La Honda continua a deludere, Arai nell’occhio del ciclone
La stampa nipponica ne chiede le dimissioni, lui si difende tirando in ballo la McLaren
Il direttore di Honda Motorsport, Yasuhisa Arai aveva promesso un sostanzioso miglioramento della PU Honda per il GP del Belgio, parlando della gara di SPA come quella della svolta, con una McLaren-Honda pronta a fare un (primo) importante salto di qualità, trovando quella “cavalleria” in grado di farla lottare con il resto del gruppo.
Le qualifiche belghe hanno smentito tutti i buoni propositi dei nipponici, consegnandoci una McLaren-Honda ancora una volta lenta, staccata di quei due secondi dalla vetta che sono ormai un gap cronico e disonorevole. La Honda in questo primo anno di ritorno in F1 sta facendo insieme una magra figura e Arai è sempre più sotto processo.
Alla stampa giapponese non piace la discrasia tra le dichiarazioni (meglio dire proclami) rilasciate continuamente dal direttore Honda e i riscontri completamente opposti della pista. La stessa Honda ha rinnovato la fiducia ad Arai, ma non è contenta delle continue figuracce in mondovisione.
Dal canto suo Arai si è messo sulla difensiva, da un lato accusando la McLaren di non riuscire a sfruttare tutta la PU come dovrebbe, a causa di problemi di integrazione, dall’altro tornando sui propri passi sulle ultime dichiarazioni troppo ottimistiche.
“Non ho mai detto che qui in Belgio avremmo raggiunto la Ferrari – ha dichiarato il manager – ho solo detto che lavoravamo per far arrivare il nostro propulsore ai livelli di quello della Ferrari”. Ma il passo avanti a più riprese promesso comunque non c’è stato, al di là dei paragoni con gli altri motoristi.
Antonino Rendina
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