Lello Marciello a ruota libera: “In GP2 con Russian Time per vincere e puntare alla F1, che cambierei così…”

Dall'abbandono della FDA al rilancio con Russian Time, con la F1 nel mirino

Lello Marciello a ruota libera: “In GP2 con Russian Time per vincere e puntare alla F1, che cambierei così…”

Non c’è dubbio, in questa fase di calma apparente, mentre nelle factory si lavora a ritmo serrato per essere pronti ai primi test invernali di Barcellona, l’attenzione si è spostata sui piloti e gli ultimi movimenti di mercato.

Guardando in casa nostra, impossibile non pensare a Raffaele Marciello, ex punta di diamante della Ferrari Driver Academy e primo rappresentante della folta pattuglia italiana di giovani piloti pronti a dare l’assalto alla massima formula.

Il pilota di origini casertane, ormai trasferitosi in pianta stabile nel Canton Ticino, ha dato prova di tutto il suo indiscutibile talento nelle formule minori, conquistando nel 2013, tanto per citare il traguardo fino ad ora più importante, il campionato FIA Euro Formula 3.

Tutto il percorso del “Lello” nazionale, è stato accompagnato dal programma giovani Ferrari, non senza qualche dissapore sul finale dell’esperienza a Maranello, sfociato in un inappropriato botta e risposta pubblico via Twitter, nel quale la FDA ha dapprima accusato senza mezzi termini il pilota per due errori nella gara del sabato del GP d’Ungheria 2014 della serie cadetta, salvo poi cancellare il tweet, senza essere però immuni alla risposta a tono del Casertano e cercare poi, impropriamente, di recuperare attraverso un discutibile messaggio di “incoraggiamento” durante la mattinata di domenica.

Nell’ultimo biennio, Marciello è stato uno dei protagonisti della stagione in GP2, con la prima annata in Race Engineering condita dal trionfo a Spa – non un circuito qualsiasi, ma la cosiddetta “università dei piloti” – e conclusa con un bilancio tutto sommato positivo, ma senza dare mai l’impressione di poter lottare per il titolo nella sua prima esperienza nella categoria.

Nuova stagione e nuovo team: con Trident, in un binomio tutto italiano, non sboccia mai l’amore. Le buone prestazioni sul giro secco di Marciello, non trovano quasi mai seguito in un rendimento in gara all’altezza delle aspettative, tanto da portare a casa quattro podi, ma senza aver mai la concreta possibilità di conquistare il gradino più alto, se non nell’ultima fase della stagione.

Mesta chiusura del 2015, con la rottura con la FDA – struttura in piena rivoluzione – che rappresenta la fine di una collaborazione nata sotto i migliori auspici: i rapporti non erano più cosi idilliaci sin dalla prima annata in GP2 ed il passaggio di consegne tra Domenicali, Mattiacci ed Arrivabene, ha probabilmente tolto ogni appoggio per Marciello tra i vertici della GeS.

Voltata pagina con un positivo ma non proficuo, al momento, test a Jerez su una Mercedes DTM ufficiale, l’entourage del pilota ha raggiunto un accordo per una terza – e decisiva per la sua carriera in monoposto – stagione in GP2, alla quale prenderà parte con il team di vertice Russian Time.

Iniziamo con un grande in bocca al lupo per la tua nuova avventura con Russian Time in GP2: sarà una stagione fondamentale per la tua carriera, in un team con obbiettivi importanti. Che aspettative hai?

RM – “Ovviamente le aspettative sono alte, ma Russian Time è un ottimo team e sicuramente l’obbiettivo è vincere il titolo, ma non sarà facile.”

Facendo un passo indietro a quella appena conclusa, cosa è andato storto nel 2015 con la Trident? Ti abbiamo visto spesso al limite, ma tolti i quattro podi stagionali, spesso hai raccolto molto meno di quanto meritato. Da cosa può esser dipeso? Poco feeling con la Scuderia?

RM – “Con il mio primo ingegnere non riuscivo a lavorare, dopo Monza cambiandolo siamo migliorati molto e infatti le ultime gare sono andate meglio, io comunque so di aver dato il meglio e di questo sono contento.”

In contemporanea con l’impegno in GP2, hai avuto modo di guidare sia la Ferrari che la Sauber F1, lasciando ottime impressioni negli ingegneri che hanno lavorato con te. Credi possa tornarti utile in futuro?

RM – “Sicuramente è stato utile girare con la f1 nelle prove libere e penso di essere andato anche abbastanza bene e in futuro potrà essermi utile.”

Avendo provato diverse categorie di monoposto, dalla Fia F3 alla F1, sei d’accordo nel dire che la difficoltà non cresce proporzionalmente al livello di competizione?

RM – “La Formula 3 è un auto ottima, difficile “imitare” un auto così.

Anche la Gp2 è molto valida, ma comunque si, certamente il passaggio più difficile è dal kart alla formula; poi (salendo di categoria, ndr) è abbastanza semplice.”

A tal proposito, nella passata stagione si è parlato spesso, prendendo come riferimento Verstappen, di quanto queste F1 siano facili da portare al limite, tanto da permettere ad un diciassettenne di imparare un circuito su un videogioco e poi sfoderare ottime prestazioni in pista: secondo te cosa manca alle odierne monoposto della massima formula per richiedere un livello di pilotaggio piu alto?

RM – “Alle (monoposto di, ndr) Formula 1 bisogna togliere il servosterzo, farle diventare più fisiche e aumentare il livello di grip. Sicuramente dopo (queste modifiche) il livello di difficoltà aumenterà: i distacchi ed i sorpassi aumenteranno.”

Chiudiamo inevitabilmente parlando di Ferrari: alcuni media, alla notizia del tuo approdo in Russian Time, hanno scritto “nonostante la rottura con Maranello”: quanto credi che la tua carriera futura sarà condizionata dall’uscita dal programma giovani Ferrari?

RM – “Sicuramente ora avrò forse meno potenza mediatica visto che non sono Ferrari, ma avrò più possibilità per il mio futuro e vedremo a fine anno chi avrà ragione.”

 

Ed è con un Marciello molto determinato che si conclude l’intervista, con la certezza che “Lello” abbia tutte le carte in regola per essere tra i protagonisti della stagione 2016 in un campionato GP2 che si preannuncia molto competitivo.

Alessio De Marco

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