Formula 1 | Pirelli, venerdì a Suzuka dedicato anche al 2024

Degrado elevato, attenzione alla variabile strategica in vista della gara di domenica

Formula 1 | Pirelli, venerdì a Suzuka dedicato anche al 2024

Formula 1 GP Giappone Pirelli – È stato un venerdì particolarmente intenso per quanto riguarda l’utilizzo dei pneumatici. Su una pista tradizionalmente severa per le gomme, oggi era in programma non soltanto la classica valutazione delle tre mescole scelte per il fine settimana ma c’era anche l’opzione di provare una nuova versione della C2 per una sua eventuale introduzione nel 2024, con tutti i piloti che ne avevano a disposizione due treni ciascuno.

Il tutto concentrato nelle due ore di prove libere che, eccezion fatta per la bandiera rossa esposta negli ultimi minuti di FP2, si sono svolte regolarmente. Tutte le squadre hanno collaborato fattivamente al test: sono stati più di 1300 i chilometri percorsi con questa mescola sperimentale, permettendo così di raccogliere un’importante quantità di dati, sia sulla lunga che sulla breve distanza.

Simone Berra, Chief Engineer di Pirelli

“C’era tanta carne al fuoco in questo venerdì a Suzuka, su una pista sempre particolarmente sfidante per le gomme. Infatti, oltre al solito menù, avevamo in programma un test su una nuova versione di una mescola per il 2024 ed era importante il supporto delle squadre per cercare di raccogliere la maggior quantità possibile di dati: ci tengo quindi a ringraziarle tutte, piloti inclusi, perché sono state molto collaborative nell’aggiungere queste prove al loro tradizionale programma di lavoro.

Sono stati più di 1300 i chilometri percorsi con questa C2 sperimentale: in base ai primi feedback non sembra esserci il potenziale di miglioramento in termini di grip che volevamo raggiungere ma, ovviamente, ora la mole di informazioni disponibili andrà analizzata con la dovuta attenzione prima di prendere una decisione finale.

Per quanto riguarda il tris di mescole portato a Suzuka, le prime indicazioni raccolte evidenziano come il livello di usura sia molto buono mentre il degrado termico è piuttosto elevato, peraltro in linea con le aspettative viste le temperature dell’asfalto, costantemente vicine ai 40°C, e le caratteristiche della pista. Pertanto, se alla vigilia la differenza fra la strategia con una sola sosta e quella con doppio pit-stop era molto contenuta, oggi la bilancia pende decisamente in favore della seconda”.

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