F1 | San Paolo è a 760 m s.l.m., basteranno alla Ferrari per vincere?

Siamo ancora in cerca di una narrazione generale che sia quanto più equilibrata possibile

F1 | San Paolo è a 760 m s.l.m., basteranno alla Ferrari per vincere?

Archiviato il bel GP del Messico la Formula 1 fa subito tappa in Brasile, sullo storico circuito di Interlagos. Visto che il “club dell’altura” ci aveva brillantemente spiegato che l’altitudine di Città del Messico avrebbe trasformato la normalissima e regolare Ferrari SF21 in una specie di F2004 in versione Santa Muerte pronta a matare le povere Mercedes e Red Bull, la prima cosa che ho fatto è andare a controllare il livello sul mare di San Paolo.

Con sommo gaudio ho constatato che il circuito di Interlagos nella popolosa città paulista si trova a ben 760 metri sul livello delle acque. Certo, non è l’aria rarefatta dell’Hermanos Rodriguez, non c’è quell’aria meno densa che ha permesso alla Ferrari di ergersi a prima e incontrastata forza in pista, però tutto sommato il circuito può vantare una buona altura, quindi potremmo anche bissare il trionfo Messicano, no?

No. Nel senso che non ci siamo proprio. Il minuto e ventun secondi di distacco preso sul traguardo messicano da Leclerc rispetto al battistrada Verstappen deve essere un monito per qualsiasi blogger, giornalista, commentatore, opinionista, che racconta lo sport che amiamo. In un’epoca di facili esaltazioni, di spasmodiche attese create ad arte, di suggestioni, di autoconvinzioni basate sull’aria fritta (e rarefatta), sarebbe quanto mai apprezzata una narrazione della F1 quanto più realistica, asciutta, equilibrata e razionale possibile.

A bocce ferme, a mente fredda, era impensabile che la Ferrari si trasformasse in Messico in condizioni ambientali uguali per tutte le squadre; non è stato forse un tantino forzato generare tante aspettative che hanno finito per illudere e confondere i tifosi? Alcuni erano arrivati a pensare che la stessa Ferrari avesse asserito di puntare alla vittoria, cosa mai detta da nessun membro del Cavallino.

Peggio ancora è il finto stupore perché la Ferrari avrebbe deluso le aspettative. Le aspettative di chi voleva per forza credere che a poche gare dal termine i rapporti di forza potessero ancora essere ribaltati. Per magia. La magia in uno sport dove gli ingegneri calcolano tutto al millimetro. In realtà la Ferrari in Messico ha fatto la Ferrari del 2021, ovvero una squadra che per il valore espresso si colloca dietro alle prime due, giocandosi questa posizione con la McLaren. Non è un caso che la Rossa abbia corso un buon GP, chiuso con un doppio piazzamento di tutto rispetto, nonostante i problemi di sottosterzo e graining, guadagnando anzi molti punti (17) sulla rivale di Woking.

Ma non è nemmeno un caso che sia arrivata dietro l’AlphaTauri, situazione già vista a Baku, a Monza, a Zandvoort. Può succedere, era già accaduto, considerato che il valore è quello di una squadra competitiva ma non certo vincente. E che non poteva certo diventare vincente perché si correva in alta quota.

Da appassionato, prima che giornalista, avrei apprezzato tantissimo una voce autorevole che dicesse: fermi tutti, i rapporti di forza sono cristallizzati, la Ferrari non passerà dai 52″ di Austin ad essere competitiva per la vittoria. Non è successo, ho ascoltato e letto di grandi e gloriose speranze. E ho ascoltato sovrumani silenzi e profondissima quiete quando Sainz è stato doppiato. Almeno io nel mio piccolo a quei due, tre, che mi leggono l’avevo detto che le aspettative per il Messico mi sembravano davvero esagerate. E qualcuno mi ha anche tacciato di non saper sognare, ma nel sogno va intravista sempre la realtà (la citazione la conoscete), anche quando la realtà è scomoda.

Antonino Rendina


3.4/5 - (164 votes)
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Focus F1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

F1 | Pagelle GP Brasile F1 | Pagelle GP Brasile
News F1

F1 | Pagelle GP Brasile

Alonso è spettacolare, Norris prova a spaventare Verstappen, Sainz ancora solido
Max Verstappen 9,5 Ennesima vittoria in fotocopia, regolando con disarmante facilità la velata minaccia McLaren. Ineluttabile. E sono 52, Vettel