Gran Premio di Ungheria 2013, Hungaroring: anteprima e orari del weekend

Gran Premio di Ungheria 2013, Hungaroring: anteprima e orari del weekend

Se a Silverstone gli era andata di sfortuna questa volta non ce ne è stata per nessuno, dea bendata compresa: Sebastian Vettel è andato a vincere per la quarta volta in questa stagione, la prima sul circuito di casa. Una vittoria non tanto scontata, come il tedesco è solito mostrarci, ma sudata fino a poche curve dal termine e che ha saputo tenere il pubblico con il fiato sospeso.

Merito di vari fattori che andremo elencando, procediamo con ordine.

Al 23° giro il distacco di Vettel da Grosjean è abissale, non sembra esserci possibilità di recupero, quando ecco arrivare la “manna” dal cielo per gli inseguitori: la vettura di Bianchi ha un principio di incendio ed il pilota la parcheggia sull’erba in folle; peccato che la vettura si in discesa, per cui in retromarcia passa da una parte all’altra, fortunatamente nessuno centra la Marussia che si autoparcheggia. Subentra la Safety Car che annulla tutti i vantaggi  scombinando i piani delle squadre, da cui la Lotus ne trae il maggiore vantaggio: a fine gara Raikkonen giunge alle spalle di Vettel ad un solo secondo, quando sembrava addirittura poter prendere il comando grazie a gomme più fresche di quelle dell’avversario, mentre terzo giunge il suo compagno di squadra Grosjean che ritrova il podio e forse il posto nel team, quest’ultimo in grado di mostrare le proprie capacità nonostante le difficoltà economiche in cui versa.

Più di mezzo flop lo fa la Ferrari perché se in qualifica – come al solito in questa stagione – non è competitiva come i principali rivali, decide di giocarsela con il buon passo gara già mostrato ed una strategia andrà-tutto-bene; sta di fatto che Alonso conclude di poco fuori dal podio girando piuttosto veloce con le Soft e contenendo tutto sommato il distacco in classifica dal diretto rivale (ora a +34), vedendosi però avvicinare dal finlandese (-7). Massa va in testacoda al 4° giro in fondo al rettilineo e deve ritirarsi. Problema meccanico? Lui dice di sì, la scuderia dice di no, fatto sta che di andare dritto di certo non l’ha scelto la monoposto… vedremo al prossimo GP.  Un altro flop sono state le Mercedes, competitive fino al sabato con la pole firmata da Hamilton. Sembra poi che a causa del ritorno al vecchio tipo di gomma la monoposto soffra di vecchi problemi, tanto che l’inglese ha dichiarato di non pensare minimamente al titolo data la situazione.

Gara sfortunata per Webber, non gli agganciano la ruota, lui riparte e rimane senza, con quella che va pure a colpire un cameraman. La monoposto viene riportata ai box e l’australiano riparte, rimontando fino alla settima posizione. Per il fatto accaduto la Fia ha decretato il divieto di accesso in pit-lane per cameraman e personale non addetto ed un abbassamento ad 80 km/h oltre ad equipaggiamenti più adeguati per gli addetti ai box.

Breve parentesi McLaren: si pensa già al 2014 ed ai motori turbo, ergo lo sviluppo della sfortunata MP4-28 sarà bloccato o limitato a lievi modifiche. Per la casa di Woking un’annata nera, per il loro bene e per quello di tutto il circus non resta che augurargli di recuperare il gap tecnico entro la prossima stagione.

Prepariamoci ora al GP d’Ungheria: si torna a correre dopo 3 settimane, rimaniamo nel vecchio continente. La prima vittoria in terra ungherese è datata 1936 ad opera di Tazio Nuvolari su Alfa Romeo, dopodiché intercorse una lunga pausa durata ben mezzo secolo, quando il circus decise di tornarvi: fu la prima volta dopo la separazione imposta dal blocco comunista; da allora non è mai stata saltata un’edizione, corsa sull’ormai celebre Hungaroring, situato a pochi chilometri dalla capitale Budapest. È una pista in cui il sorpasso è cosa assai difficile, indi per cui occorre trovare un buon tempo in qualifica per avvantaggiarsi sin dall’inizio, oltre ad una più che buona strategia per non perdere posizioni durante il corso della gara, per cui vedremo con tutta probabilità degli interessanti “valzer” nella corsia box. Come  già visto negli anni precedenti il tracciato sarà un po’ sporco, poiché poco utilizzato al di fuori della Formula 1, un fattore tra l’altro non trascurabile per le eventuali traiettorie impostate, che potrebbero portare ad imprevisti testacoda ed uscite di pista. Nel progetto del 1985 la sua lunghezza doveva essere di 3800 metri, ma in seguito ne furono aggiunti 200 per evitare un paio di falde acquifere presenti nella zona. Dopo la curva 3 era presente una chicane che rallentava ulteriormente le vetture prima di immetterle sul breve rettilineo, eliminata poi nel 1989 per non creare troppa monotonia al già poco divertente tracciato. Rimasto così per altri 14 anni, nella stagione 2003 vengono apportate alcune modifiche che riguardano il punto finale del rettilineo principale ed una modifica alla curva 11 al fine di aumentare le chance di sorpasso. Con 16 curve e 4.381 metri totali è considerato dalla maggior parte delle persone la gara più monotona della stagione, tuttavia sarà da tenere d’occhio il meteo (Live sul nostro sito) che in più edizioni ha stravolto i piani di tutti i team portando alla ribalta piloti e vetture inaspettatamente. La Pirelli aveva inizialmente optato per gomme Hard e Medium, ma in seguito al ritorno al modello 2012 con struttura in kevlar al posto delle Hard saranno portate le mescole Soft (riconoscibili dalla banda gialla). Doppia zona DRS da questa edizione: la prima sarà situata sul rettilineo principale come di norma, la seconda fra l’uscita della curva 2 e la staccata della curva 3. Un’ultima buona notizia per tutti gli appassionati non aventi Sky perché la Rai trasmetterà il tutto in diretta: bentornato divano di casa.

Top 10 edizioni GP Ungheria

Come di consueto riportiamo le edizioni che più hanno lasciato nella mente dei tifosi un gran ricordo per le accesissime sfide, i duelli testa a testa ed immancabili colpi di scena.

Edizione 1987: Nei giorni in cui viene ufficializzato l’addio di Senna dalla Lotus, Mansell come di consueto ottiene la pole position con la sua Williams seguito da Berger, Piquet e Prost. Al via della gara le posizioni rimangono pressoché invariate in quanto Berger, che aveva perso il suo secondo posto, risorpassò Piquet dopo poche curve. Quest’ultimo però dovette cedere il passo ad Alboreto: la situazione diventò Mansell, le due Ferrari e poi l’altra Williams di Piquet. Entrambi i piloti della Ferrari però soffrirono l’affidabilità della rossa e furono costretti al ritiro, rispettivamente per un guasto al differenziale e per delle noie al motore, dando via libera al brasiliano della Williams. Il vero colpo di scena avvenne, però, a 5 giri dalla fine, quando il leader, che sembrava ormai essersi avviato verso il successo perse un dado di una ruota e fu costretto al ritiro. Piquet colse l’occasione per ottenere la vittoria su Senna e Prost.

Edizione 1988: Senna conquistò la Pole position al sabato, nonostante il circuito privo di lunghi rettilinei avrebbe dovuto avvantaggiare le vetture che montavano motori aspirati, piuttosto che turbo. Alle sue spalle si qualificarono Mansell e Boutsen, con Prost relegato in settima posizione a causa di una pessima qualifica. Al via del Gp il brasiliano sfruttò la potenza del suo propulsore per rimanere in testa e prese un buon vantaggio sugli inseguitori. Dietro guidavano il gruppo Mansell e Patrese, che però, complici guai al motore e un errore dell’italiano, entrambi persero le loro posizioni a favore di Prost che intanto aveva rimontato. Il francese infatti riuscì ad arrivare anche a superare Senna, anche grazie a un doppiato, però in seguito venne ripassato e rimase in seconda posizione fino al termine. A vincere fu infatti Senna su Prost e Boutsen: in questo modo il pilota brasiliano della McLaren si ritrovò a pari punti in classifica con in suo compagno.

Edizione 1989: Nelle qualifiche della decima prova del mondiale si spezza il dominio della McLaren in qualifica: Patrese ottiene la pole position per tre decimi su Senna, a seguire un sorprendente Alex Caffi, Boutsen, Prost e Berger. Spenti i semafori Patrese mantenne la leadership, mentre Caffi fu subito sopravanzato dalle vetture che lo seguivano. Mansell, che in qualifica aveva fatto segnare il dodicesimo tempo, cominciò a rimontare furiosamente, e si ritrovò quarto dopo che il compagno di squadra ebbe effettuato il pit per il cambio gomme. Intanto Patrese fu costretto a rallentare per problemi al radiatore, che successivamente gli costarono il ritiro. Mansell superò anche Prost portandosi così al secondo posto e al 58° giro sfruttando il doppiaggio di Johansson passò anche Senna portandosi in testa. Vinse così una Ferrari, una gara fantastica ricca di sorpassi ed emozioni.

Edizione 1996: La lotta per la Pole Position è davvero serrata: la spunta Schumacher per appena cinquanta centesimi di secondo su Hill, e un decimo su Villeneuve. Schumacher in gara mantiene la sua prima posizione mentre Hill scivola dietro a Villeneuve e Alesi. Quest’ultimo rallenta notevolmente la Williams dell’inglese, e il duo di testa può così prendere un buon margine. Anche tra i primi due c’è una lotta serrata: il canadese non riesce a sorpassare Schumacher se non alla prima tornata di pit stop. Intanto Hill, sfruttando un errore di Alesi lo passa e comincia a rimontare sul tedesco della Ferrari. Villeneuve però riesce a gestire bene il vantaggio e va a vincere il Gran Premio, mentre Alesi conquista il terzo posto: Schumacher sarà costretto al ritiro per un problema all’acceleratore.

Edizione 1999: la disputa per la pole position è una battaglia a due tra Hakkinen e Irvine. Alla fine la spunta il finlandese di poco più di un decimo. Dopo questi due si qualificano nell’ordine Coulthard, Fisichella, Frentzen, Hill. Alla partenza i primi 2 mantengono la propria posizione, mentre Coulthard parte male e si ritrova quinto. Hakkinen da subito ha un ritmo inavvicinabile anche per Irvine. Fisichella, ora terzo riesce a mantenere un buon passo e mantiene la sua posizione nonostante abbia alle spalle due rivali pronti ad attaccarlo. Al primo pit, però Coulthard riesce a sopravanzare il pilota romano e si mette alla caccia di Irvine. Al secondo pit, infatti sia Irvine che Coulthard rientrano assieme, poco distanti fra loro e il ferrarista riesce a difendersi dall’attacco dello scozzese. Negli ultimi giri però, complice anche un guasto al differenziale, Irvine commette un errore dando via libera a Coulthard che va così a completare la doppietta McLaren, con Hakkinen dominatore incontrastato.

Edizione 2003: in qualifica furono determinanti le caratteristiche delle gomme. Infatti le Michelin andavano decisamente meglio e Alonso ottenne la sua seconda Pole position con la Renault. Le Ferrari furono le uniche a qualificarsi nella top ten montando le Bridgestone. Al via Alonso accumulò un grosso vantaggio grazie all’azione di tappo effettuata da Webber, secondo, sei confronti di tutti gli altri. Ralf Schumacher, che al primo giro era finito in fondo al gruppo a causa di un testacoda cominciò a rimontare e dopo i primi due pit si ritrovò dietro il suo compagno di squadra, quarto libero di spingere al massimo. Le Ferrari non ebbero un weekend facile: a Barrichello cedette una sospensione in frenata e Schumacher rimase senza carburante in corsia box perdendo parecchio tempo. Alla fine le vetture più veloci furono le Williams di Montoya e Ralf Schumacher, ma non riuscirono a colmare il divario da Alonso e Raikkonen. Così Alonso colse il suo primo successo in carriera, andando a doppiare negli ultimi giri addirittura Michael Schumacher.

Edizione 2006: Prima edizione del gran Premio di Ungheria disputatasi sotto la pioggia. Le qualifiche vedono la retrocessione dei due contendenti al titolo a causa di alcune penalità, quindi la pole va a Raikkonen, seguito da Massa, Barrichello e Button. Raikkonen mantiene la sua posizione fino al primo pit, quando viene sopravanzato da Alonso, autore di una strepitosa rimonta. Quest’ultimo però, è vittima di un dado montato male ed è costretto al ritiro appena uscito dalla pit lane dopo il secondo pit stop. Intanto Schumacher, rimontato fino alla seconda posizione commette un errore nella strategia delle gomme, tenendo le intermedie sebbene la pista sia ormai asciutta, e perde alcune posizioni e inoltre, nel tentativo di difendersi rompe il braccetto dello sterzo e si ritira a 2 giri dalla fine. Con Raikkonen protagonista di un contatto con Liuzzi, Button si ritrova primo e va a vincere la sua prima gara in carriera. Sul podio con lui De la Rosa e Heidfeld, piloti anch’essi che non avevano mai vinto alcun Gp.

Edizione 2010: La Griglia recita Vettel Webber Alonso Massa Hamilton Rosberg Petrov. Alonso scatta bene e infila Webber, e lo stesso fa Petrov con Hamilton e Rosberg. Al 14° giro Liuzzi perde dei pezzi dalla sua vettura e la Safety Car è costretta a scendere in pista. Ai box è l’inferno: vola tra i meccanici una ruota montata male sulla Mercedes di Rosberg; Kubica e Sutil si scontrano mentre uno usciva e l’altro arrivava alla piazzola. Vettel si è fermato ai box a cambiare gomme, quindi primo ora è Mark Webber. Alla ripartenza Vettel lascia troppo spazio tra sé e il compagno e per questo incappa in un drive trough. L’australiano intanto prende un vantaggio tale da potere rientrare ai box senza perdere la prima posizione. Dietro si infiamma il duello tra Schumacher e Barrichello: sarà il brasiliano a spuntarla per la decima posizione dopo un sorpasso da brividi sul rettilineo dei box. A trionfare è Webber, seguito da Alonso e Vettel, con Hamilton ritirato per un problema tecnico.

Edizione 2011: Come di norma la Pole position è di Sebastian Vettel, seguito dalle due McLaren, ma in questa occasione le posizioni nella griglia di partenza non contano nulla dato che alla domenica il tracciato è bagnato causa pioggia. Nei primi giri sembra di assistere a una gara di go kart: tutti i piloti tengono a fatica le monoposto in pista e vi sono sorpassi e controsorpassi. Quando la pista comincia ad asciugarsi la classifica è Hamilton Vettel Button Alonso Rosberg Massa Webber. Nella seconda parte della gara alcuni piloti, come Webber cercano di avvantaggiarsi su altri anticipando il cambio gomme salvo poi risultare inutile tale scelta in quanto verso la fine ricomincia a piovere. Hamilton è protagonista di un testacoda che gli costerà per altro un drive trough. Le posizioni vengono ancora rimescolate, in quanto alla fine la pista si asciuga di nuovo e alla fine la spunta Button su Vettel e Alonso, a seguire Hamilton Webber e Massa. Button festeggerà così il suo 200° Gran Premio in Formula 1.

Edizione 2012: Hamilton ottiene la centocinquantesima pole McLaren nel mondiale Formula 1, seguito da Grosjean e Vettel. In gara Alonso passa Raikkonen alla partenza e sale in quinta posizione, Button passa Vettel dopo poche curve e si ritrova subito terzo. Nel primo giro di pit, Alonso rientra in pista dietro a Sergio Pérez e perde tempo nel sorpassarlo, così viene sorpassato di nuovo da Raikkonen. Con le strategie dei pneumatici Raikkonen riesce a portarsi addirittura al secondo posto contenendo l’attacco del compagno di squadra in uscita dai box. Cerca poi di avvicinarsi a Hamilton ma non riesce mai ad impensierirlo seriamente. La gara si conclude con la vittoria di Hamilton su Raikkonen, Grosjean, Vettel, Alonso e Button.

Venerdì 26 Luglio

Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Sabato 27 Luglio

Libere 3: 11:00-12:00 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 1)

Qualifiche: 14:00-15:00 (Sky Sport F1 HD – Rai 2)

Domenica 28 Luglio 

Gara: 14:00   ̶  70 giri  ̶  306,630km (Sky Sport F1 HD – Rai 1)

Distanza a giro: 4,381km

Numero di curve: 14

Senso di marcia: orario

RECORD

Giro prova: 1:19.146 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Giro gara: 1:19.071 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Distanza: 1h35:26.131 – M Schumacher – Ferrari – 2004
Vittorie pilota: 4 – M Schumacher
Vittorie team: 11 – McLaren
Pole pilota: 7 – M Schumacher
Pole team: 8 – McLaren
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 9 – Williams
Podi pilota: 7 – A Senna, M Schumacher
Podi team: 22 – McLaren

 

ALBO D’ORO

01. 1936 T Nuvolari – Alfa Romeo
02. 1986 N Piquet – Williams Honda
03. 1987 N Piquet – Williams Honda
04. 1988 A Senna – McLaren Honda
05. 1989 N Mansell – Ferrari
06. 1990 T Boutsen – Williams Renault
07. 1991 A Senna – McLaren Honda
08. 1992 A Senna – McLaren Honda
09. 1993 D Hill – Williams Renault
10. 1994 M Schumacher – Benetton Ford
11. 1995 D Hill – Williams Renault
12. 1996 J Villeneuve – Williams Renault
13. 1997 J Villeneuve – Williams Renault
14. 1998 M Schumacher – Ferrari
15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
16. 2000 M Hakkinen – McLaren Mercedes
17. 2001 M Schumacher – Ferrari
18. 2002 R Barrichello – Ferrari
19. 2003 F Alonso – Renault
20. 2004 M Schumacher – Ferrari
21. 2005 K Räikkönen – McLaren Mercedes
22. 2006 J Button – Honda
23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
24. 2008 H Kovalainen – McLaren Mercedes
25. 2009 L Hamilton – McLaren Mercedes
26. 2010 M Webber – Red Bull Renault
27. 2011 J Button – McLaren Mercedes

28. 2012 L Hamilton – McLaren Mercedes

 

Matteo Bramati, Andrea Villa

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