica, è autore di una partenza aggressiva, con staccatona all’interno. Fido scudiero, gestisce la piazza d’onore (ereditata dopo lo stop di Verstappen) per tutta la gara con relativa facilità. Non emoziona, ma la sua è una prova di sostanza molto utile al team. CONSISTENTE 

Daniel Ricciardo 8 Un po’ come successo a Barcellona, si ritrova terzo più per i problemi altrui che per altro, ma è bravissimo a difendere il podio, gestendo a menadito le gomme soft senza mai andare in reale sofferenza, nonostante il pressing asfissiante delle Force India. Terzo podio consecutivo, in classifica tallona Raikkonen, un risultato degno di nota con questa Red Bull. FINALIZZATORE

Sebastian Vettel 9 Stretto in partenza nella morsa di Bottas e Verstappen, ci rimette l’alettone e i sogni di gloria, ma è caparbio, ostinato, motivato, nel rimontare dal fondo. Mette una pezza alla peggiore giornata dell’anno con una ferocia agonistica che esalta la platea, facendo lo slalom tra vetture che sembrano ferme dinanzi al suo incedere tempestoso. Sfiora un podio che sarebbe stato epico. IRRIDUCIBILE

Sergio Perez 7 Il suo quinto posto è una lotta per la giustizia, per la riconoscenza, in un mondo che corre veloce. Veterano degli “indiani”, che ha accompagnato per mano fino al podio in questi anni, non si piega alle logiche di squadra, rifiutandosi di dare strada al nuovo arrivato, affermando un principio che, giusto o sbagliato che sia, denota comunque un carattere forte. OSTINATO

Esteban Ocon 7,5 Talentino sorprendente, per la capacità di essere allo stesso tempo velocissimo ed efficiente, “muore pazzo” dietro al compagno di squadra, pur avendo più verve e gomma per acciuffare un podio che tutto il team voleva fortemente, impattando contro i muscoli di un Checo molto solista e poco team player. La sua resta una grande prova. FRENATO

Kimi Raikkonen 6,5 Negativo lo spunto allo start, un po’ remissivo in attesa di far girare le gomme. Non ha il passo di Vettel, e nemmeno l’ispirazione dei giorni migliori, ma il ritmo, nonostante le troppe critiche, è comunque discreto e resta aggrappato alle Force India finché i freni non lo tradiscono nel finale. Riesce a portare la vettura al traguardo in settima posizione, non è un disastro ma nemmeno una giornata memorabile. INTERLOCUTORIO

Nico Hulkenberg 7,5 Zitto zitto, senza dare troppo nell’occhio, un sorpasso qui, un sorpasso là, ennesima top ten e quarto arrivo in zona punti in sette appuntamenti. Sta mostrando, ancora una volta, di essere un gran bel pilota, tenendo a galla da solo la non irresistibile Renault. SALVA-REGIE’

Lance Stroll 7 Criticato, vituperato, deriso, per le acrobazie non certo edificanti, l’aria di casa è un toccasana che lo trasforma; Lance guida bene, è preciso nelle manovre, autore di un GP pulito, e i primi – inaspettati – punti sono più che meritati. METAMORFOSI 

Romain Grosjean 6,5 Se la vede brutta nelle prime curve, con Sainz che gli piomba addosso. obbligatorio il cambio di alettone e di strategia visto che è “costretto” a montare le supersoft al primo giro e tirare fino alla fine. Entra in zona punti grazie al ritiro di Alonso, però è bravo a gestire le gomme. MARATONETA 

Jolyon Palmer 5 Undicesimo posto senza infamia e senza lode, ad un secondi di distacco da una zona punti che però resta un miraggio, mentre – repetita juvant – per il team mate è quasi un’abitudine. INCOLORE

Kevin Magnussen 5 Si incarta da solo ed è un peccato, perché dalla diciottesima posizione in griglia fa vedere cose più che buone, dimostrando di avere il passo per finire in zona punti. Rovina tutto sorpassando Vandoorne sul traguardo sotto virtual safety car, manovra sprovveduta che gli costa una penalità di cinque secondi. DISTRATTO

Marcus Ericsson 6 Parte penultimo e chiude tredicesimo, limitandosi a portare la vettura al traguardo, ma si toglie lo sfizio di precedere Vandoorne sotto la bandiera a scacchi. DISCIPLINATO

Stoffel Vandoorne 5 La partenza dalla sedicesima casella è ottima, dopo il primo giro si ritrova a ridosso della zona punti. Poi è un lento annaspare, alla fine chiude doppiato a più di venti secondi dalla zona punti. Si lamenta giustamente della poca potenza, ma continua a non reggere il confronto con Alonso. SOFFRE

Pascal Wehrlein 4,5 Sbatte in qualifica, non trova mai il feeling giusto con la C36, becca un distacco memorabile anche dal compagno di squadra. L’eroe di Barcellona s’è preso un fine settimana di pausa. NON PERVENUTO

Fernando Alonso 8,5 I punti iridati, l’affidabilità, il motore, sono la sua maledizione, nemmeno fosse Jack Sparrow inseguito da vascelli fantasma o cose del genere. Una sfiga che ci vede benissimo, che fa il giro del mondo, che lo perseguita dall’Europa, alle Americhe, senza confini né distinzioni di categoria. Che sia Indy o F1, un motore Honda lo appiederà a pochi km dal traguardo. Lui in tutto questo era in zona punti con la McLaren, tanto per gradire. Bellissimo l’abbraccio alla folla. EROE DEL POPOLO

Daniil Kvyat 6 Un altro per cui la sfortuna ci vede piuttosto bene. Ha il passo per andare a punti, ma prima una penalità e poi un problema al pit stop lo costringono ad un mesto ritiro. IN CREDITO

Max Verstappen 7 Gran bella qualifica, partenza aggressiva, delle sue, grazie alla quale si porta in seconda posizione. I ferraristi non gli perdonano la barba fatta a Vettel, con tanto di “taglio del baffo”, ma la fase concitata, lo spazio ristretto e il fatto che dopotutto si parli di corse e non di aperitivi del sabato pomeriggio, sono elementi che portano a scagionarlo da ogni accusa. Ritirato per un problema elettrico alla power unit Renault. MERITAVA DI PIU’

Felipe Massa 6 Settimo in griglia, la Williams su questa pista va forte e lui ha buone possibilità di fare una buona gara. Purtroppo viene letteralmente abbattuto dopo tre tornate dalla Toro Rosso impazzita di Sainz. BIRILLO

Carlos Sainz 3 Dopo la prova gigantesca di Montecarlo, il suo nervosismo canadese è quasi inspiegabile. Lo spagnolo è insofferente, poco efficace in qualifica rispetto a Kvyat, e irruente in partenza. Colpisce prima Grosjean e poi Massa, ponendo fine in modo disgraziato alla sua gara e a quella del brasiliano. Dopo il tamponamento a Stroll in Bahrein un altro strano calo di concentrazione da parte di un pilota di valore, solitamente molto lucido e saggio. FLIPPER

Muretto Ferrari 4 Perché non cambiare l’alettone durante la safety car? Lo spiega Arrivabene: “Il danno all’ala dai nostri dati non risultava grave”. Con l’ala visibilmente divelta nella parte destra. Un po’ come guardare il pc che porta sole mentre alle spalle sta per diluviare. Ogni tanto ritornano…e la poca reattività probabilmente è costata il podio a Vettel. SVEGLIA!

Antonino Rendina


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