GP Corea: le tensioni politiche del paese non minacciano l’evento
Gli organizzatori del gran premio di Corea, che si terrà nel mese di ottobre, hanno minimizzato sulle voci che riguarderebbero una possibile esclusione dell’appuntamento dal calendario.
Il boss della F1, Bernie Ecclestone, recentemente si è recato in Corea e ha controllato di persona a che punto si trovino i lavori di costruzione per l’intero impianto e ha fermamente respinto le voci che dicono che l’opera non sarà conclusa in tempo.
Quello che realmente spaventa gli addetti ai lavori per l’operato sono le continue tensioni politiche tra Nord e Sud Corea, attualmente tornate ricorrenti a seguito di un misterioso affondamento di una nave sudcoreana da parte dei nordcoreani, quest’ultimi hanno reagito alle accuse minacciando l’altra parte di vera e propria guerra!
Ecclestone, ha preso parola sull’evento discutendo dell’affare con alcuni giornalisti: “se ci sarà una guerra, ovviamente la F1 non si trasferirà in Corea”.
Mercoledì scorso, presso la sede ONU si sono incontrati l’ambasciatore nordcoreano dell’ONU col capo generale, minacciando quest’ultimo di attuare un’azione militare contro la Corea del Sud se lo Stato vicino dovesse affondare nuovamente una loro imbarcazione.
I team hanno numerose gatte da pelare: dovrebbero affittare voli, alberghi, mezzi, in Corea in preparazione di quest’appuntamento e una situazione così instabile di certo non aiuta l’ambiente, anche se l’ente organizzatore della gara sminuisce gli effettivi problemi.
“Siamo estremamente soddisfatti dei progressi dei lavori del circuito, delle strutture e per i preparativi in genere. Tutto dovrebbe essere pronto per questa estate e non abbiamo incontrato alcun ostacolo, né logistico, né politico” – queste le parole del loro delegato Yung Cho Chung.
Eleonora Ottonello
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