Formula 1 | Pirelli, i punti chiave dell’ultimo Gran Premio del Brasile

Isola: "La componente strategica ha ricoperto un ruolo chiave in questo Gran Premio particolarmente equilibrato"

Pirelli, l'analisi dell'ultimo Gran Premio del Brasile ad Interlagos
Formula 1 | Pirelli, i punti chiave dell’ultimo Gran Premio del Brasile

Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto il Gran Premio del Brasile con una strategia a due soste medium-hard-hard: la stessa utilizzata dai tutti i piloti sul podio. Hamilton è partito dalla decima posizione in griglia e si è fatto strada nel gruppo, effettuando la sua prima sosta ai box un giro prima del leader della corsa Max Verstappen (Red Bull), ma la sua seconda sosta tre giri dopo.

Successivamente ha superato Verstappen per vincere la gara riducendo il distacco in campionato. La maggior parte dei piloti si è fermata due volte, ma ci sono state anche tre strategie a una sosta e due a tre soste, con sette diverse combinazioni di mescole, a sottolineare la varietà delle tattiche adottate. Tutti i piloti hanno iniziato la gara con pneumatici P Zero Yellow medium C3 (scelta libera come da regole della Sprint Qualifying).

Unica eccezione Yuki Tsunoda (AlphaTauri), che ha optato per la P Zero Red soft. Sergio Perez (Red Bull) è stato l’unico altro pilota ad utilizzare la soft durante la gara, montandola al penultimo giro per conquistare il punto per il giro più veloce sul finale. Il Gran Premio è iniziato con temperature piuttosto calde, 24 gradi aria e 50 asfalto: circa 20 gradi in più rispetto alle temperature della pista viste ieri (ma simili alle FP2 di sabato mattina).

Le temperature sono rimaste abbastanza costanti per tutta la gara. Nei primi 15 giri di gara c’è stata una safety car, seguita da altre due virtual safety car nella prima metà di gara, che hanno contribuito a ridurre al minimo l’usura dei pneumatici nel momento in cui le vetture sono piene di carburante.

Come si sono comportati i pneumatici ad Interlagos

HARD C2: É stata la mescola chiave della gara, utilizzata da tutti i piloti compresi quelli arrivati tra i primi che hanno utilizzato due set pur non avendo mai usato questa mescola nel corso del weekend. Con queste alte temperature, la C2 si è comportata molto bene, è stata molto veloce e abbastanza consistente offrendo una buona flessibilità in termini di finestra di pit-stop.

MEDIUM C3: Quasi tutti i piloti hanno scelto questo pneumatico per iniziare la gara. La prima safety car e le due successive virtual safety car hanno consentito uno stint iniziale più lungo su questa mescola, ampliando le opzioni a disposizione dei piloti per gli stint successivi.

SOFT C4: Non è stata molto utilizzata durante la gara date le temperature elevate che hanno reso la mescola soft (usata ampiamente nella Sprint Qualifying) scarsamente indicati per stint lunghi. Perez alla fine ha siglato il giro più veloce con questa mescola, chiudendo la gara in quarta posizione.

Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing di Pirelli

“La componente strategica ha ricoperto un ruolo chiave in questo Gran Premio particolarmente equilibrato, con prestazioni simili tra i primi classificati e una serie di strategie che sulla carta erano molto vicine tra loro.

La temperatura della pista è stato l’aspetto che più ha determinato la strategia di oggi, con temperature circa 20 gradi più alte rispetto a quelle della Sprint Qualifying di ieri. Questo ha reso le mescole più dure più competitive rispetto alla soft. La hard è stata la mescola chiave della gara, ha performato molto bene con alcuni tempi sul giro impressionanti in condizioni difficili. Il primo stint è durato un po’ più a lungo per via dell’intervento delle safety car permettendo ai piloti di guadagnare maggiore flessibilità per il secondo stint.

C’è stata poi una chiara battaglia tattica che si è giocata sull’undercut, soprattutto tra i primi, ed è per questo che lo stint centrale con la hard è stato così breve per alcuni dei piloti nelle prime fila. Lewis Hamilton ha fatto un lavoro davvero impressionante durante il fine settimana: dal fondo della griglia nelle Sprint Qualifying fino al gradino più alto del podio del Gran Premio”.

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