Il team player venuto dal freddo: Raikkonen è parte integrante della Ferrari che vince

Kimi sottotono nelle prime tre gare, ma è sbagliato mettere sotto processo un campione così dedito alla causa...

Il team player venuto dal freddo: Raikkonen è parte integrante della Ferrari che vince

Vincere due gare su tre ed essere in testa in entrambe le classifiche non ha placato gli animi più polemici di alcuni tifosi della Ferrari. Anche in un meccanismo che fila liscio come l’olio, foriero di inaspettate gioie e rinnovate aspettative, va trovato il pelo nell’uovo, la critica (e la crisi) a tutti i costi, ed il bersaglio facile non può che essere Kimi Raikkonen.

Bollito per antonomasia, lento per definizione, Raikkonen agli occhi di molti non ne fa una giusta, arrivando quasi a disonorare la Ferrari, perché reo di non aver ancora conquistato un podio con una “macchina da mondiale”. Non c’è equilibrio, misura, giustizia, in giudizi che sono netti, trancianti, fin troppo duri. E’ doveroso ribadire, ammettere, che il Kimi visto nelle prime gare stagionali è stato piuttosto deludente, lontano dalla sua forma migliore, e però la figura di questo campione ormai “attempato” va anche analizzata e guardata in modo più profondo.

Due quarti posti e un quinto, piazzamenti comunque utili alla classifica della Ferrari, sebbene arrivati con prestazioni altalenanti, non sono un dramma, ma un sostanzioso bottino di punti che può solo migliorare. Raikkonen sta patendo problemi di adattamento a questa SF70H, verosimilmente calibrata su Vettel e meno congeniale allo stile di Iceman, che necessita di una vettura molto morbida in inserimento curva. Piccoli problemi di set-up sui quali il pilota e la squadra stanno lavorando; non può essere un caso, infatti, che nelle fasi finali delle gare, a serbatoi scarichi, Raikkonen si sia dimostrato sempre competitivo. Tutt’è trovare il bandolo della matassa per riuscire a fargli guidare la vettura come vuole, in ogni condizione.

Ma questo campione al crepuscolo, iridato ben dieci anni fa, ricopre un ruolo fondamentale nello scacchiere rosso, un ruolo troppo spesso sottovalutato. Da sempre uno dei più precisi nel dare indicazioni al team, benvoluto dai tecnici, mai una parola fuori posto, team player eccezionale nel godere con sincerità dei successi collettivi di quella che reputa una “famiglia”, uno come Kimi in squadra è quasi un lusso. Capace di unire velocità ed esperienza, contribuendo all’armonia generale, accettando di buon grado anche un ruolo de facto di seconda guida. Non tutti i team possono permettersi di schierare un campione del mondo che ama così tanto la maglia.

Comprensibile volerlo vedere più vicino a Vettel e aspettarsi un sensibile miglioramento, inammissibile chiedergli di correre alla pari di Seb. Il tedesco è una furia della natura, è un talento raro, all’apice della carriera. Parliamo dopotutto di un quattro volte iridato, dotato di un talento e di una classe fuori dal comune. Vettel quando sente la macchina non ha rivali, non è un campione qualsiasi, ma una leggenda in pectore della categoria. Ecco allora che Raikkonen è il team mate perfetto; esperto, affidabile, leale. La coppia Ferrari si completa a menadito. Ecco perché non ha senso invocare a gran voce il “dream team”, o sperare che la Ferrari affianchi a Vettel il Ricciardo o il Verstappen di turno.

Significa non capire quanto la Rossa abbia lavorato di concerto, quanto sia davvero una squadra e quanto finalmente stia remando unita in una sola direzione, in piena armonia. In Raikkonen c’è il gusto di correre, ci sono le giuste motivazioni, ma non albergano l’invidia e le ambizioni che rischiano di “rompere lo spogliatoio”. Vero che del doman non v’è certezza, ed è indubbio che l’ipotesi di un Raikkonen al suo passo d’addio sia più che concreta. Ma dubitare di continuo di questo campione così dedito alla causa è profondamente ingiusto, perché non si considera quanto siano importanti il lavoro e la figura del finlandese nei successi di un Cavallino tornato a giocarsi obiettivi importanti contro una Mercedes così forte.

Antonino Rendina


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