Pagelle GP Bahrain: Vettel da sogno, Hamilton fa valere i gradi di capitano…
Vettel il migliore in pista, Bottas seconda guida, Raikkonen luci e ombre. Grande rimonta di Perez...
E’ una sorpresa nell’uovo di Pasqua di coloro rosso, dal sapore di vittoria, nella suggestiva cornice di Sakhir, una calda sera mediorientale foriera di sogni e speranze per il Cavallino. Il GP del Bahrain (voto 8) sembra dapprima una sfida a tre squadre, per poi vedere il gruppo sgranarsi, senza farci mancare duelli ruota e ruota ed emozioni vere. Il colpaccio della Ferrari, la rincorsa di Hamilton, le battaglie a centro gruppo, la rimonta di Perez.
Sebastian Vettel 10 Lo sguardo corrucciato dopo il mezzo secondo beccato in qualifica dalla Mercedes è la premessa per la rivincita rabbiosa. La partenza decisa, nella quale ha ragione di Hamilton, l’aggressività nel difendersi su Bottas alla ripartenza, la gestione perfetta della monoposto e delle gomme. Seb vince di autorità la gara più difficile, mantenendo i nervi saldi e mostrando, per la terza volta consecutiva, di avere a tratti un ritmo in gara inavvicinabile per chiunque, anche per l’astronave argentata. La SF70H asseconda ogni sua volontà, ma lui sta dando sfoggio di un talento immenso. Seconda vittoria stagionale, quarantaquattresima in carriera. RAPACE
Lewis Hamilton 7,5 Non il suo miglior fine settimana. Le sbavature nelle libere, la pole persa di un soffio, la partenza titubante. Ai limiti dello scorretto su Ricciardo, un gesto per cui paga un prezzo alto, con la penalità di cinque secondi che gli complica le cose. Fa valere via radio i galloni di capitano, facendo spostare per ben due volte Bottas. La rincorsa nel finale è furiosa, generosa, più spettacolare che utile. Non può far altro che incassare il 2-1 da parte del rivale, con una piazza d’onore che limita i danni. DISTRATTO
Valtteri Bottas 6,5 La pole è l’occasione della vita, ma la lepre finnica è presto braccata da un cacciatore rosso che non lascia scampo. La beffa dell’undercut e poi un ritmo che non c’è, non abbastanza, non quanto servirebbe per vincere o mantenere alla pari le gerarchie nel team. La Mercedes getta la maschera e ne ufficializza il ruolo di seconda guida, chiedendogli due volte di far passare l’arrembante Hamilton. Legittimo, regolare, anche sensato. Lui esegue, da professionista serio qual è. Ma la faccia scura sul podio dice tutto. SCUDIERO
Kimi Raikkonen 6,5 E il “bwoah” che si fa prestazione. Un Kimi che è un dubbio eterno, un mistero irrisolto e (forse) irrisolvibile. Deludente in qualifica, fermo in partenza. Passa metà gara a passare Massa in loop, più o meno ogni due o tre giri, perché – non bastasse – è anche vittima di un pit stop molto “bwoah” . Fa e disfa, si incazza con il team quando resta sulle tele, reagisce però nell’ultimo stint con un passo gara incoraggiante. Arriva ad uno sputo dal podio. Il compagno fa meraviglie, lui soffre, ma almeno porta a casa un quarto posto utile al team. Deve mettere tutti i tasselli al loro posto. INDECIFRABILE
Daniel Ricciardo 7 Si esalta in qualifica, dove riesce a strappare la seconda fila e a tenersi dietro il non irresistibile Raikkonen. L’umore è quello dei giorni migliori, ma Verstappen lo surclassa in partenza. Prova ad impensierire la Ferrari, ma la sua Red Bull sulla distanza non regge il ritmo delle prime della classe. L’unico sussulto nell’incontro ravvicinato con Hamilton in pit lane. Fa quel che può, il suo sta diventando un sorriso amaro. REGOLARE
Felipe Massa 8 E’ un “pensionato” di lusso, altroché, pronto a caricarsi ad ogni GP la Williams sulle spalle e a portarla più in alto possibile. Se la gioca nelle prime fasi di gare con l’ex compagno ferrarista Raikkonen, corre in posizioni importanti, porta a casa un sesto posto fondamentale per la squadra. SERVE ALTRO?
Sergio Perez 8,5 L’altro eroe di giornata, insieme a Vettel. Scatta come un fulmine dalla diciassettesima piazza, e dopo poco più di un giro è a ridosso della top ten. Su quella che è un po’ la sua pista, Checo regala alla Force India una prestazione di sostanza, dimostrandosi ancora una volta magistrale nella gestione delle mescole più morbide. Alla fine è ottimo settimo sotto la bandiera a scacchi. DA APPLAUSI
Romain Grosjean 8 Nono in qualifica e ottavo in gara, il pilota ginevrino si sblocca dopo due gare sfortunate e lo fa con una gara intensa, inanellando bei sorpassi a centro gruppo e vincendo il confronto a distanza con la Renault di Hulkeneberg. CONVINCENTE
Nico Hulkenberg 7,5 Ancora una grande qualifica per il tedesco della Renault e primi punti con la nuova squadra. Il nono posto è un buon risultato, considerando che la RS17 non è certamente un fulmine di guerra. La sensazione è che Nico tiri fuori il massimo dalla vettura, uscendo a testa alta dalla bagarre infernale di metà gruppo. TRASCINATORE
Esteban Ocon 7 Tre volte decimo, senza commettere errori, nonostante uno stint molto lungo sulle supersoft. Dimostra una inaspettata maturità, si è abbonato al punticino con sommo gaudio della Force India e della Mercedes, che tanto crede in lui. COSTANTE
Pascal Wehrlein 7 Il tedesco, reduce dal misterioso infortunio patito nella Race Of Champions, debutta in Sauber con due gare di ritardo ed è protagonista di un fine settimana degno di nota. Veloce in qualifica, dove si piazza tredicesimo, tenace in gara. E’ l’unico dei piloti al traguardo ad attuare la strategia del singolo pit stop. All’undicesimo giro monta le gomme soft e giù a pedalare fino al traguardo. PASSISTA
Daniil Kvyat 5 Rovina una qualifica discreta con un fuoripista alla primo giro che lo relega in fondo al gruppo. Da quel momento è protagonista di svariati duelli rusticani nelle posizioni meno nobili, ma è un GP sofferto e disputato lontano dalla zona punti. SPRECONE
Jolyon Palmer 4,5 Buon decimo in qualifica, in gara non trova il giusto ritmo, dando l’idea di faticare un po’ troppo. Ancora una volta esce malissimo dal confronto con Hulk. Si lamenta del passo, ma se provasse almeno a camminare… DELUDENTE
Fernando Alonso 7,5 Nandovale patisce problemi di affidabilità in qualifica, in gara lotta come il solito mastino in posizioni poco nobili, dando vita a un “triello” con Palmer e Kvyat. Prova (e in parte riesce) a dettare legge nelle curve con traiettorie da campione per sopperire alla carenza di potenza del motore Honda, ma sul rettilineo lo passano tutti. Si ritira per il solito problema tecnico quando manca un giro alla fine. La sua Lourdes è Indianapolis. COMMOVENTE
Max Verstappen 7 Il suo Bahrain dura solo undici tornate, ma sono giri intensi, pieni di quella freschezza agonistica e vivacità prerogativa dei talenti veri. Parte a razzo dalla terza fila, tallona Hamilton e sembra addirittura averne di più. Subito dopo la sosta va lungo e bacia le barriere a causa di un problema ai freni. La gara in quel momento perde un sicuro protagonista. BRIOSO
Marcus Ericsson 4,5 Si ritira al cinquantesimo giro per un guasto al cambio, ma fin lì il suo è un fine settimana mediocre. Surclassato in qualifica e in gara dal “nuovo” arrivato Wehrlein. IMPALPABILE
Carlos Sainz 4 Tormentato da problemi di affidabilità, parte bene dall’ottava fila, ma l’eccesso di foga, la troppa voglia di fare risultato anche in un fine settimana che si è messo di traverso, lo portano ad uscire a mo’ di kamikaze dalla corsia box, speronando in malo modo l’accorrente Stroll. Un errore grave, insolito per un ragazzo sempre attento, concentrato, misurato nelle manovre. NERVOSO
Kevin Magnussen 5 Come se non ci fosse stato. Ultimo in griglia a causa della bandiera gialla causata dallo stop di Sainz, la sua gara dura solo otto giri, poi la VF17 si ammutolisce, ponendo fine alla sua scampagnata nel deserto. SPETTATORE NON PAGANTE
Stoffel Vandoorne 5 Non prende il via a causa di un problema al motore. Tutto sommato il filone a scuola è una manna dal cielo, considerate le prospettive dell’attuale McLaren. In qualifica viene ancora una volta battuto da Alonso. “FORTUNATO”
Lance Stroll 5 Vedi tu se è giusto essere tamponati in pieno mentre si fa scuola guida! Il canadese stava affrontando diligentemente e scolasticamente la prima curva quando viene centrato in pieno da Sainz versione “demolition derby”. Continua il suo apprendistato per diventare moschett…ehm pilota di F1. Terzo ritiro in tre gare. GAVETTA SALATA
Antonino Rendina
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