Incidente di Bianchi: ecco le cause secondo la FIA

Il pilota forse non ha potuto rallentare per un problema al brake-by-wire

Incidente di Bianchi: ecco le cause secondo la FIA

Il sistema brake-by-wire sulla Marussia di Jules Bianchi potrebbe aver contribuito a causare l’incidente del francese al GP Giappone impedendogli di rallentare a sufficienza, secondo un report di un consiglio di 10 membri nominato dalla FIA per far luce sull’accaduto.

Il report è stato svelato al Consiglio del Motorsport di oggi. Il sistema brake-by-wire della Marussia è risultato incompatibile con un sistema a prova di guasto delle F1 (Failsafe), progettato per tagliare il motore quando il pilota aziona contemporaneamente freno e acceleratore.

Questo limite tecnico “avrebbe” potuto condizionare la velocità con cui ha impattato la vettura contro la ruspa che stava spostando la Sauber di Adrian Sutil. Ecco quanto si legge nel report della FIA:

1. La traiettoria semi-asciutta alla curva 7 di Suzuka era interrotta da un rivolo d’acqua. Qui hanno perso il controllo Sutil e Bianchi.

2. Bianchi è arrivato tra le curve 7 e 8 mentre una ruspa stava rimuovendo la Sauber. In quel punto erano esposte le doppie bandiere gialle.

3. Bianchi non ha rallentato a sufficienza per evitare di perdere il controllo nello stesso punto in cui è uscito Sutil.

4. Se i piloti seguissero quanto richiesto dal regolamento per le doppie bandiere gialle (art. 2.4.5.1b, ovvero “essere pronti a fermarsi in qualsiasi momento”), né loro, né i commissari, correrebbero rischi la propria incolumità.

5. Gli interventi dopo l’uscita di Sutil sono stati coerenti con quanto previsto dal regolamento e dalla storia dei 384 precedenti negli ultimi otto anni. Anche in retrospettiva, non si vede la necessità di fare uscire la safety car prima o dopo l’incidente della Sauber.

6. Bianchi ha esagerato nel controsterzare finendo con l’uscire di pista in un punto poco precendente a quanto successo a Sutil, dirigendosi verso la barriera dove purtroppo si trovava la ruspa, che ha colpito a grande velocità infilandosi sotto.

7. Nei 2 secondi in cui si è trovato fuori pista, Bianchi ha premuto sia l’acceleratore che il freno con entrambi i piedi. L’algoritmo di sicurezza “FailSafe” dovrebbe tagliare il motore sovrapponendosi al comando dell’acceleratore, ma non ha potuto intervenire per via del controllo di coppia, che fa parte del sistema brake-by-wire della Marussia. La Marussia di Bianchi aveva un sistema Brake-by-wire particolare, risultato incompatibile con il FailSafe.

8. Il fatto che il FailSafe non abbia potuto limitare la coppia motrice richiesta dal pilota può avere influito sulla velocità dell’impatto, ma non è stato possibile determinare di quanto. È tuttavia possibile che Bianchi fosse distratto da quanto stava accadendo e dal fatto che avesse bloccato le ruote anteriori e non fosse in grado di sterzare.

9. Il casco di Bianchi ha colpito la parte inferiore della ruspa. La forza del colpo e la traiettoria di striscio hanno causato una fortissima decelerazione per la testa e una grande accelerazione angolare che ha portato a lesioni molto gravi.

10. Sono state attuate tutte le misure mediche necessarie a salvare la vita del pilota.

11. Non sarebbe possibile ridurre le lesioni in un incidente come quello di Bianchi adottando abitacoli chiusi o dotando le ruspe di pannelli anti-intrusione. Con le forze in gioco (una F1 da 700 Kg che colpisce una ruspa da 6,5 tonnellate a 126 Km/h) la struttura di protezione della monoposto non può essere sufficiente ad assorbire l’impatto senza che la cellula di sopravvivenza si distrugga, o si generino decelerazioni fatali per il pilota.

È da considerarsi del tutto sbagliata l’idea che si possa fare in modo che il pilota sopravviva a impatti del genere. Quello che è assolutamente necessario è fare in modo che la vettura non colpisca la ruspa o i commissari che lavorano in quel punto.

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