Ferrari, Felipe Massa: “Penso che saremo competitivi anche in Germania”
Mi sto godendo qualche giorno di riposo a casa, a Monaco. E’ stata una settimana molto intesa quella successiva al Gran Premio di Gran Bretagna.
Per tornare brevemente alla gara di Silverstone, se è vero che il mio risultato non è stato il migliore possibile è anche vero che sono tornato dall’Inghilterra molto incoraggiato dalla prestazione che ha dato la 150° Italia per tutto il weekend. La corsa in sé sarebbe potuta andare meglio ma, come ho spiegato già domenica sera, già prima di metà gara, la mia macchina ha raccolto un detrito che si è incastrato nel fondo e che ha ridotto il livello di carico e, conseguentemente, il mio ritmo. Un’altra conseguenza è che ho usato di più le gomme rispetto a Fernando, il che ha avuto un impatto sul risultato finale.
Il nostro passo è stato molto migliore rispetto alle aspettative e ciò è dovuto all’eccellente lavoro che ha fatto la squadra, in pista e in fabbrica. Ora penso che possiamo continuare a progredire in questo modo nella seconda parte della stagione. Torneremo indietro per quanto riguarda la regola sulla gestione dei gas di scarico ma l’idea che il nostro progresso sia dovuto al cambiamento in vigore in Inghilterra è sbagliata: per noi il cambiamento della mappa motore ha significato una perdita di circa quattro decimi in funzione della pista. In teoria, questa perdita di carico aerodinamico dovrebbe rendere più difficile far lavorare le gomme, soprattutto quelle Hard ma, pur in queste condizioni, a Silverstone per la prima volta siamo stati in grado di far funzionare questo tipo di pneumatici molto bene. Basta guardare alla prima parte delle qualifiche di Silverstone quando ho ottenuto il terzo tempo, a circa un decimo dal migliore, usando proprio le Hard. Questo significa che il nostro progresso è stato dovuto a tutte le novità che abbiamo portato in Inghilterra e non alle regole cambiate.
Sono stato quattro giorni a Maranello, impegnato sia sul fronte tecnico che in alcune attività promozionali. Ho lavorato due giorni al simulatore e ho partecipato alla convention annuale di tutti i rappresentati dei dealer Ferrari nel mondo. Venerdì ho avuto ancora una volta la possibilità di guidare la triposto di Formula 1 in occasione di un evento promozionale: è sempre un grande divertimento! La parte migliore è osservare l’espressione degli ospiti che devono salire: inutile nasconderlo, sono decisamente spaventati! Ho anche avuto a bordo i miei ingegneri, il che è positivo anche dal punto di vista professionale perché possono avere un’idea di quello che succede nell’abitacolo di una macchina di Formula 1 invece che semplicemente chiedere di andare più forte via radio! Devo dire che il mio ingegnere di pista, Rob Smedley, è rimasto molto silenzioso ed era un po’ nervoso, quasi tremava quando è sceso dalla macchina J! C’erano anche Giuliano Salvi e Pat Fry e ne ho approfittato per fare un paio di giri anche con mia moglie Raffaela: aveva già avuto questa esperienza e si è divertita pure stavolta, anche se adesso ha il collo un po’ indolenzito.
Guardando al prossimo Gran Premio di Germania è un appuntamento che mi piace molto. Da quando sono alla Ferrari sono sempre salito sul podio, anche se in tre occasioni la gara si disputava a Hockenheim. Inoltre, ho altri due podi all’attivo al Nürburgring: nel 2006 arrivati terzo, prima volta nella carriera fra i primi tre, dietro Michael e Fernando mentre nel 2007 finii secondo dopo un accesissimo duello ancora con Fernando, allora alla McLaren. Il Nürburgring è un tracciato molto interessante, con alcune curve abbastanza insolite, salite e discese e delle curve piuttosto lente nel primo settore. Ci vuole un buon carico aerodinamico ma ci sono anche dei rettilinei dove la velocità di punta sarà importante. Per quello che abbiamo potuto vedere a Silverstone, penso che saremo competitivi anche in Germania.
Il campionato? Fintantoché ci sarà la possibilità aritmetica di lottare si spera sempre. L’ho detto molto spesso ma è un fatto certo: alla Ferrari non molliamo mai, continuiamo a lottare: la cosa migliore da fare è affrontare una gara alla volta. Ora dobbiamo proseguire questo trend sia nel prossimo weekend che in quello immediatamente successivo in Ungheria.
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