Gran Premio d’Italia 2018: anteprima e orari del weekend

Quattordicesimo appuntamento del Mondiale

Gran Premio d’Italia 2018: anteprima e orari del weekend

Orari

Venerdì 31 agosto

Libere 1: 11:00-12:30 (Sky Sport F1 HD – Rai Sport/Rai Sport HD)

Libere 2: 15:00-16:30 (Sky Sport F1 HD – Rai Sport/Rai Sport HD)

Sabato 1 settembre

Libere 3: 12:00-13:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 15:00 (Sky Sport F1 HD – Rai 2 HD – TV8)

Domenica 2 settembre

Gara:15:10  ̶  53 giri  ̶  306,720km (Sky Sport F1 HD – Rai 1 HD – TV8)

Gara Precedente

La bellissima vittoria di Sebastian Vettel ha riportato il buon umore e dato la spinta necessaria agli uomini di Maranello, che si apprestano così ad affrontare la gara di casa forti di una monoposto che a Spa ha vinto con prepotenza, grazie al nuovo motore, a un pit stop eseguito alla perfezione, e a un pilota di punta che al via ha colto con coraggio l’attimo prefetto, portandosi davanti al suo rivale dopo poche curve –  e un attimo prima dell’ingresso della safety car – amministrando al meglio la corsa fino al traguardo. Questa volta Hamilton, che al sabato aveva centrato sotto la pioggia un altro dei suoi giri perfetti, non ha potuto fare altro che accontentarsi del secondo posto, disarmato di fronte alla perfezione della Rossa nella domenica delle Ardenne – tanto che Lewis a fine gara girava incredulo intorno alla SF71-H per capire dove fosse il “trucco” -. Grande delusione invece per Kimi Raikkonen, che in una giornata in cui il podio era praticamente certo, ha dovuto abbandonare il gruppo dopo appena 9 giri: la sua monoposto è stata coinvolta al via nello spettacolare incidente che ha visto protagonisti a catena Hulkenberg, Alonso, Leclerc e Ricciardo; nonostante il cambio dell’ala e il pit stop, la foratura della gomma aveva ormai danneggiato irreversibilmente il fondo. E festeggiare insieme a Seb e Lewis è toccato così all’idolo locale Max Verstappen, per la gioia della marea di tifosi in arancione.

Pronostici di F1GrandPrix.it

Grande attesa per la tappa italiana nel “Tempio della velocità”, a Monza, casa della Ferrari e pista dove la Rossa promette più che bene, dopo l’ottima figura in Belgio. Ancora una volta e ancora di più sarà una battaglia a due, con Mercedes e Ferrari concentrate a dare il meglio di sé, ora che gli appuntamenti da qui a fine stagione si conteranno presto sulle dita di una sola mano. Con Vettel che ha ridotto le distanze su Hamilton a -17 lunghezze in classifica generale, ogni punto diventa ora cruciale, ogni sessione dovrà essere giocata da leader, come altrettanto cruciale sarà inoltre il ruolo dei rispettivi compagni di team, che a Spa non hanno potuto dare manforte alle proprie squadre – Bottas penalizzato per avere montato il quarto motore e Raikkonen ritiratosi prima di metà gara. Per Vettel è arrivato il momento di fare la differenza, conscio della grande potenza della sua SF71-H ma anche della capacità del suo rivale di non sbagliare un colpo quando non deve farlo. Riuscirà Seb ad accelerare i battiti del cuore Rosso anche a casa “sua”? Noi pensiamo di sì. Sul circuito più veloce del calendario la sfida mondiale si riaccende anche quest’anno… ma adesso la Rossa non ha più paura di niente!

Circuito

Nome: Autodromo di Monza

Luogo: Monza/Biassono/Vedano/Lesmo, Monza e Brianza, Lombardia, Italia

Costruzione: l’Autodromo di Monza venne costruito nel 1922 in soli 110 giorni e comprendeva un tracciato nato dalle strade già esistenti nel parco, più un anello dell’alta velocità, a formare un circuito a otto. Allora poteva vantare di essere il terzo circuito permanente al mondo. Nel corso degli anni il tracciato ha subito numerosi interventi e modifiche: l’anello dell’alta velocità è stato abbattuto e ricostruito nel 1954, e sono state aggiunte le chicane presenti ancora oggi. Per contenere le velocità altissime che si raggiungevano su questo tracciato, nel 1976 vennero realizzate le chicane permanenti della Roggia, la Variante Ascari e la Prima variante. Nel 1994, 1995 e 2000 venne inoltre modificata la Prima variante, asfaltata la via di fuga della Roggia e modernizzata tutta la struttura dei box. Negli ultimi anni è stata parzialmente asfaltata anche la via di fuga della Prima variante e quella della Parabolica. Nonostante questi accorgimenti per rallentare le vetture e dare ai piloti più sicurezza, Monza rimane il tracciato più veloce del campionato, dove si toccano picchi elevatissimi, e non raramente si assiste a incidenti pericolosi anche in pieno rettilineo.

Distanza a giro: 5,793km

Numero di curve: 11, sette a destra, quattro a sinistra

Senso di marcia: orario

Dati Tecnici:

Carico aerodinamico: Basso Medio Alto
Apertura del gas: 74% del giro
Consumo di carburante al giro: 1,88 kg/giro
Velocità massima: 360 km/h
Possibilità di safety car: 30%
Tempo di percorrenza della pit lane con sosta: 24 secondi
Possibilità di sorpasso: Facile Medio Difficile
Vincitori dalla pole position: 24 su 67 edizioni in questo tracciato
Peggior posizione di partenza per un vincitore: undicesimo (Gethin 1971)

Particolarità del tracciato: Monza rimane una pista a vecchio stampo e conserva sempre un fascino inconfondibile. Il motore viene mantenuto al massimo per circa il 67% del giro e questo tracciato ha la media oraria più alta di tutto il campionato, attorno ai 245 Km/h. I cicli del motore lungo tutta la durata del GP sono oltre 800.000. I cambi di marcia a ogni giro sono circa 51, 3.213 per l’intera gara.

Freni:

Categoria di circuito: Light Medium Hard
Numero di frenate: 6
Tempo speso in frenata: 13% del giro
Energia dissipata in frenata durante il GP: 117 kWh
Carico totale sul pedale del freno durante il GP: 40.969 kg
Frenata più impegnativa: la prima staccata alla Prima variante

Gomme:

Gomme 2018: Ultrasoft Supersoft Soft Medium Hard
Stress per le gomme 1 2 3 4 5
Sollecitazioni laterali 1 2 3 4 5
Abrasività asfalto 1 2 3 4 5
Grip asfalto 1 2 3 4 5
Numero totale di pit stop 2017: 21
Strategia vincente 2017: Supersoft (32) -> Soft (21) Hamilton
Stint più lunghi 2017: Supersoft 33 giri (Bottas, Vandoorne) – Soft 43 Giri (Hulkenberg

Zona DRS: sul rettilineo principale, tra la curva 11 e la curva 1, con detection point prima della curva 11; dal Serraglio alla variante Ascari, tra la curva 7 e la curva 8, con detection point prima della curva 7.

Edizioni precedenti

Edizione 2015: nelle FP1 del venerdì Lewis Hamilton (Mercedes) ha ottenuto il miglior crono staccando di mezzo secondo il compagno di squadra Nico Rosberg, terzo è Sebastian Vettel con la Ferrari. È curioso notare come i tempi siano di un secondo più alti rispetto all’annata precedente, con vetture meno performanti. Anche nelle FP2 le prime tre posizioni non cambiano, con Nico però staccato di soli pochi millesimi. Sabato: nella notte scende qualche goccia di pioggia e alla mattina i piloti optano per gomme intermedie, con Hamilton a precedere Vettel e Rosberg. Diversi piloti inoltre subiscono posizioni di arretramento per il cambio di alcune componenti (Alonso, Sainz Jr., Ricciardo, Kvyat, Verstappen e Button). Qualifiche: Lewis Hamilton guadagna la quarantanovesima pole in carriera davanti alle due Ferrari di Räikkönen e Vettel, poi Rosberg, Massa, Bottas, Pérez, Grosjean Hülkenberg ed Ericsson. Gara: alla partenza Räikkönen ha un problema con la sua vettura e procede molto lentamente, venendo sfilato da tutto il gruppo di monoposto. Lewis Hamilton mantiene il comando della gara, davanti a Sebastian Vettel, che precede, a sua volta, le due WilliamsNico Rosberg, penalizzato dalla vettura di Räikkönen rimasta ferma davanti a lui, è solo sesto. L’inglese mantiene saldamente la testa della corsa, mentre dietro Iceman si lancia in una interminabile rimonta facendo anche un lungo, senza conseguenze. Rosberg intanto è dietro alle due Williams e decide di rientrare per primo ai box, seguito pian piano da tutti gli altri: guadagnerà due posizioni proprio su Massa e Bottas. Al giro 29 rientra anche Kimi, che riprende la sua corda passando Ericsson, Hülkenberg e poi Ricciardo (anche lui autore di una splendida gara), infine Pérez per la quinta posizione. Al giro 50 invece Rosberg deve ritirarsi, dopo che il suo propulsore prende fuoco, “liberando” così Vettel. Va quindi a vincere Hamilton (Grand chelem per lui) davanti a Vettel e Felipe Massa, che ripete lo stesso risultato dell’anno precedente.

Edizione 2016: alla vigilia del weekend di gara, Bernie Eccestone e il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, siglano il tanto atteso rinnovo del GP di Italia, mentre Felipe Massa annuncia il suo ritiro a fine stagione, dopo 14 anni di carriera in F1. Al venerdì mattina le due Ferrari inseguono le Mercedes, con Rosberg autore del giro più veloce; al pomeriggio le posizioni dei team non cambiano, ma questa volta è Hamilton a precedere il compagno di squadra. Nelle Libere 3 del sabato il risultato dei primi quattro è la fotocopia del venerdì, con Hamilton che in qualifica si aggiudica anche la sua quinta pole position sul tracciato brianzolo. Al suo fianco partirà Rosberg, mentre Vettel e Raikkonen scatteranno alle loro spalle. La Williams di Bottas si prende il quinto tempo, precedendo Ricciardo e Verstappen su Red Bull. Perez, Hulkenberg e Gutierrez completano le prime cinque file. Gara: allo spegnersi dei semafori Rosberg sfila subito il poleman e compagno di squadra, e di un Hamilton “addormentato” ne approfittano subito anche le Ferrari, Bottas e Ricciardo, con il britannico che precipita in sesta piazza. Subito un ritiro, con Nasr e Palmer coinvolti in un incidente. Al sesto giro Hamilton ha scavalcato Ricciardo, e poco dopo anche Bottas, mentre Rosberg ha già 6 secondi di vantaggio su Vettel. Dopo 20 giri il distacco è salito a 14 secondi, con Hamilton che si trova al secondo posto – le due Mercedes, così come le Haas, devono ancora effettuare il primo pit stop – davanti a Vettel, Raikkonen, Bottas, Ricciardo, Grosjean, Perez, Verstappen e Massa. Perez passa Grosjean e sale settimo, Ricciardo si avvicina a Bottas per il quinto posto. Al giro 25 pit stop per Rosberg, Hamilton lo segue alla tornata successiva. Rosberg riprende la leadership e Hamilton rientra quarto dietro alle due Rosse, che però dovranno fermarsi una seconda volta. Al giro 28 ritiro per la Manor di Wehrlein. Al giro 34 Vettel si ferma nuovamente, rientrando quinto alle spalle di Ricciardo. Un giro dopo tocca a Kimi. A 12 giri dalla fine Rosberg resta leader, seguito da Hamilton, Vettel, Kimi, Bottas, Ricciardo, Perez, Verstappen, Massa e Hulkenberg. Al giro 47 Ricciardo riesce a strappare a Bottas la quinta piazza. Nico Rosberg conquista la sua prima vittoria a Monza. Seguono Hamilton, Vettel, Kimi, Ricciardo, Bottas, Verstappen, Perez, Massa e Hulkenberg.

Edizione 2017: Verstappen e Ricciardo dovranno scontare rispettivamente 15 e 20 posizioni di penalità per la sostituzione di alcune componenti del propulsore Renault. Sainz, arrivato alla quinta power unit con la sua Toro Rosso, sconterà dieci posizioni in griglia di partenza. Il venerdì a Monza si apre con le due Mercedes al comando e la Ferrari di Vettel terza, a oltre un secondo, con la pioggia che fa visita al circuito nelle fasi finali delle FP1. Alonso verrà penalizzato di 35 posizioni per la sostituzione di alcuni elementi della power unit Honda. Al pomeriggio le Mercedes restano davanti, ma è Bottas a precedere Hamilton, mentre Vettel riduce il distacco dal vertice a meno di due decimi. Al sabato la pioggia costringe la Direzione gara a rimandare la partenza delle FP3 di ben 45 minuti: il tempo a disposizione per girare si riduce così a un quarto d’ora, con solo 7 piloti a fermare il cronometro. Massa è il più veloce davanti al compagno della Williams Stroll e a Nico Hulkenberg. Per gli altri, solo giri di installazione. Qualifiche: cominciano sotto una pioggia battente, con Hamilton che fa segnare il tempo e Grosjean che poco dopo finisce contro le barriere, chiamando in pista la bandiera rossa. La Direzione gara continua a rimandare il via, fino a quando la Q1 riparte alle 16.40, e si conclude poi con l’eliminazione di Magnussen, Palmer e delle due Sauber. Grosjean verrà comunque ammesso alla gara, nonostante privo di un tempo. In Q2 la pioggia non accenna a smettere, e Hamilton chiude al comando con le gomme intermedie, mentre vengono eliminati Perez, Hulkenberg, Alonso e le due Toro Rosso. La gomma da bagnato è protagonista in Q3, dopo che la pioggia si è intensificata. Sotto un’acqua torrenziale Hamilton la spunta con il miglior tempo, conquistando la pole davanti a Verstappen e Ricciardo – che verranno però penalizzati – Stroll, il più giovane di sempre a partire dalla prima fila, Ocon, Bottas, Raikkonen, Vettel, Massa e Vandoorne. Verrà penalizzato anche Vandoorne, di 25 piazze, per la sostituzione del motore Honda. Sulla Force India di Perez viene invece sostituito il cambio, e il messicano sconterà così 5 posizioni in griglia. Gara: al via Hamilton mantiene la leadership davanti a Stroll e Ocon, mentre Raikkonen si fa sotto e passa Bottas, che lo riprende però alla Parabolica; al primo giro seguono Vettel, Massa, Verstappen e Perez. Al giro 2 Massa e Verstappen si toccano, e l’olandese è costretto a passare dai box per sostituire la gomma danneggiata. Bottas prende sia Ocon che Stroll, e lo stesso fa Vettel, dopo essersi portato davanti al compagno di squadra Kimi. Al giro 8 le due Mercedes precedono la Ferrari del tedesco, terzo. Al giro 16 si ferma Raikkonen e, di seguito, anche Ocon. Ricciardo passa al sesto posto. Stroll pitta al 18° passaggio, rientrando alle spalle di Iceman. Al giro 32 arriva la sosta per Vettel, seguito poi da Bottas, Hamilton e quindi Perez. Cinque tornate più tardi tocca anche a Ricciardo, che torna così in pista quinto, per scavalcare poi al giro 41 la Ferrari di Raikkonen. Ancora pochi giri e Hamilton va a vincere per la quarta volta a Monza, portandosi al comando in classifica iridata. Sul podio anche Bottas e Vettel, con Ricciardo, Raikkonen, Ocon, Stroll, Massa, Perez e Verstappen a completare la top ten.

Migliore edizione per gli autori:

Edizione 1988: in una stagione dominata dalle McLaren motorizzate Honda e con al volante Ayrton Senna e Alain Prost, unici due piloti a poter contendersi il titolo grazie all’enorme vantaggio accumulato sul resto del gruppo, accadde l’impensabile. Durante le qualifiche del sabato ovviamente non ci fu storia: l’uomo delle pole, ovvero il brasiliano, diede tre decimi al compagno di scuderia conquistando la decima stagionale su dodici, poi a distanza seguirono le due Ferrari di Gerhard Berger (unico oltre a Prost a prendere meno di un secondo) e dell’indimenticabile Michele Alboreto; terza fila per le due Arrows di Cheever e Warwick. Gara: Senna mantenne saldamente il comando davanti al francese e al duo rosso; nulla sembrava poter cambiare le sorti della gara. Ma al 35º passaggio il primo colpo di scena, con Prost che dovette dire addio alla corsa per problemi al propulsore giapponese. I due della Ferrari continuarono senza intoppi la loro gara dietro a un imprendibile Senna. Ma ecco arrivare come un fulmine a ciel sereno il ritiro del secondo pilota McLaren: durante la fase di doppiaggio di Schlesser (il quale sostituiva l’infortunato Mansell alla Williams) vi fu un incomprensione e i due vennero a contatto, con impossibilità di ripartire. Ciò accadde a soli due giri dal termine e consentì alle due Ferrari di conseguire un’inaspettata doppietta che mandò in visibilio il pubblico accorso per vedere le monoposto del Cavallino rampante. Il tutto accadde a meno di un mese dalla morte di Enzo Ferrari. Forse un ultimo regalo da parte del Drake; ci piace pensarla così.

Migliore edizione per i lettori:

Edizione 1996: alla vigilia del Gran Premio, Frank Williams dichiarò la fine del rapporto con Damon Hill al termine della stagione, causa l’incomprensibilità tra le due parti e il notevole aumento di stipendio voluto dal pilota; sarebbe stato sostituito da Heinz-Harald Frentzen. Venerdì: forse anche grazie a un nuovo cambio a 7 rapporti, la Ferrari con Schumacher fece segnare il giro più veloce nelle Prove libere, con un tempo di 1’24’’399, seguito da Mika Hӓkkinen (McLaren Mercedes) a +0.068, e Gerhard Berger (Benetton – Renault) a +0.430. Il sabato al termine delle qualifiche dominarono, come in quasi tutta la stagione, le due Williams – Renault con Hill in pole davanti al compagno di squadra Jacques Villeneuve (+0.317) –, terzo Schumacher affiancato da Hӓkkinen, poi Coulthard con l’altra McLaren, Alesi, Irvine, Berger, Brundle e Barrichello a chiudere la top ten. Gara: al via le due Williams ebbero un pessimo scatto ma Villeneuve riuscì comunque ad affiancare Hill, che in tutta risposta lo portò all’esterno facendo assaggiare l’erba alla sua monoposto. Da tutto ciò ne trasse vantaggio Jean Alesi che, partito 6°, ebbe invece un ottimo spunto e riuscì a prendere la leadership, sebbene durò pochissimo tempo. Infatti Hill dopo un giro e mezzo lo riprese e lo sorpassò alla seconda curva di Lesmo; nel frattempo Hӓkkinen guadagnò la terza posizione ai danni di Villeneuve. Al secondo passaggio il canadese si rese protagonista di un incidente contro le barriere poste lungo la seconda chicane, che compromise irrimediabilmente la sua gara e lo relegò settimo a fine corsa. Inoltre, alcuni copertoni di tali barriere rimbalzarono in pista colpendo la monoposto dell’incolpevole Coulthard, costretto poi al ritiro. Due giri più tardi fu Alesi a commettere lo stesso errore, uscendone però con la vettura illesa, mentre a farne i danni fu l’altra McLaren, che dovette rientrare ai box per la sostituzione del muso. Al giro 6 Hill commise l’errore di tagliare troppo la chicane, finendo contro le suddette e dovendosi ritirare dopo un rovinoso testacoda. In mezzo a tutto questo parapiglia, Alesi si ritrovò primo davanti a Schumacher: il tedesco cominciò il suo ruolino personale diminuendo progressivamente lo svantaggio e portandosi in scia al francese, senza tuttavia riuscire a superarlo per mancanza di velocità lungo i rettilinei. Almeno non fino alla 30tornata, quando il francese entrò ai box per il rifornimento e Schumacher spinse al massimo facendo segnare, tra l’altro, il giro più veloce. Il vantaggio accumulato consentì al tedesco di effettuare la sosta ai box e uscire con ancora un largo vantaggio, che mantenne sino al termine dei 53 giri previsti, mandando in visibilio gli oltre 100.000 tifosi accorsi quando tagliò la linea del traguardo. Fu la seconda vittoria di fila in quella stagione e la prima a Monza per la Ferrari dal 1988.

RECORD

Giro prova: 1:20.089 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Giro gara: 1:21.046 – R Barrichello – Ferrari – 2004
Distanza: 1h14:19.838 – M Schumacher – Ferrari – 2003
Vittorie pilota: 5 – M Schumacher
Vittorie team: 18 – Ferrari
Pole pilota: 6 – L Hamilton
Pole team: 19 – Ferrari
Migliori giri pilota: 4 – L Hamilton
Migliori giri team: 19 – Ferrari
Podi pilota: 8 – M Schumacher
Podi team: 67 – Ferrari

Albo d’oro

  1. 1921 J Goux – Ballot
  2. 1922 P Bordino – FIAT
  3. 1923 C Salamano – FIAT
  4. 1924 A Ascari – Alfa Romeo
  5. 1925 G Brilli-Peri – Alfa Romeo
  6. 1926 L Charavel – Bugatti
  7. 1927 R Benoist – Delage
  8. 1928 L Chiron – Bugatti
  9. 1930 A Varzi – Maserati
  10. 1931 G Campari, T Nuvolari – Alfa Romeo
  11. 1932 T Nuvolari – Alfa Romeo
  12. 1933 L Fagioli – Alfa Romeo
  13. 1934 L Fagioli, R Caracciola – Mercedes
  14. 1935 H Stuck – Auto Union
  15. 1936 B Rosemeyer – Auto Union
  16. 1937 R Caracciola – Mercedes
  17. 1938 T Nuvolari – Auto Union
  18. 1947 C Trossi – Alfa Romeo
  19. 1948 J Wimille – Alfa Romeo
  20. 1949 A Ascari – Ferrari
  21. 1950 N Farina – Alfa Romeo
  22. 1951 A Ascari – Ferrari
  23. 1952 A Ascari – Ferrari
  24. 1953 J Fangio – Maserati
  25. 1954 J Fangio – Mercedes
  26. 1955 J Fangio – Mercedes
  27. 1956 S Moss – Maserati
  28. 1957 S Moss – Vanwall
  29. 1958 T Brooks – Vanwall
  30. 1959 S Moss – Cooper Climax
  31. 1960 P Hill – Ferrari
  32. 1961 P Hill – Ferrari
  33. 1962 G Hill – BRM
  34. 1963 J Clark – Lotus Climax
  35. 1964 J Surtees – Ferrari
  36. 1965 J Stewart – BRM
  37. 1966 L Scarfiotti – Ferrari
  38. 1967 J Surtees – Honda
  39. 1968 D Hulme – McLaren Ford
  40. 1969 J Stewart – Matra Ford
  41. 1970 C Regazzoni – Ferrari
  42. 1971 P Gethin – BRM
  43. 1972 E Fittipaldi – Lotus Ford
  44. 1973 R Peterson – Lotus Ford
  45. 1974 R Peterson – Lotus Ford
  46. 1975 C Regazzoni – Ferrari
  47. 1976 R Peterson – March Ford
  48. 1977 M Andretti – Lotus Ford
  49. 1978 N Lauda – Brabham Alfa Romeo
  50. 1979 J Scheckter – Ferrari
  51. 1980 N Piquet – Brabham Ford
  52. 1981 A Prost – Renault
  53. 1982 R Arnoux – Renault
  54. 1983 N Piquet – Brabham BMW
  55. 1984 N Lauda – McLaren TAG
  56. 1985 A Prost – McLaren TAG
  57. 1986 N Piquet – Williams Honda
  58. 1987 N Piquet – Williams Honda
  59. 1988 G Berger – Ferrari
  60. 1989 A Prost – McLaren Honda
  61. 1990 A Senna – McLaren Honda
  62. 1991 N Mansell – Williams Renault
  63. 1992 A Senna – McLaren Honda
  64. 1993 D Hill – Williams Renault
  65. 1994 D Hill – Williams Renault
  66. 1995 J Herbert – Benetton Renault
  67. 1996 M Schumacher – Ferrari
  68. 1997 D Coulthard – McLaren Mercedes
  69. 1998 M Schumacher – Ferrari
  70. 1999 H Frentzen – Jordan Mugen Honda
  71. 2000 M Schumacher – Ferrari
  72. 2001 J Montoya – Williams BMW
  73. 2002 R Barrichello – Ferrari
  74. 2003 M Schumacher – Ferrari
  75. 2004 R Barrichello – Ferrari
  76. 2005 J Montoya – McLaren Mercedes
  77. 2006 M Schumacher – Ferrari
  78. 2007 F Alonso – McLaren Mercedes
  79. 2008 S Vettel – Toro Rosso Ferrari
  80. 2009 R Barrichello – Brawn GP Mercedes
  81. 2010 F Alonso – Ferrari
  82. 2011 S Vettel – Red Bull Renault
  83. 2012 L Hamilton – McLaren Mercedes
  84. 2013 S Vettel – Red Bull Renault
  85. 2014 L Hamilton – Mercedes
  86. 2015 L Hamilton – Mercedes
  87. 2016 N Rosberg – Mercedes
  88. 2017 L Hamilton – Mercedes

Fonti: Brembo, Pirelli

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