Ferrari, Massa: “Corro senza pensare al futuro”

"Questo weekend vorrei tornare a lottare per la pole e la vittoria"

Ferrari, Massa: “Corro senza pensare al futuro”

Tre per due fa sei è una moltiplicazione semplicissima ma quando si guarda a questi numeri nell’ottica di un partecipante alla fase finale della stagione di Formula 1, essa rappresenta una complessa ed impegnativa serie di tre coppie di gare che si svolgono in due weekend consecutivi. Ognuna di esse richiede un impegno notevole per la gestione nel più breve tempo possibile del materiale logistico spedito via mare e via aerea nonché, dal punto di vista sportivo, la necessità per le squadre ancora in lotta per i due titoli di continuare a spingere sullo sviluppo della vettura. Quest’ultimo aspetto comporta che anche gli uomini e le donne che sono rimasti nelle sedi delle squadre vivono un periodo di lavoro molto intenso, anche se privo delle gioie derivanti dalla frequentazione delle aerolinee commerciali…

Agli appassionati le prossime settimane offriranno una vera e propria festa della Formula 1 mentre chi tifa per un pilota o per una squadra avrà anche qualche momento di tensione legata agli eventi. I piloti avranno in più l’obbligo di doversi tenere perfettamente in forma mentre si troveranno in mezzo a Gran Premi, spostamenti e cambi di albergo. Si comincia il ciclo con una corsa impegnativa fisicamente come quella di Suzuka, sede del Gran Premio del Giappone, come ci spiega Felipe Massa: “La preparazione è più o meno simile ad altre gare, anche se è vero che Suzuka è piuttosto esigente per la guida dal punto di vista fisico. La presenza di tante curve veloci significa che si deve usare molta forza muscolare in quei punti, il che vuol dire che si lavora più del solito sui muscoli del collo in modo da prepararsi a gestire le elevate accelerazioni laterali, oltre a svolgere il consueto lavoro sul cuore attraverso gli esercizi aerobici. In generale, in quest’ultima parte dell’anno ci si prepara a gestire un periodo in cui si viaggia molto. La pista di Suzuka non è vicinissima a degli aeroporti intercontinentali e ci vuole un po’ di strada per arrivarci. Inoltre subito dopo c’è la gara in Corea quindi diventa importante arrivare presto in Giappone anche per adattarsi al differente fuso orario.”

Il pilota brasiliano è salito sul podio del Gran Premio del Giappone, precisamente sul secondo gradino, l’anno in cui, il 2006, ebbe anche l’onore di fare la pole position. “Suzuka è una pista difficile e complessa, dove un pilota può fare la differenza, essendo aggressivo nelle curve veloci” – racconta Felipe – “Essere quindi il più forte in qualifica dà sicuramente una bella sensazione. Quella gara fu bella, anche se dovetti fermarmi ben prima del previsto a causa di un problema con uno pneumatico, il che mi fece perdere la posizione su Fernando, che allora era in un’altra squadra. In quel momento Michael era in lotta per il titolo ma il suo motore cedette, il che gli costò il campionato. Nonostante tutto, fu una bella corsa per me: arrivai secondo dopo un’emozionante lotta col vincitore.”

Che cosa vorrebbe dire ripetere un identico risultato nel 2012? “Sarebbe fantastico, ovviamente, e molto importante per la nostra posizione in entrambi i campionati” – dice Felipe – “Anche se sarà dura, questo weekend vorrei tanto poter tornare a lottare per la pole e la vittoria. La nostra macchina può essere competitiva a Suzuka perché ci sono tante curve veloci che si adattano alla F2012, come si è visto a Silverstone: queste due piste hanno diverse caratteristiche in comune, in termini di carico aerodinamico e di assetto. In realtà, spero che saremo più competitivi in tutte le rimanenti piste del Mondiale: ogni gara è importantissima, per Fernando, per la squadra e anche per me naturalmente! Siamo consapevoli che dobbiamo lavorare duro per riuscirci da qui alla fine del campionato.”

Il futuro di Felipe è stato uno dei temi caldi sin dall’inizio della stagione ma il pilota brasiliano non mostra alcun segno di sentire una particolare pressione: “E’ chiaro che il mio futuro è importante ma ora quello che conta di più sono i risultati, il che significa che devo concentrarmi gara per gara. So quello che sono in grado di fare alla squadra e quali siano le mie capacità. Lo sa anche la squadra, visto che sono qui da più di un giorno o un anno! Il miglior modo di affrontare la situazione è correre senza preoccuparsi del futuro.”

La situazione nei due campionati è molto incerta, con i rapporti di forza che mutano di gara in gara. Felipe ritiene che la Ferrari abbia fatto un grande lavoro dopo un inizio di stagione molto complicato: “La vettura è cambiata molto dopo il test del Mugello e poi abbiamo continuato a svilupparla. Abbiamo portato nuove soluzioni praticamente ad ogni corsa. L’obiettivo è avere almeno un punto in più dei nostri avversari all’ultima gara quindi spero che potremo migliorare ancora di più in questo scorcio finale del campionato rispetto a quanto abbiamo fatto finora.”

Il circuito di Suzuka è stato teatro spesso di gare molto intense, terminate con l’incoronazione di un campione del mondo mentre il crepuscolo scendeva su questa fantastica pista ma ciò non accadrà quest’anno. Peraltro, ci si può aspettare un grande afflusso di pubblico giapponese, sempre entusiasta e competente, per quella che sarà la ventitreesima edizione del Gran Premio del Giappone su questo tracciato, la prima risalente al 1987 quando s’impose l’austriaco Gerhard Berger proprio al volante di una Ferrari. In totale la Scuderia ha vinto sette volte questo Gran Premio. Fernando si è imposto due volte, sempre quando era con un’altra squadra mentre il secondo posto dell’anno scorso è stato il suo miglior risultato da ferrarista. Come a Monza e a Interlagos, Suzuka è un circuito dove il pubblico fa chiaramente capire in che Paese ci si trova e Felipe ne è un grande fan: “Mi piacciono il Giappone e la sua gente, il loro stile di vita e la loro educazione. Inoltre, mi piace il cibo giapponese, che mangio dovunque mi trovi nel mondo: farlo qui però è speciale. Sono sempre molto contento di andare a Tokyo e cerco sempre di trascorrervi qualche giorno. In pista, l’entusiasmo degli spettatori rende questo weekend davvero particolare.”

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