Gran Premio del Giappone, Suzuka: Anteprima ed orari del weekend

Gran Premio del Giappone, Suzuka: Anteprima ed orari del weekend

Il Suzuka International Racing Course nei pressi di Nagoya, ospita il Gran Premio del Giappone, quindicesima, e probabilmente decisiva, tappa del mondiale di Formula 1 2011. Il tracciato di Suzuka, insieme a quello belga di Spa-Francorchamps è il più amato dai piloti che adorano percorrere i suoi 5,807 km tra curvoni veloci, cambi di pendenza e molti e notevoli cambi di direzione.

Il prossimo weekend potrebbe già assegnarsi il mondile piloti. Fallito il primo match ball in quel di Singapore, a Vettel ormai basta un misero punticino per bissare il successo iridato dello scorso anno, e coronare, così, un’annata davvero record. Su quattordici gare il campione di Heppenheim si è aggiudicato la vittoria nove volte e nelle restanti quatto gare si è piazzato al secondo posto. Davvero numeri incredibili per questo ragazzo di ventiquattro anni che con diciannove vittore in carriera ha già superato mostri sacri come Stirling Moss, Alberto Ascari, Jack Brabham ed Emerson Fittipaldi. Dovesse vincere anche in Giappone raggiungerebbe il finlandese Hakkinen a venti vittorie; e con altre cinque gare da disputare può anche puntare al record di maggior vittorie in una stessa stagione detenuto da Michael Schumacher.

Lo scorso Gran Premio di Singapore ha quindi solo rimandato la conquista del secondo mondiale consecutivo di Vettel che si è imposto in una gara praticamente senza storia. Partito dalla pole position, Vettel ha rivisto tutti al traguardo girando su tempi eccezionali inarrivabili per gli altir piloti. Nelle retrovie non sono mancati comunque i colpi di scena: protagonisti Felipe Massa e Lewis Hamilton. L’inglese della McLaren, partito non proprio benissimo, nel tentativo di recuperare posizioni, nel corso del decimo giro ha urtato con l’ala anteriore la gomma posteriore destra del brasiliano della Ferrari, provocandogli una foratura. Sosta ai box per entrambi, con successiva penalità per Hamilton e fiumi di polemiche.

Lo stile di guida dell’inglese, da sempre aggressivo e pronto a tutto pur di sopravanzare l’avversario, è finito nel mirino di analisti e colleghi. Sottolineando i parecchi errori commessi dall’inglese quest’anno, Coulthard ha invitato Hamilton a cambiare manager, scegliendo qualcuno nato e cresciuto nel mondo delle corse e non un semplice gestore della vita di una star. Lo stesso ha fatto il padre del campione di Stevenage, già suo manager fino allo scorso anno.

Sul versante colleghi, in molti hanno criticato lo stile aggressivo di Lewis ritenendo le sue manovre spesso pericolose per gli altri, e pare che i piloti abbiano chiesto un incontro con Charlie Whiting a Suzuka proprio per discutere dell’eccessiva foga dell’inglese. Hamilton dal canto suo, si giustifica dicendo che ha sempre corso in questo modo e che non cambierà e anche i suoi tifosi lo difendono, ritenendo ingiustificate le eccessive penalità ricevute quest’anno.

Quel che è certo è che la Formula 1 ha bisogno di piloti come Hamilton, piloti pronti a rischiare e a dare il tutto per tutto pur di prevalere. Un po’ di moderazione, ad ogni modo, non guasterebbe, ma ci pare che davvero nei confronti dell’inglese si sia aperta da tempo una caccia all’uomo pronta a passare ai raggi-x ogni sua minima mossa. Se a questo aggiungiamo che il livello di severità dei commissari, nel punire contatti di gara che fino a pochi anni fa non si sarebbero visti neanche al replay, è aumentato, ecco che ci troviamo nella situazione attuale, dove forse ai piloti si chiede più di fare i tassisti che non, appunto, i piloti.

Oltre al dominio di Vettel, la gara di Singapore ha messo ancora una volta in mostra lo scarso livello di competitività della Ferrari. La casa di Maranello ormai vive le gare delle sole partenze di Fernando Alonso che riesce sempre a recuperare qualche posizione sugli avversari, ma per il resto quelle del cavallino sembrano sempre più le controcorrente che affrontano i salmoni per riprodursi. I problemi sono sempre gli stessi, cronici ormai: scarso carico aerodinamico e difficoltà mostruosa di mandare le gomme in temperatura.

Da quando nel 2009 sono cambiati i regolamenti, la Ferrari appare un team in crisi, almeno da un punto di vista tecnico. Nonostante ad ogni presentazione il vertice della casa italiana giuri e spergiuri su quanto sarà competitiva la nuova vettura e su quanto estrem ed innovative sono le soluzioni adottate, ogni anno ci si ritrova allo stesso punto, se non peggio, dell’anno prima. Appare ormai evidente che a Maranello si sia persa la capacità di innovare, rischiare idee nuove, tirare fuori dal cilindro soluzioni vincenti. Ci si limita ad una semplice rifinitura della vettura dell’anno precedente, restando ancorati a soluzioni ormai datate.

Nella settimana appena trascorsa c’è stata anche una piccola polemica scatenata da Ecclestone. Il patron della Formula 1, durante un’intervista sul sito ufficiale della massima serie ha bollato la FOTA, l’associazione che riunisce i team, come “inutile”, affermando che delle questioni finanziarie è lui solo ad occuparsi, mentre le squadre farebbero bene a concentrarsi sulla creazione di macchine competitive. Nella stessa intervista Mr E non ha mancato di lanciare una frecciata alla Ferrari. Alla domanda se Vettel potrebbe mai accassarsi a Maranello, Bernie ha replicato con sostenendo che “se vuole rallentare, quello è il posto giusto per lui”.

Il Gran Premio del Giappone si disputa sulla pista di Suzuka, un tracciato molto tecnico caratterizzato da lunghe curve veloci e punti davvero impegnativi come la serie si “esse” dopo il traguardo che portano alle due curve Degner da affrontare una di seguito all’altra. Belle e caratteristiche anche la curva Spoon e la curva 130R, velocissima. L’unico difetto di questo meraviglioso tracciato è che la sede stradale è piuttosto stretta, il che rende abbastanza problematico effettuare sorpassi.

Il Gran Premio nipponico è una delle gare dove storicamente si è spesso deciso il titolo mondiale. Infatti già la prima edizione nel 1976 divenne leggendaria per il “coraggio di avere paura” di Lauda che, reduce dal rogo del ‘Ring, si ritirò in modo controverso al 2° giro sotto il diluvio, dando così la possibilità ad Hunt di agguantare negli ultimi giri un 3° posto che gli valse il mondiale. L’anno dopo la gara venne vinta proprio da Hunt, ma il giovane debuttante Villeneuve finì addosso a Peterson e poi tra il pubblico (che peraltro era in una zona vietata), provocando la morte di due persone.

Da allora per un decennio la Formula 1 non mise più le ruote in Giappone, fino a quando nel 1987 il circuito di Suzuka (pista di proprietà della Honda, all’epoca motorista dominante) divenne la sede del Gran Premio per circa vent’anni, fino a quando per il biennio 2007-2008 si tornò a correre al Fuji, opportunamente modificato.

Come detto, per molti anni il Mondiale si è deciso qui, come nello stesso ’87 quando Mansell diede addio alle sue chances contro Piquet a causa di un grave incidente in prova. Nel 1988 ci fu il primo atto della saga Senna-Prost, col brasiliano che si aggiudicò il suo primo titolo con una esaltante rimonta. Tuttavia restano famose le sportellate tra i due che nel biennio successivo decideranno le sorti del campionato tra mille polemiche: nell’89 mondiale a Prost con la famosa collisione alla chicane tra le due McLaren, e conseguente vendetta di Senna nel ’90 con speronamento alla partenza che spedì fuori pista la Ferrari del rivale.

La particolare collocazione del Gran Premio del Giappone nel calendario (che a volte è stata anche l’ultima gara stagionale) ha fatto sì che spesso un pilota riuscisse ad accoppiare l’affermazione in gara con la vittoria del titolo mondiale: Damon Hill ci riuscì nel 1996 (bissando il suo successo sotto il diluvio di due anni prima), mentre Mika Hakkinen ottenne i suoi due titoli iridati consecutivi grazie alle vittorie a Suzuka, avendo la meglio nel ’98 sulla Ferrari di Schumacher e nel ’99 sul sorprendente outsider Irvine.

Il tedesco della Ferrari, primatista di vittorie in questa gara con ben 6 affermazioni (solo una su Benetton, nel ‘95), si rifece nel 2000 quando con il trionfo di Suzuka riportò a Maranello il titolo dopo vent’anni di digiuno ferrarista. Finita nel 2004 l’era Schumi-Ferrari, negli ultimi anni le vittorie sono andate a top driver quali Raikkonen, Alonso, Hamilton e Vettel (1° negli ultimi due anni). Nonostante il titolo sia ormai una pura formalità per Sebastian, siamo certi che lui e gli altri quattro iridati in pista saranno sicuri protagonisti su un circuito molto selettivo che invece per i giovani esordienti sembra ormai una pericolosa pista “vecchio stile”, con curve molto veloci ma con vie di fuga molto limitate rispetto ai circuiti della “generazione-Tilke”.

Il Gran Premio del Giappone assegnerà quasi sicuramente la vittoria del mondiale a Vettel che, come già detto, necessita di appena un punto sull’inglese della McLaren Jenson Button. In parole povere Sebastian, anche in caso di vittoria di Button, potrebbe benissimo accontentarsi del decimo posto. Il pilota tedesco comunque vorrà certo festeggiare il suo secondo mondiale con una vittoria, e in caso di successo sarebbero tre di fila. L’ultimo pilota ad aver vinto tre Gran Premi del Giappone consecutivi è stato Michael Schumacher. Subito dopo la gara giapponese, il circus a quattro ruote partirà per la Corea del Sud, dove la settimana seguente si disputerà il Gran Premio sul circuito di Yeongam. Dopo il diluvio dello scorso anno e la pista non ancora in condizioni ottimali, si spera che tutto possa procedere per il meglio.

Domenico Della Valle – Francesco Ferrandino

INFO
Lunghezza del circuito: 5,807 km
Giri da percorrere: 53
Distanza totale: 307,471 km
Numero di curve: 18
Senso di marcia: orario
Mescole Pirelli: soffici/medie
Apertura farfalla: 67% della percorrenza

RECORD
Giro prova: 1:28.954 – M Schumacher – Ferrari – 2006
Giro gara: 1:31.540 – K Raikkonen – McLaren Mercedes – 2005
Distanza: 1h23:53.413 – F Alonso – Renault – 2006
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 8 – McLaren
Pole pilota: 8 – M Schumacher
Pole team: 9 – Ferrari
Km in testa pilota: 1.787 – M Schumacher
Km in testa team: 2.921 – McLaren
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 8 – Williams
Podi pilota: 9 – M Schumacher
Podi team: 24 – McLaren
———-

Albo d’oro

01. 1976 M Andretti – Lotus Ford
02. 1977 J Hunt – McLaren Ford
03. 1987 G Berger – Ferrari
04. 1988 A Senna – McLaren Honda
05. 1989 A Nannini – Benetton Ford
06. 1990 N Piquet – Benetton Ford
07. 1991 G Berger – McLaren Honda
08. 1992 R Patrese – Williams Renault
09. 1993 A Senna – McLaren Ford
10. 1994 D Hill – Williams Renault
11. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
12. 1996 D Hill – Williams Renault
13. 1997 M Schumacher – Ferrari
14. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
16. 2000 M Schumacher – Ferrari
17. 2001 M Schumacher – Ferrari
18. 2002 M Schumacher – Ferrari
19. 2003 R Barrichello – Ferrari
20. 2004 M Schumacher – Ferrari
21. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
22. 2006 F Alonso – Renault
23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
24. 2008 F Alonso – Renault
25. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
26. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
———-

Orari del Gran Premio del Giappone

Venerdì 7 Ottobre
10:00-11:30 (03:00-04:30) Prove Libere 1
14:00-15:30 (07:00-08:30) Prove Libere 2

Sabato 8 Ottobre
11:00-12:00 (04:00-05:00) Prove Libere 3
14:00-15:00 (07:00-08:00) Qualifiche – Rai Due/Rai HD

Domenica 9 Ottobre
15:00 (08:00) Gara – Rai Uno/Rai HD

Tra parentesi gli orari italiani.

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Gran Premi

Lascia un commento

22 commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

F1 | Alonso: “Un piacere lavorare con Honda” F1 | Alonso: “Un piacere lavorare con Honda”
News F1

F1 | Alonso: “Un piacere lavorare con Honda”

"Alla McLaren non ha funzionato ma hanno risolto i problemi", ha commentato il due volte iridato
Reduce dal rinnovo pluriennale con Aston Martin, Fernando Alonso ha ammesso che la partnership del team britannico con Honda per
F1 | GP Giappone, le nostre pagelleF1 | GP Giappone, le nostre pagelle
News F1

F1 | GP Giappone, le nostre pagelle

Verstappen torna cannibale, Sainz conferma il grande stato di forma, Leclerc mago delle gomme
Max Verstappen 10 e lode Al cinquantesimo giro, con gomma che teoricamente doveva essere quantomeno usurata, piazza il giro più
F1 | GP Australia, le nostre pagelleF1 | GP Australia, le nostre pagelle
News F1

F1 | GP Australia, le nostre pagelle

Sainz mostruoso, Leclerc completa la festa, la Ferrari si fa trovare pronta
Carlos Sainz 10 e lode Matador di soprannome e di fatto, lo spagnolo regala alla Ferrari un fine settimana da
F1 | GP del Bahrain, le nostre pagelleF1 | GP del Bahrain, le nostre pagelle
News F1

F1 | GP del Bahrain, le nostre pagelle

Verstappen è irraggiungibile, Sainz autore di una gran gara, Leclerc tormentato
Max Verstappen 10 e lode Un giro per involarsi tra le scintille del Bahrein e mettere subito le cose in